martedì 19 settembre 2023

Il colpo della metropolitana - Joseph Sargent

un colpo grosso alla metropolitana di New York, un convoglio sequestrato, il Pelham 123, 17 ostaggi, il rilascia in cambio di un milione di dollari.

sceneggiatura ad orologeria, quando tutto sembra andare bene per i ladri sequestratori le cose si complicano, per colpa/merito dell'ispettore Garber (Walter Matthau).

non mancano i morti, il sequestro non è uno scherzo, il piano è perfetto, ma l'ispettore Garber è più che perfetto, per intuito più che per astratta logica.

una corsa contro il tempo che non deluderà nessuno, promesso.

buona (milionesca) visione - Ismaele

 

 

QUI il film completo, in italiano


 

… Molto probabilmente è un thriller poliziesco con qualcosa in più: una feroce satira sociale e anche politica che si mescola con un gusto grottesco per i dialoghi e soprattutto in alcune scene. Questo rende il film non solo un semplice noir ma un’evoluzione di quest’ultimo. Il colpo della metropolitana è una commistione di generi che sfilano immagine dopo immagine. Robert Shaw e Walter Matthau, i protagonisti dell’opera di Sargent, rappresentano appunto questo mix di categorie. Da una parte c’è il freddo e spietato criminale e dall’altra il poliziotto cinico e pigro che comunque riesce ad avere la meglio sulla malavita.

E tutto il film è un continuo andirivieni dal dramma all’action movie, dalla commedia nera al thriller fino a quel finale tanto ironico quanto monumentale che si prende gioco dei classici, seriosi e a volte anche lagnosi film della stessa matrice. Una rivoluzione del genere crime e anche dei film d’azioni che da quel momento si avrà su moltissime altre opere. Tuttavia Il colpo della metropolitana si burla della stessa società americana che prende di mira tutti, dalle alte sfere fino agli stessi poliziotti lasciando i poveri ostaggi a fare da simbolo ad una società omogenea ma solo sulla carta: multiforme e classista…

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Ricordato spesso dai più giovani unicamente per essere stato una delle tante fonti di “ispirazione” (termine gentile) per Quentin Tarantino al momento della scrittura de Le iene, il film di Sargent merita di essere rivisto per motivi più validi dello stratagemma dei nomi dei criminali, a partire da una regia solida e potente come la storia richiede, perfettamente nel solco tracciato da Don Siegel.

Dopo un’ottima partenza, con il silenzioso sequestro del treno da parte dei quattro uomini, il film procede in crescendo, rendendo benissimo la costante presenza della scadenza fissata per l’esecuzione degli ostaggi e gli infiniti inconvenienti di percorso cui tutti quelli impegnati nella trattativa o nelle azioni di forza devono far fronte. In particolare il personaggio di Garber (Walter Matthau), inizialmente distratto e svogliato, acquisisce sempre più peso all’interno dell’operazione e diventa il principale referente dell’autorità per i sequestratori e il vero “eroe” del film, contro figure teoricamente più titolate di lui (sindaco, capo della polizia) ma di minore valore morale. Il ritrarre Garber come un uomo comune, forse solo un poco più intelligente della media, ma che in realtà risolve la situazione facendo affidamento principalmente sul proprio buon senso mentre tanti intorno a lui non sanno che fare nel contesto di elevata tensione in cui si trovano, è un altro punto a favore della scrittura del film…

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Un thriller come pochi, capace di alternare sapientemente scene di alta tensione con diversivi di alleggerimento, tipo la carrellata iniziale di Walter Matthau con i colleghi giapponesi e la signora che nel finale si risveglia da un bel sonnellino, inconscia di tutto ciò che le è capitato. Tutto avvincente ed emozionante, ottime interpretazioni e finale perfettamente in linea con la vena sarcastica del film. Sicuramente sottovalutato.

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Un ottimo film sotto ogni punto di vista, ma è la sceneggiatura che lo fa emergere rispetto ad altri dello stesso genere. Il divertente incipit prepara il terreno illustrandoci (assieme ai "babbuini" giapponesi) la sede operativa della metropolitana di NY, piuttosto scarna per la verità, con personaggi di ogni tipo (dai nervosi direttori ai rilassati membri della sicurezza); poi il fattaccio che coglie tutti di sorpresa e suscita le reazioni più diverse, dove primeggiano la calma e la razionalità di Matthau. Buon sviluppo fino al perfetto finale.

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E' una vergogna che questo splendido film venga classificato sul Mereghetti con due palle e mezzo.
La trama è un gioiellino ingegnoso, i dialoghi sono meravigliosi, oscillano tra il comico e il drammatico, e così le situazioni, tutti gli attori, comparse comprese, sono bravissimi.
Matthau eccezionale, Martin Balsam straordinario, regia eccellente. Girato nel '74, è un film pressoché perfetto, che come tutti i veri capolavori mantiene immutata la sua forza.

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Grande film, un poliziesco anni 70 come ormai non se ne fanno piu':veloce,senza fronzoli con un gruppo di rapinatori che non esita ad usare la violenza, un ritmo indiavolato e protagonisti affiatatissimi.I 4 rapinatori fanno veramente paura e nonostante l'ambientazione claustrofobica e sostanzialmente rispettando l'unita' di spazio,c'è una suspense che si taglia col coltello.il finale è assolutamente memorabile come la faccia di Matthau. Una vera delizia per gli amanti del genere...

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