martedì 12 settembre 2023

Telefon – Don Siegel

ipnosi a distanza sulle parole di Robert Frost.

una spia russa, il telefonista Donald Pleasence, deve essere messo in condizioni di non nuocere.

una straordinaria coppia di segugi, Charles Bronson e Lee Remick, vanno alla caccia dell'assassino a distanza.

idea originale che non annoia un minuto, un trio di attori in ottime mani, Don Siegel non delude.

buona (telefonica) visione - Ismaele


 

 

Spie dormienti richiamate in azione dall'ultimo verso di una poesia di Robert Frost....Un film basato su una trovata parecchio ingegnosa che è una sorta di doccia gelata a chi credeva che la guerra fredda fosse finita(un gruppo di una 50 di persone in realtà sono agenti russi inconsapevoli,sottoposti ad ipnosi,selezionati per fare attentati in America,dove vivono sotto falso nome e si riattivano con una frase di una poesia unita al loro nome russo).Il KGB manda un maggiore che ha un appoggio in America.Ma il suo collegamento lavora anche per la CIA e avrebbe l'ordine di fare fuori il maggiore dopo che lui ha ucciso l'ex funzionario stalinista che ha cominciato ad attivare gli inconsapevoli kamikaze.E' un film di inseguimento che non ha alcuna verosimiglianza (anche se i kamikaze sono fenomeno triste di cui abbiamo conoscenza diretta)ma che avvince alla poltrona grazie all'indubbia capacità di Siegel di narrare in modo stringato e dannatamente efficace.La suspense si affetta col coltello,i duetti tra Bronson e la Remick sembrano quelli di vecchie commedie sofisticate anni 40 e il nevrotico Pleasence aggiunge un altro personaggio convincente alla sua carriera lunghissima.Spettacolare,con ritmo elevato che ti fa perdere di vista la totale incoerenza della vicenda e alcune licenze,per così dire ,poetiche.Ma lo stile di Siegel convince,una vicenda che poteva essere un ottimo spunto per un film di James Bond nelle sue mani diventa una disamina amara degli errori del passato dallo stalinismo in avanti.E non è un caso che entrambi i blocchi contrapposti vogliano chiudere col passato in maniera così frettolosa....

da qui

 

 

Difficile non lasciarsi coinvolgere.

Film spionistico, contaminato dalla fantapolitica, in perfetto stile anni '70. E' interessante come documento storico, ma anche come film poiché la mano di Siegel si sente e si vede nel ritmo avvincente, nella completezza dei personaggi, nelle spettacolari scene d'azione e nella suspense che non allenta mai la presa. Insomma, è difficile non lasciarsi coinvolgere. Donald Pleasence, nel ruolo del folle russo che organizza gli attentati, è spettacolare. 

da qui

 

Buon film di spionaggio diretto dallo specialista Siegel. Le scene d'azione sono ridotte all'osso (giusto un paio di momenti veloci) eppure il film non annoia, anzi riesce a tenere alti il ritmo e il coinvolgimento dello spettatore fino alla fine. Merito di una sceneggiatura abbastanza originale e di un cast azzeccato che mette insieme il grande Charles Bronson, Lee Remick e un Donald Pleasence magnificamente in parte. Da vedere.

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Bel film di spionaggio, ingiustamente definito "minore", diretto dal grande Don Siegel. L'idea degli agenti "dormienti" è stata poi riutilizzata persino in anonime serie televisive, di opinabile qualità. Ottimo il cast: il simpatico Bronson, l'ottimo Pleasence e la splendida Lee Remick (una delle più belle bionde in assoluto di tutto il cinema americano, prematuramente scomparsa ed oggi purtroppo quasi del tutto dimenticata).

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Buon thriller spionistico, magari un po' carente sul piano dell'azione ma che si avvale di un'ottima idea di partenza (gli agenti dormienti attivati dai versi di una poesia di Robert Frost) e poi, grazie al consumato mestiere di Siegel e a una sceneggiatura molto curata nei dialoghi, si mantiene su livelli comunque decorosi sino a un epilogo non del tutto imprevedibile ma concitato. Bronson granitico come da consuetudine, ma il ruolo dell'agente segreto non gli calzava a pennello; meglio la sempre bella Lee Remick e il cast di contorno. Appropriate le musiche di Lalo Schifrin.

da qui


 

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