uno dei primi film di Andrzej Wajda, tutto ambientato in poche ore, un'esecuzione, un innamoramento, un'altra esecuzione.
è appena finita la guerra, i sovietici sono i nuovi dominatori della Polonia, la Resistenza è ancora attiva contro i sovietici, ma viene sterminata.
Maciek deve fare ancora una missione, ma i dubbi lo turbano, se sarà un assassino per sempre o se dovrà iniziare una nuova vita.
Christine, la barista del bar dell'albergo, lo turba, lo rende dubbioso, come lui Christine è sola nel mondo, un vita "normale" sarebbe bellissima, ricominciare.
non perdetevelo, è del 1958, ma, come i grandissimi film, è per sempre - Ismaele
Cenere e diamanti è un’opera visionaria e premonitrice nata, alla fine degli anni cinquanta, dalla collaborazione fra un solido romanziere, Jerzy Andrejewski, e un uomo di cinema di sicuro talento, Andrzej Wajda. Essa esprime in forma drammaturgica una lucida ed angosciata visione della situazione politica e sociale della Polonia del dopoguerra e mette a nudo i fattori di una crisi morale che, ancora oggi, stanno condizionando la vita di questo martoriato Paese.
è appena finita la guerra, i sovietici sono i nuovi dominatori della Polonia, la Resistenza è ancora attiva contro i sovietici, ma viene sterminata.
Maciek deve fare ancora una missione, ma i dubbi lo turbano, se sarà un assassino per sempre o se dovrà iniziare una nuova vita.
Christine, la barista del bar dell'albergo, lo turba, lo rende dubbioso, come lui Christine è sola nel mondo, un vita "normale" sarebbe bellissima, ricominciare.
non perdetevelo, è del 1958, ma, come i grandissimi film, è per sempre - Ismaele
Cenere e diamanti è un’opera visionaria e premonitrice nata, alla fine degli anni cinquanta, dalla collaborazione fra un solido romanziere, Jerzy Andrejewski, e un uomo di cinema di sicuro talento, Andrzej Wajda. Essa esprime in forma drammaturgica una lucida ed angosciata visione della situazione politica e sociale della Polonia del dopoguerra e mette a nudo i fattori di una crisi morale che, ancora oggi, stanno condizionando la vita di questo martoriato Paese.
Sia Jerzy Andrejewski che Andrzej Wajda firmano la
sceneggiatura di questo film ma, a parte la comune visione lucidamente critica
della realtà, il ruolo svolto da ciascuno di loro rimane ben distinguibile nel
film. Al romanziere è facilmente attribuibile la linearità della trama e
l’essenzialità dei dialoghi, cui viene affidato il compito di definire i
personaggi e di manifestare una iniziale presa di coscienza nei confronti dei
fatti, all’uomo di cinema quella di costruire
visivamente la dimensione del dramma ed i suoi contenuti più significativi…
This great film by
Andrzej Wajda is considered the greatest Polish film ever made, and I'm
surethat's not too far off the mark. Taking place just after the liberationof
Poland at the end of WWII, several private factions still feel theneed to
fight. But the young James Dean-like Zbigniew Cybulski wonderswhy, especially
after he meets and falls in love with a beautifulbarmaid. The story takes place
over the course of one day and depictsthe failed assassination attempt of a new
Communist district leader andthe subsequent second try. The achingly
charismatic Cybulski virtuallymakes this film work all by himself; after the
film's release, legionsof young Polish men rushed out to buy copies of his
trademark darkglasses.
…The conflict is one
between the claims of brotherhood in arms and an individual desire that
includes the sexual (Krystyna’s naked back is quite daring for both period and
place). But the rift seems also to run through Wajda himself, who echoes the
Communist authorities’ derision of the prewar order of the older generation
(“the democratic press” is represented by the drunken Pieniazek) but also sees
the new era in the same terms as Pieniazek: as one in which the scum comes to
the top. By the end, the most positive figure in the new order is dead, and—as
if the embrace in death had pulled him deathward, too—Maciek loses both his chance
at a new life and then life itself. The possibility of national rebirth is
mocked by the fetal kicking of his death spasm on the rubbish dump and by the
parallel scene of the hotel revellers’ hypnotic drift at dawn, a restaging of
the paralysis besetting would-be rebels at the end of Stanislaw Wyspianski’s
fin-de-siècle play The Wedding. There
are only ashes, no diamonds.
…Maciek, combattente nazionalista dell’Armata
dell’Interno, ormai clandestino (come la sua organizzazione) con la fine delle
ostilità e l’imminente nascita della nuova Polonia comunista, ha il compito di
assassinare Szczuka (il segretario comunista del partito dei lavoratori di
ritorno dall’URSS), ma dopo un primo tentativo fallito è costretto a portare a
termine il suo ingaggio all’Hotel Monopol, la sera stessa in cui tutti
festeggiano per la tanto sospirata fine della guerra. Durante la notte (e
durante la mattina che le seguirà) Maciek per la prima volta nella sua vita
scopre di poter scegliere, e che scegliere significa vivere. Ma non riesce
ugualmente a smettere di essere l’uomo che è sempre stato: sia lui che la
vittima prescelta Szczuka sono uomini soli che hanno poco a cui spartire con la
vita di compromessi che li aspetterebbe, circondati come sarebbero di
doppiogiochisti, di mediocri, e di freddi calcolatori. La loro vita è (stata)
fulgida, intensa, e senza mezze misure: messi all’angolo dalla Storia, vittima
e carnefice, si ritrovano uniti durante il loro ultimo atto…
.."Ashes" is set on the last day of World
War II, on May 8, 1945. A two-man Polish Resistance hit team, the youngest
member of the group, a twentysomething named Maciek (Zbigniew Cybulski) and his
superior Andrzej (Adam Pawlikowski), are ordered by their major to kill the
newly appointed Communist Party district secretary Szczuka (Waclaw
Zastrzezynski) while he's visiting a small provincial Polish town to celebrate
the war victory and the mayor's appointment as a Minister of Health. The hit
men bungle the mission by killing two innocent cement workers and are further
ordered to hang around town and complete their assignment. While waiting in his
hotel, lodged in the room right next to Szczuka, the sunglasses wearing Maciek
falls for the attractive world-weary blonde barmaid Christine (Eva Krzyzewski).
She's afraid to get too close to him when she learns he's leaving in the
morning. Falling in love with her makes him question his mission, of all the
lives that have been taken in the war, if the killing will ever stop, and if
the struggle is really worth it. There are some deliriously wonderful scenes
such as the lighting of the drinks at the bar for the dead resistance fighters
from their outfit, the upside down Christ in a bombed-out church shelter as the
lovers talk about how crazy the world has become, and the execution by the
conflicted Maciek of the target and then while fleeing his agonizing death on a
rubbish heap that's filmed in a slow motion polonaise…
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