giovedì 14 dicembre 2023

Non per soldi. Ma per denaro - Billy Wilder

un avvocato azzeccagarbugli (Walter Matthau) riesce a incontrare il caso della vita, una disfida contro una compagnia di assicurazione, per l'incidente di cui è vittima un giornalista (Jack Lemmon), suo cognato.

Walter Matthau ha vinto l'Oscar per questo film, immensamente meritato.

una sceneggiatura che non lascia annoiare neanche un minuto è uno dei tanti punti forti del film.

non perdetevi questo gioiellino, non ve ne pentirete.

buona (risarcitoria) visione - Ismaele



QUI il film completo, su Raiplay

 

 

A Cleveland, durante una partita di rugby, il cameraman Harry Hinkle (Jack Lemmon) viene involontariamente travolto da un giocatore nero, "Boom Boom" Jackson (Ron Rich), e portato in ospedale. E' cosa da nulla, ma sul caso si tuffa Willie Gingrich (Walter Matthau), cognato di Harry, che fiuta l'occasione di portarsi a casa un indennizzo di un milione di dollari. Con la scusa che in questo modo sarebbe riuscito a riavere la moglie fedifraga, Willie convince Harry a mettere su la commedia, fingendosi paralitico. Il gioco, a dispetto delle contromisure e degli accertamenti presi dalla compagnia assicurativa, regge fino a quando Harry non realizza con quale razza di avvoltoi ha a che fare, si fa scrupolo per le cure affettuose di Boom Boom e manda tutto a monte.
Il film, scritto ancora una volta dal regista a quattro mani con I.A.L.Diamond, torna su molti dei temi cari al regista. L'impulso narrativo - nel quale si racconta il tentativo di raggiro a danno di una compagnia assicurativa - era già presente ne La fiamma del peccato, mentre il problema dell'etica ricalca in parte quello de L'appartamento, col protagonista che fa trionfare il proprio senso morale nel finale. Ma il cinismo che ne L'appartamento era solo accennato, qui si fa esplicito, e i personaggi che sembrano essere usciti da un libro di Balzac riescono a lasciare un retrogusto amaro alla fine del film. Il grande Matthau vinse un meritatissimo Oscar come miglior attore non protagonista.

da qui

 

Wilder dirige un'altra bellissima commedia scritta con la penna intinta nel vetriolo.Sono descritti col solito stile sarcastico e aguzzo i rapporti parentali(cognati,ex-mogli)da cui possono derivare pericoli indicibili.Il tutto è racchiuso in 16 quadretti col loro bravo titolo.I personaggi sono tutti mossi da interessi opposti a quelli della verita',l'unico senza macchia è il giocatore di football che ha provocato l'incidente che guardacaso è l'unico che ha dichiarato una sua colpa e che ha tremendi rimorsi di coscienza,coscienza che è decisamente un optional a pagamento in tutti gli altri personaggi,dal cognato che ha intravisto il pollo da spennare,alla ex moglie attratta solo dal rimborso dell'assicurazione,dal detective che ha capito che tutta è una montatura,agli avvocati della controparte squali che hanno annusato il sangue della preda.Ne vien fuori un ritratto caustico ed amaro,di ferocia seconda solo alla perfidia, in cui si ride tanto ma pensandoci bene non è che ci sia cosi'tanto da ridere…

da qui

 


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