giovedì 7 dicembre 2023

Mandibules - Due uomini e una mosca (Mandibules) - Quentin Dupieux

Quentin Dupieux continua a fare film imprevedibili, ma una volta visti dati, causa, pretesto, le conclusioni (direbbe Francesco) sono coerenti.

due uomini fuori di testa, gente che non si fa domande, che vive aldilà della legalità, si trova per le mani, come se fosse normale, una mosca gigante (chissà se cugina di quella di Takeshi Kitano in Getting any?).

e gli capita di diventare ospiti, per un caso fortuito, in una casa di giovani ricconi.

anche i ricconi sono abbastanza fuori di testa, a modo loro.

se pensate di aver visto film strani provate con questo, è abbastanza folle, ma ha un senso, tutto il mondo sembra impazzito, ormai.

attori follemente bravi, Adèle Exarchopoulos, bravissima per non ridere, ha avuto un colpo in testa, come se in quel gruppo di giovani fosse necessario.

Quentin Dupieux si ama oppure no.

buona (moscosa) visione - Ismaele



 

Il carattere assurdo della trama e la scemenza dei due protagonisti e di altri personaggi che loro incontreranno, sono caratteristiche che rendono Mandibules una sorta di film assurdo in grado però di ricreare un mondo narrativo perfettamente plausibile e coerente nelle situazioni mostrate

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rimane la sensazione che sotto l’apparenza Dupieux tracci un discorso semplice ma efficace. Coincidenza o meno, riprende una dinamica assai diffusa ultimamente: l’invasione dello spazio dei ricchi da parte della classe meno abbiente. Se subito associabile a "Parasite", è in verità da lunga data ricorrente in tutto il cinema asiatico: "Ferro 3", "Vive l'amour". Trascendendo però da qualunque riflessione classista o sociale: la crisi economica resta sullo sfondo e non ci è dato sapere se la vita di espedienti dei due protagonisti sia coatta o libera scelta. Gli interessa piuttosto evidenziare un essenziale assioma: Jean e Jean-Gab e Manu sono ben consci del loro livello di imbecillità, se ne divertono, lo sfruttano e arrivano alla conclusione che "non importa avere tanti soldi, conta stare sempre insieme". Sono i giovani ricchi i veri squinternati, storditi dall’opulenza, velo sotto cui tentare di nascondere o superare problemi irrisolti con i genitori ora assenti e incomprensioni con coetanei, nell’illusione che basti una piscina in giardino ad alleviarli. Ma tra amiche non riescono a comunicare, tra fratelli non fanno che pungersi, e cadono vittime di un (involontario) tranello di cui loro stessi sono la miccia.
Questa volta l’intrusione di un corpo estraneo non è l’innesco con cui far implodere un intero nucleo famigliare (come in "Teorema" di Pasolini, vero urtex del filone), ma forse quanto almeno una sveglia con cui accendere le loro coscienze intorpidite. Peccato allora che l'etichetta "commedia surreale" non sia (ancora) un buon biglietto da visita per entrare ai Festival: "Mandibules" avrebbe meritato di concorrere nella selezione ufficiale.

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…Qualcuno diceva che far piangere è facilissimo, non lo è altrettanto far ridere e con intelligenza. Questo è il merito di un regista/musicista che sa usare in modo surreale attrici importanti come Adèle Exarchopoulos, viste normalmente in ruoli drammatici. Il suo personaggio in “Mandibole” – una ragazza con un danno cerebrale che urla continuamente e che ha visto, unica tra tutti i ragazzi della villa, la mosca gigantesca – è esilarante.

Sul finale, dopo mille trovate di umore nero e dopo aver sentito fare ai due diverse volte il loro saluto “TORO/TORO”, quello che resta è il valore dell’amicizia. In fondo, “Mandibules – Due uomini e una mosca” nella sua follia altro non è che un buddy movie con un puppy molto speciale. In sintesi ci troviamo di fronte ad un lavoro ben fatto e perfetto per i tempi duri che stiamo vivendo.

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…Come saprete se vi è capitato sotto gli occhi il trailer, però, coloro che si approcceranno al nuovo film di Quentin Dupieux in cerca di una cospicua dose di stranezza non saranno comunque delusi. Uno dei tre personaggi principali di Mandibules, infatti, è una mosca gigante.

Gli altri due, un paio di sfortunati e ‘geniali’ fannulloni interpretati dai popolari comici televisivi francesi Gregoire Ludig e David Marsais, alias i “Palmashow”. Il duo è, in poche parole, lo Scemo & più scemo della Costa Azzurra. Ma Mandibules è tutt’altro che derivativo, e Quentin Dupieux si spinge oltre i consueti cliché da buddy movie americano per trarre qualcosa di genuino, finanche commovente, dall’amicizia tra questa coppia di idioti.

Un aspetto senz’altro nuovo per il regista, che aiuterà probabilmente questa stravagante fanta-commedia presentata con un certo successo prima alla Mostra del Cinema di Venezia e poi al Festival di Sitges a raggiungere una audience ancora più ampia rispetto al film con Jean Dujardin dello scorso anno (arrivato purtroppo malamente anche nei cinema italiani mentre la pandemia di Covid-19 era ormai in corso).

Una delle gioie di Mandibules è la sua visione distorta di una parte della Francia più comunemente associata al glamour, una visione rafforzata dalla tavolozza di colori sbiaditi e sbiancati dal sole del film. La spiaggia vicino a St. Tropez dove incontriamo per la prima volta Manu (Ludig) potrebbe essere piena di corpi abbronzati e perfetti durante l’estate, ma in questo periodo è invece vuota, e lui ci sta dormendo avvolto in un piumone…

da qui


 

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