sabato 16 settembre 2023

Questa terra è la mia terra (Bound for glory) – Hal Ashby

Per le tre o quattro persone che non sanno niente di Woody Guthrie*, questo film è un'ottima base di partenza.

Cantore dei diseredati, dei poveri, dei precari, dei migranti, dei disoccupati, dei raccoglitori di frutta a giornata, quasi schiavi, Woody era uno di loro, sapeva cos'era la fame, e la solidarietà, odiava i fascisti, cantava per Sacco e Vanzetti.


La regia del film è di Hal Ashby, il meno conosciuto e prolifico dei leggendari registi fra New York e la California (Oltre in giardino, con un immenso Peter Sellers, ha la sua firma), Woody Guthrie è David Carradine, perfetto per il ruolo (nello stesso periodo ha lavorato per Ingmar Bergman), tutti gli attori sono bravissimi, anche merito del regista, no?

Il film, del 1976, dura due ore e mezza, ma nessun minuto è di troppo.

Buona (imperdibile) visione - Ismaele



 

QUI si può vedere il film, in italiano

 


La crisi americana degli anni trenta ricostruita sulla base della autobiografia del grande cantante Woody Guthrie, padre della musica country.
La storia si concentra sul periodo che va dal 1936 al 1940 e Hal Ashby,ricostruisce e ci fornisce, insieme alla storia dell'artista, un amaro e veritiero ritratto dell'America della depressione con la crudeltà dei sicari dei padroni, lo sfruttamento dei braccianti agricoli, il fenomeno degli hobo che viaggiano di nascosto sui treni merci, e la cronaca degli scontri anche violenti con le forze dell'ordine.
Un indimenticabile David Carradine è l'appropriato e coinvolto protagonista,assieme a Randy Quaid e Melinda Dillon.
Imperdibile la colonna sonora.

da qui

 

Autobiografia a suon di country music.La vita di Guthrie è solo la cartina di tornasole dell'America della Grande Depressione,la sua parabola ,da nullatenente che lascia moglie e figlie per fare fortuna in California e vi riesce con la musica country (o folk come preferite)dopo aver fatto molti lavori sfiancanti e mal pagati è la perfetta descrizione di quello che doveva essere Il Sogno Americano.Il film di Ashby tocca solo tre anni della vita di Guthrie proletario antelitteram che preferisce la protesta sociale al suo successo personale,il cui talento non è mai stato in vendita.Ci viene il dubbio che ci siano anche sfumature agiografiche in questo personaggio tutto d'un pezzo ma in fondo il suo essere granitico,monolitico,le cui idee non sono in vendita lo fa diventare ai nostri occhi un perdente,perchè perde i suoi affetti,moglie e figlie lo lasciano. E il ritratto americano che ci consegna è un America prostrata ma non disperata,che cerca di riprendersi.Grande prova di Carradine per un personaggio che,prima di questo film mi era assolutamente sconosciuto....

da qui

 

Se il 14 luglio 1789, giorno della presa della Bastiglia, segna la data di nascita della Rivoluzione francese (rivoluzione che coinvolse anche altri Paesi europei, tanto da essere ancora oggi considerata l’emblema della libertà e dell’indipendenza dei popoli), il 14 luglio 1912  - ricorrerà il centenario tra pochi giorni - segna la data di nascita dell'uomo che rivoluzionò la musica Folk americana (e non solo), in virtù di una straordinaria capacità di sintesi tra il country dei bianchi e il blues dei ne(g)ri, facendola assurgere a emblema delle istanze dei diseredati di tutto il mondo. 
Precursore della canzone di protesta, Woodrow Wilson Guthrie fu uno tra i più importanti rappresentanti della cultura hobo, nonché principale fonte d'ispirazione per una miriade di intellettuali e artisti - sia americani che europei -, a partire da Robert Zimmerman fino ad arrivare ai Wilco, passando fra Billy Bragg e Bruce Springsteen (giusto per citare i più noti).
Tormentato dalla sfortuna e dagli incendi (il primo divampò nella casa di famiglia riducendola in cenere mentre, qualche tempo dopo, un secondo rogo uccise la sorella Clara quando Woody aveva solo sette anni e un terzo identico evento ebbe come vittima il padre che si salvò ma rimase gravemente ustionato. Le reali cause di queste sciagure non sono mai state accertate e non si esclude che almeno due di queste possano essere state cagionate dalla madre Nora, afflitta dalla malattia di Huntington - Còrea Maior -, patologia degenerativa di origine ereditaria che conduce alla demenza e che fu la causa della prematura dipartita dello stesso Woody, avvenuta agli inizi di ottobre del 1967 al termine di una lunghissima degenza. Quest'ultima, tragica, fase della sua vita viene menzionata nel film Alice's Restaurant, nel quale il figlio Arlo e l'amico Pete Seeger interpretano se stessi mentre accorrono al suo capezzale.
In piena epoca maccartista venne, inoltre, perseguitato dall'FBI di J. Edgar Hoover a causa del suo attivismo postbellico e di quello spirito anticonformista e fortemente eversivo nei confronti delle logiche capitalistiche che lo accompagnerà pervicacemente fino alla fine, senza cedimenti, e che  lo porterà a vagabondare attraverso gli States in cerca di lavoro raccontando l'immane tragedia umana causata dalla Grande Depressione armato della sua chitarra, la quale recava, ben visibile, sulla parte anteriore della cassa armonica l'inequivocabile scritta THIS MACHINE KILLS FASCISTS.
 
Scrittore prolifico, oltre alle tantissime canzoni (più di mille; oggi conservate nella Library of Congress di Washington) Woody Guthrie lasciò in eredità una raccolta di poesie, disegni e scritti vari chiamata Born to Win, un romanzo (Seeds of Man) e un'autobiografia intitolata Bound for Glory (Questa terra è la mia terra), pubblicata nel 1943 e subito bollata da alcuni come una “riproduzione troppo accurata della lingua degli analfabetiQuesto film, firmato da Hal Ashby, è l'adattamento cinematografico di un estratto di quell'autobiografia e, a parte qualche peccatuccio veniale (per esempio Woody che canta Deportee nel 1939, quando quella canzone non la scrisse prima del 1948 dopo che un incidente aereo causò la morte di 28 messicani che stavano per essere deportati, appunto), il risultato è più che decente. La pellicola riesce a restituire abbastanza bene il clima di quel periodo tragico e i protagonisti, a cominciare proprio da David Carradine, sono assolutamente credibili.
Inizialmente, la scelta per interpretare il ruolo del folksinger originario di Okemah, Oklahoma, era caduta su Tim Buckley il quale però, disgraziatamente, morì poco prima dell'inizio delle riprese a causa di un'overdose e, in seguito, Kris Kristofferson rifiutò la parte in quanto non si sentiva fisicamente adatto.

da qui

 

…The film is faithful to that experience, totally so. There's not a false moment in it, not a moment when we feel the meaning of Guthrie's life has been compromised for movie reasons. David Carradine's performance as Guthrie finds just the right balance between his pride and innate simplicity. And the film looks right; there can seldom have been a period film with such loving attention to detail, to the ways cars and dresses and living rooms and roadside diners looked during the Depression. All of these elements have been handled carefully, and with respect.

And yet “Bound For Glory” is ultimately a rather slow-moving experience. Each scene is established so carefully, is framed with such artistry (Haskell Wexler's cinematography is a series of perfectly-seen compositions), is played with such weight, that finally the movie seems too much of a piece.

We want more humor, more irreverence, more of an indication that Guthrie had acid mixed in with his humanity. That's almost the only criticism I can make of the film, although it's a fundamental one; anyone who loves movies or is interested in Guthrie should see “Bound For Glory”, but it'll be a worthwhile experience that's pretty slow-going…

da qui

 

 











QUI si possono ascoltare le canzoni di Woody Guthrie

*QUI un articolo (fra i tanti disponibili in internet) su Woody

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