mercoledì 22 ottobre 2014

Il lavoro e le passioni – Giovanni Columbu



il GAL mari e monti (Gruppo di Azione Locale ) vuole che si racconti con immagini, parole e musica la propria natura, economia e cultura.
Giovanni Columbu qui fa un lavoro su commissione, e, a differenza di tutti, o quasi, i suoi colleghi, crea un documentario che ha un'anima.
provate a guardarlo e credo sarete d'accordo con me.
ha fatto solo due film e alcuni documentari, per me è uno dei migliori registi sardi, se non il migliore, fate voi - Ismaele



Un documentario che, come ha detto il sindaco di Silanus Mario Attene nella conferenza stampa di ieri alla biblioteca Satta, racconta le peculiarità «di tre territori omogenei per alcuni aspetti e disomogenei per altri». Indissolubilmente uniti, però, dalla singolarità delle persone che vi abitano, dai saperi che si tramandano, e dalla purezza dei paesaggi che li contraddistinguono. Un viaggio nei comuni del Gal mari e monti, e cioè Bitti, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Flussio, Lei, Loculi, Lodè, Lula, Modolo, Montresta, Noragugume, Onanì, Osidda, Sagama, Silanus, Sindia, Suni, Birori, Magomadas, Posada, Tinnura e Torpè. «Il racconto di una Sardegna intima - lo ha definito Salvatore Soru, direttore tecnico del Gal - dove sono emersi temi unificanti in territori diversi».
 Ad accompagnare gli scenari del viaggio sono i testi di Paolo Pillonca. E proprio lui ha tradotto in poche ma essenziali parole lo spirito di questo entusiasmante lavoro: «Percorriamo la Sardegna da un mare all’altro, dalla Baronia alla Planargia. Raccontiamo emozionandoci. Questo viaggio si sarebbe potuto fare in cento modi ma noi abbiamo preferito compierlo attraverso un percorso che tenga conto dei saperi materiali e immateriali degli abitanti di questa zona, dalla poesia alle passioni della gente, dalla manualità femminile, uno dei più grandi beni che la Sardegna abbia, fino al canto tradizionale, soprattutto quello a tenore».
 Un rapporto importante, come ha sottolineato Giovanni Columbu, quello tra l’arte manuale delle donne e l’arte del raccontare. Le donne intrecciano l’asfodelo per realizzare i cesti, tessono filet e tappeti, impastano farina e grano. «La loro manualità - ha detto Pillonca - è un mistero sconosciuto per buona parte anche a loro stesse».
 L’intento è chiaramente quello di coniugare economia e cultura, di valorizzare e promuovere la tipicità di alcuni territori dell’isola e divulgarla nelle scuole e nei circoli sardi del continente.

 «Siamo soddisfatti del risultato - ha detto Attene - il progetto d’altronde è stato condotto da professionisti quali, a parte il regista Columbu, Mario Masala, Enedina Sanna, Natalino Piras, Michele Columbu, i tenores di Bitti, Daniele Cossellu, Paolo Pillonca».
da qui

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