sabato 2 dicembre 2023

Circeo - Andrea Molaioli

Circeo è una miniserie televisiva italiana del 2022, creata da Flaminia Gressi e diretta da Andrea Molaioli 

il massacro della villetta del Circeo è solo una piccola parte del film (in sei parti, le chiamano serie tv), la gran parte è la lotta in tribunale e la lotta del movimento delle donne per leggi decenti.

è quindi un film politico, di quelli fatti bene.

bravissime Ambrosia Caldarelli (che interpreta Donatella) e Greta Scarano (l'avvocato), molto del merito della qualità del film è loro (senza togliere niente a nessuno).

non perdetevelo, se lo merita.

buona (femminista) visione - Ismaele


 

 

QUI la serie completa, su Rayplay



 

Circeo poteva presentarsi sulla carta come la solita serie Rai con al centro una vicenda che ha segnato il passato politico e sociale dell’Italia, ma già dal primo episodio si capisce che così non è.

La prima grande scelta operata dalla serie è quella di non concentrarsi sul massacro da cui prende le mosse, circoscrivendolo solo al primo episodio, in modo tale che la violenza subita dalle ragazze non diventi il fulcro del racconto, ma sia funzionale solo per introdurre la vicenda. Concentrarsi sulla ricostruzione del massacro sarebbe stata la cosa più facile da fare, andando così a stimolare l’interesse del pubblico per il racconto di storie violente, sempre più crescente e diffuso.

Le sceneggiatrici decidono di prendere un’altra strada e puntare l’attenzione su ciò che il massacro ha scatenato, sul processo che ne è seguito e sull’importanza lunga che ha avuto, così facendo si evita di cadere in quella pornografia della violenza purtroppo tanto diffusa, anche al di fuori dei prodotti seriali, per esempio sulle pagine di cronaca.

Ciò che non viene mostrato assume una grandezza immane che pesa su Donatella Colasanti, e sul pubblico, molto più di quanto avrebbe fatto se ci fosse stata mostrata. Noi spettatori siamo a conoscenza di ciò che avviene nella villa già prima di guardare Circeo, ma la scelta di non mettere in scena la violenza fa in modo che quella violenza sia da noi concepita in maniera ancora più orribile e terrificante.

Quando Donatella Colasanti racconta, noi visualizziamo ciò che non abbiamo visto in precedenza, e quando le viene chiesto di raccontare di nuovo anche a noi sembra una richiesta troppo estenuante e dolorosa.

Circeo sceglie di mostrare il dolore e le conseguenze postume della violenza e dello stupro subiti da una ragazza, operando questo spostamento, mettendo in atto questa scelta apparentemente semplice, diventa un’altra serie da ciò che poteva essere e ci mostra una realtà altra, più interessante, vitale e necessaria…

da qui

 

…La produzione è molto delicata, non solo per il fatto di cronaca scelto, ma soprattutto per l’angolazione adottata da cui narrare la vicenda. La missione di Circeo era quella di far comprendere quanto la risonanza mediatica del caso di Donatella sia stata importante nella lotta per i diritti delle donne e globalmente l’obiettivo è stato raggiunto. Non mancano, chiaramente, alcuni difetti qua e là, come ad esempio la gestione dei salti temporali o la caratterizzazione dei personaggi secondari, ma sono dettagli che su cui si può soprassedere.

L’elemento più interessante, che al contempo è quello più ambizioso, sta proprio nel coniugare il trauma di Donatella e la lotta femminista. Due elementi che coesistono soprattutto grazie alla figura di Teresa Capogrossi, un innesto che funziona alla grande, che rende più armonico il tutto. Grande merito va anche, non ci stancheremo mai di dirlo, a una bravissima Greta Scarano, sempre più grande protagonista della serialità italiana. Circeo in fin dei conti funziona perché restituisce uno spaccato non solo di un fatto di cronaca, ma di un intero periodo storico…

da qui


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