qualche anno fa avevo visto Aniki Bobò, di Manoel de Oliveira
un film che non ti aspetti, una storia concreta che sembra di fiaba, ben prima del neorealismo e di De Sica.
per me una gioia, una scoperta, un capolavoro - Ismaele
per me una gioia, una scoperta, un capolavoro - Ismaele
...Nato l’11 dicembre 1908, iniziò la sua carriera nel cinema nel 1931 con un documentario di 18 minuti dedicato alla città di Porto e alle condizioni dei lavoratori sul fiume. Il suo primo lungometraggio, intitolato Aniki-Bobo, uscì nel 1942 e attirò l’attenzione della polizia segreta della dittatura di Salazar, che lo tenne in arresto per dieci giorni e negli anni successivi si rifiutò di finanziare le sue opere.
La produzione di Oliveira aumentò sensibilmente solo dopo aver compiuto 76 anni: a quel punto iniziò a dirigere praticamente un film all’anno...
per me lo shock è stato con "No o la vana gloria del comando", un titolo complicato ma il finale, con il soldato in Angola che vede Don Sebastiano, è di quelle scene così grandi da farti dimenticare di tutto il resto. Poi ho cercato e guardato tutto quello che è stato possibile. Mi piacerebbe avere una copia decente di almeno sei o sette dei suoi film...Sapeva anche essere spettacolare. Nel mio blog trovi diversi dei suoi film, se vuoi tornarci sopra. (non sono sicuro di aver capito tutto, ma sono film da non perdere) (e Inquietudine, il terzo episodio con Irene Papas)
RispondiEliminaho riguardato quella miniera che è (ancora) il tuo blog.
Eliminaintanto ho trovato il film che citi per primo, lo guardo presto ;)