sabato 13 giugno 2015

Pociag (Il treno della notte) - Jerzy Kawalerowicz

il film si svolge quasi tutto dentro un treno, senza tempi morti, e con le telecamera che fa un gran lavoro, saltando da una parte all'altra.
non tutto è come sembra, qualcuno ha un segreto, tutti interagiscono con tutti.
un film così se lo sognavano di fare a Hollywood, senza riuscirci quasi mai. 
sembra che non succeda niente, accade moltissimo, se si sa raccontare e mostrare, e nascondere.
film d'amore che finisce, di amore che non c'è, di tristezza della villeggiatura, del delirio della massa, senza troppa speranza nel futuro.
da non perdere, vedrete - Ismaele






…Tutto in questo film è elegante. Fotografia, colonna sonora, gli attori e, naturalmente, la regia, che elude coraggiosamente ogni riferimento ai temi sociali e progressivi cari al cinema d’Oltrecortina. Il facile accostamento a Hitchcock, proposto dalla critica, mi sembra limitato alla circostanza degli ‘sconosciuti in treno’. Del resto, la famosa scuola nazionale di cinema di Lodz, a pochi anni dalla fondazione, costituiva già una delle più importanti officine culturali, non solo della Polonia, ma dell’intera Europa.

…Nell'angusto e ristretto spazio del treno (la pellicola è pressoché interamente girata in questo interno) lo spettatore si trova di fronte ad un microcosmo della società e alle sue dinamiche. In particolare, risulta forte la critica del regista nei confronti dei rappresentanti della piccola e media borghesia cittadina polacca, arroccata sulle proprie posizioni di minimo benessere, i cui pensieri sono dominati da luoghi comuni e preconcetti. Forse, a stupire di più lo spettatore occidentale sono le scelte di messa in scena (de-drammatizzazione, recitazione anti-naturalistica, rifiuto del sistematico ricorso al campo/controcampo nei dialoghi), scelte lontane dai sommovimenti della modernità cinematografica della fine degli anni Cinquanta. Secondo quella che diventerà una consuetudine nel cinema polacco successivo, la colonna sonora musicale è dominata dal jazz. Il compositore scelto da Kawalerowicz è Andrzej Trzaskowski, che nel corso della carriera collaborerà anche con Wajda…

…Fascinating movie ... I also honestly loved the symbolism of "the Train" passing, even careening forward through time.  Can we remember that it will at some point reach its destination?  And therefore can we be ready (and hopefully happy) when it arrives?...

Despite what Freud said about trains and sex, I was not expecting all the amorous goings-on on the train, but I have been informed that pociag means “train,” but it also means “attraction” or “desire,” a clear double entendre. The train appears to be a microcosm of the world, with cabins filled with religious pilgrims and holiday makers from every walk of life. Seeing people standing in the narrow passages in third class because there is no place to sit down reminded me of my work commute, people jostled and tired and bored, fitfully sleeping in the company of strangers and their cargo. So, too, does Kawalerowicz take on the issue of mob mentality. When the murderer pulls the emergency brake and jumps from the train ahead of the police, a number of passengers pursue him across a field in a scene that beautifully opens the film up to offer the great expanses Kawalerowicz handles expertly. Again we get an overhead shot after he is cornered and brought down, like a swarm of ants taking down a grasshopper. An earlier reveal of a man who can’t sleep in his cabin because the berths remind him of his four years in Buchenwald takes a poke at the rush to judgment and mob action that Kawalerowicz softly critiques in the murderer subplot…

2 commenti:

  1. ti ringrazio per la citazione. sono felice che ti sia piaciuto. anche madre giovanna è notevole. questi polacchi...

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    1. peccato che i film polacchi, a parte Wajda, non girino nelle sale, degli ultimi 10 anni o di 50 anni fa, non sfigurano con nessun altro cinema, anzi..

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