il GAL mari e monti (Gruppo di Azione Locale ) vuole che si racconti con immagini, parole e musica la propria natura, economia e cultura.
Giovanni Columbu qui fa un lavoro su commissione, e, a differenza di tutti, o quasi, i suoi colleghi, crea un documentario che ha un'anima.
provate a guardarlo e credo sarete d'accordo con me.
ha fatto solo due film e alcuni documentari, per me è uno dei migliori registi sardi, se non il migliore, fate voi - Ismaele
Un documentario che, come ha detto il sindaco di Silanus
Mario Attene nella conferenza stampa di ieri alla biblioteca Satta, racconta le
peculiarità «di tre territori omogenei per alcuni aspetti e disomogenei per
altri». Indissolubilmente uniti, però, dalla singolarità delle persone che vi
abitano, dai saperi che si tramandano, e dalla purezza dei paesaggi che li
contraddistinguono. Un viaggio nei comuni del Gal mari e monti, e cioè Bitti,
Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Flussio, Lei, Loculi, Lodè, Lula, Modolo,
Montresta, Noragugume, Onanì, Osidda, Sagama, Silanus, Sindia, Suni, Birori,
Magomadas, Posada, Tinnura e Torpè. «Il racconto di una Sardegna intima - lo ha
definito Salvatore Soru, direttore tecnico del Gal - dove sono emersi temi
unificanti in territori diversi».
Ad accompagnare gli scenari del
viaggio sono i testi di Paolo Pillonca. E proprio lui ha tradotto in poche ma
essenziali parole lo spirito di questo entusiasmante lavoro: «Percorriamo la
Sardegna da un mare all’altro, dalla Baronia alla Planargia. Raccontiamo
emozionandoci. Questo viaggio si sarebbe potuto fare in cento modi ma noi
abbiamo preferito compierlo attraverso un percorso che tenga conto dei saperi
materiali e immateriali degli abitanti di questa zona, dalla poesia alle
passioni della gente, dalla manualità femminile, uno dei più grandi beni che la
Sardegna abbia, fino al canto tradizionale, soprattutto quello a tenore».
Un rapporto importante, come ha
sottolineato Giovanni Columbu, quello tra l’arte manuale delle donne e l’arte
del raccontare. Le donne intrecciano l’asfodelo per realizzare i cesti, tessono
filet e tappeti, impastano farina e grano. «La loro manualità - ha detto
Pillonca - è un mistero sconosciuto per buona parte anche a loro stesse».
L’intento è chiaramente quello di
coniugare economia e cultura, di valorizzare e promuovere la tipicità di alcuni
territori dell’isola e divulgarla nelle scuole e nei circoli sardi del
continente.
«Siamo soddisfatti del risultato -
ha detto Attene - il progetto d’altronde è stato condotto da professionisti
quali, a parte il regista Columbu, Mario Masala, Enedina Sanna, Natalino Piras,
Michele Columbu, i tenores di Bitti, Daniele Cossellu, Paolo Pillonca».
da qui
Nessun commento:
Posta un commento