non è targato Usa, non è italiano, non è francese, è un film ungherese di Kornél Mundruczó (di cui avevo già visto Delta, un gran bel film).
la storia è un'apologo, ha (secondo me) dei riferimenti al clima ungherese, dove sanno cosa è un governo di destra e xenofobo, è una fiaba, è un film animalista, è un film sulla crudeltà umana, su figli e genitori, sulla libertà, sulla violenza, e altro ancora..
per molti troppa carne al fuoco, per me tutto si tiene benissimo, Kornél Mundruczó è bravissimo e ottima è la sceneggiatura.
molti criticano le violenze sugli animali che si vedono nel film, se aspettassero i titoli di coda saprebbero che sono tutte finte.
molte scene sono bellissime, le altre straordinarie (sopratutto le prime e le ultime).
ps: mi viene in mente White dog, un gran film di Samuel Fuller, tratto da un romanzo di Romain Gary - Ismaele
…White God è una meraviglia. Compone emozioni semplici,
rievoca l’esigenza di equilibrio e simmetria tra uomo e animale. Il film si
chiude con un’ampia panoramica, che dipinge il solidale amore incondizionato
del cane verso l’uomo, in cui s’identifica la formazione di un solido rapporto
padre/figlio.
…Apostando por un camino difícil y pocas veces
recorrido en el séptimo arte, el director nos inyecta en vena un drama
subversivo mezclado con acción trepidante que funciona en nuestra mente como un
cóctel molotov de desamparo, pánico, venganza e instinto de supervivencia. Así,
esta White God, impactante y ruda de principio a fin, gira las tornas
habituales en términos de elenco para situar a un can sin pureza de raza y sus
camaradas callejeros como protagonistas de la historia, cuestionando desde los
primeros instantes si es el hombre merecedor de llamarse mejor amigo del perro,
y empleando el paso de la trama para (de)mostrar la crueldad tiránica y las
relaciones de dominación y autoridad que son el pan de cada día de una sociedad
deshumanizada: la nuestra, claro. Las preguntas en torno a la desembocadura de
este río de sangre serán muchas, pero sin duda nos sentiremos partícipes de
esta particular toma canina de la Bastilla extendida por los barrios aquineos,
un ladrido desde el cine en el que caben todas las minorías étnicas, raciales y
espirituales del mundo. Porque, a pesar de que las cámaras de Mundruczo apunten
hacia la rebelión de los chuchos, en el mordaz punto de mira del húngaro está
ese autoencumbrado hombre blanco, como emblema de falsa superioridad moral. Y
bajo su subyugación, el resto de seres enjaulados que protagonizan esta
película…
Si potrebbero individuare due film distinti in White God,
pellicola scritta e diretta dal regista ungherese Kornél Mundruczó e premiata
nella sezione Un certain regard al Festival di Cannes 2014, oltre ad essere
stata selezionata (senza successo) come rappresentante dell’Ungheria nella
corsa all’Oscar. Il “primo film”, che occupa la maggior parte delle due ore
complessive di durata, afferisce ad un rigoroso realismo e si suddivide a sua
volta in due linee narrative parallele: il tormentato viaggio di Hagen,
meticcio docile e affettuoso, abbandonato all’improvviso sul ciglio di una
strada di Budapest, e gli strenui sforzi della sua padroncina Lili allo scopo
di ritrovarlo. Il “secondo film”, invece, separato da una cesura fin troppo
brusca rispetto a quanto visto in precedenza, trasforma l’epilogo di White God
in un racconto dai contorni quasi horror, in cui Mundruczó abbandona ogni
pretesa realistica per intraprendere una strada diamentralmente opposta, che
pare rifarsi al classico di Alfred Hitchcock Gli uccelli e all’intero filone di
thriller analoghi, in cui una specie animale - in questo caso il cane, per
tradizione il miglior amico dell’uomo - rivela un istinto feroce ed assassino,
tramutandosi in spauracchio per una civiltà umana colta del tutto alla sprovvista…
…Sono molti i fronti che non a caso si aprono via via nellla lunga ricerca della giovane Lili del 'suo'
Hagen, un meticcio senza casa e senza padrone. Nemmeno Lili stessa. Destinato al
canile e oggetto deldisprezzo e
della mala fede di quanti incontra e che vedono nel suo esser 'emarginato' un pericolo a
prescindere. L'allegoria è semplice, e senza tempo. Per questo dispiace ancora di più quando - come
detto - le ottime premesse si perdono in eccessive sottolineature e in slanci
irrealistici che non riusciamo a giustificare come iperboli congenite di una
tale figura retorica (dalla forza della musica alla organizzazione del branco o
alla sua reazione all'ingiustizia e alla morte).
Ci sono sicuramente forza, anche espressiva, e tensione. Si cerca senza pudore - e con un pizzico di calcolo - la brutalità, anche se la violenza è insostenibile più per le immagini che evoca che per la effettiva realizzazione (spesso a causa di un montaggio abile ma poco convincente). Ma resta il dubbio che se non fosse il 'miglior amico dell'uomo' il protagonista di una tale favola morale - e di molte situazioni da 'pubblicità progresso' (su tutti l'abbandono in autostrada) - quel senso di inquietudine e l'irritazione che in alcune scene è difficile non provare forse non sarebbero così profondi e persistenti…
Ci sono sicuramente forza, anche espressiva, e tensione. Si cerca senza pudore - e con un pizzico di calcolo - la brutalità, anche se la violenza è insostenibile più per le immagini che evoca che per la effettiva realizzazione (spesso a causa di un montaggio abile ma poco convincente). Ma resta il dubbio che se non fosse il 'miglior amico dell'uomo' il protagonista di una tale favola morale - e di molte situazioni da 'pubblicità progresso' (su tutti l'abbandono in autostrada) - quel senso di inquietudine e l'irritazione che in alcune scene è difficile non provare forse non sarebbero così profondi e persistenti…
…i cani di White God ci parlano. E corrono. Uno tsunami di zampe
galoppanti come un’inondazione che invade le strade destinata a fermarsi,
almeno provvisoriamente, solo di fronte ad un'anima gentile che come un moderno
pifferaio magico è capace di placarli, quasi ipnotizzarli, con un’esile ma
solenne sinfonia suonata alla tromba. E lì, come nel finale del film, ci
inchiniamo, quasi prostriamo di fronte a questo esercito di cani, come a chiedere
perdono per tutti i mali che nel tempo abbiamo inflitto loro.
Che coincidenza, lo vado a vedere stasera, in sala ovviamente. Torno a leggere domani
RispondiEliminase ti piacerà la metà di quanto è piaciuto a meallora ti piacerà molto
RispondiEliminaAllora credo mi sia piaciuto meno di metà :)
Eliminadelusione Ismaele, bel film ma grossa delusione, per una volta anche uno buono come me (e te) non può non dirlo ;)
Appena tornato, forse ne scrivo subito, mah
notte
cose complicate, le frazioni :)
Elimina