il viaggio dall'asfalto al fango è un passaggio da un mondo moderno a un mondo arcaico, le vecchiette che costruiscono i pupazzi, silenziosa presenza, sembrano uscite da un film di Aristakisjan, sembra che la morta possa essere una mamma o una vecchietta, poi si capisce.
come accade nei film russi, gli astemi non esistono, e la vodka è la droga più potente.
un film come pochi, e già questo è un titolo di merito, quando i film non ti stupiscono più, e sai già quello che vedrai.
cercatelo, e buona visione - Ismaele
…Ma cosa
racconta 4? Qual è il suo filo conduttore?
Beh, ad una fedele ricostruzione dei fatti posso dirvi che escluso un breve incipit di presentazione, la mezz’ora successiva è costituita da un dialogo a tre all’interno di un bar a sfondo nero nel quale due uomini e una donna di nome Marina discutono sui propri lavori. Salta fuori che Marina si occupa di pubblicità ed è lì lì per commercializzare un prodotto in grado di eliminare la stanchezza sul lavoro, mentre gli altri due sarebbero uno un funzionario del Presidente, e l’altro uno scienziato coinvolto in un segretissimo progetto di clonazione che non si pone l’obiettivo di duplicare, bensì di quadruplicare le persone.
In questo segmento la mdp è statica e tutto si gioca su una messa in serie che alterna i vari campi rendendo il bar simile a quel famoso quadro di Edward Hopper.
Beh, ad una fedele ricostruzione dei fatti posso dirvi che escluso un breve incipit di presentazione, la mezz’ora successiva è costituita da un dialogo a tre all’interno di un bar a sfondo nero nel quale due uomini e una donna di nome Marina discutono sui propri lavori. Salta fuori che Marina si occupa di pubblicità ed è lì lì per commercializzare un prodotto in grado di eliminare la stanchezza sul lavoro, mentre gli altri due sarebbero uno un funzionario del Presidente, e l’altro uno scienziato coinvolto in un segretissimo progetto di clonazione che non si pone l’obiettivo di duplicare, bensì di quadruplicare le persone.
In questo segmento la mdp è statica e tutto si gioca su una messa in serie che alterna i vari campi rendendo il bar simile a quel famoso quadro di Edward Hopper.
Abbandonato
il locale la narrazione si concentra prevalentemente su Marina con qualche
parentesi riservata agli altri due…
…There was much in this intense personal look
at Russia that doesn't translate well to foreigners and its humor totally
eluded me but, even if that's true, the film's bleakness, madness and failure
to communicate its enigmatic story left me too chilled to care what I
might be missing. Though I must say this is a highly original work and if you
can somehow get over the things that bothered me, you might get more out of the
film than I apparently was able to on only one viewing. I certainly leave open the
possibility that I missed things vital to the story, but I didn't miss as to
whether I was entertained or not.
A young call girl returns to her remote home village to attend the
funeral of one of her childhood friends – a friend who she had fallen out with
several years earlier – and finds herself in the midst of a pork-, vodka-,
death-, and boobs-filled orgy of grief and despair, in Khrzhanovsky’s
beguilingly enigmatic allegorical tale. The film’s meandering pace, alluring
photography, disquieting soundtrack, and wholehearted performances combine to
great effect.
…Khrjanovsky directs with amazing
confidence, using long takes and impossibly sustained close-ups; sometimes
we're looking only at nothing but an ear or a curl of hair for minutes at a
time. 4 could
be a gross-out phantasmagoria to test your cinematic stamina, or it could be a
political commentary, though Khrjanovsky insists not.
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