mercoledì 3 ottobre 2018

Quand tu liras cette lettre (Labbra proibite) - Jean-Pierre Melville

Melville da giovane, è un film per quei tempi (il 1953, quando girava un film ogni 2-3 anni).
è però si comincia a vedere il maestro, la sceneggiatura è intensa, senza tempi morti, e alla fine il caso decide tutto.
appare anche Juliette Gréco, in uno dei suoi primi film, in un ruolo tormentato.
il film va benissimo per gli estimatori di Melville, e non solo - Ismaele





Quand tu liras cette lettre è insomma un banco di prova decisivo per lesperienza di Melville: il regista francese ne esce straordinariamente bene, rivelandosi capace di far recitare un cast incredibilmente sconclusionato e perfezionando il suo già forte talento nella direzione degli attori. Ma è soprattutto visivamente che Melville non tiene fede al proposito di essere ordinario. L’intero film è illuminato da lampi cinematografici ben al di sopra della piattezza, a partire dalla prima inquadratura (che, semplicemente stampata al contrario, è anche l’ultima): una maestosa panoramica circolare che svela progressivamente il golfo di Cannes per fermarsi sul campanile di un convento. Sono numerosi i passaggi in cui Melville, in aperta contraddizione con il precetto della medietà, assegna addirittura allo sguardo la funzione di motore narrativo. Su tutti svetta l’episodio della dolorosa rinuncia di Thérèse: la scelta di lasciare il convento per proteggere la sorella Denise e mandare avanti la cartiera familiare è risolta filmicamente attraverso due soggettive speculari che mettono in antitesi il tumultuoso disordine laico e la composta armonia della vita in convento. Due inquadrature che sintetizzano efficacemente la penosa rinuncia di Thérèse alla propria vocazione, schivando soluzioni banalmente didascaliche e spiegazioni di prammatica. L’uso raffinato degli specchi, delle vetrate e una profondità di campo sempre sicura e calibrata rendono infine Quand tu liras cette lettre, tradotto in italiano con un titolo irriferibile, un film da rivalutare senza esitazioni, rappresentando unopera certamente minore nella filmografia di Jean-Pierre Melville, ma testimoniando al tempo stesso la prepotente integrità del suo stile, incontenibile anche quando tenuto parzialmente a freno. Da mandare a memoria la sequenza dell’incidente in stazione nel prefinale: semplicemente sbalorditiva per fluidità di montaggio.

3 commenti:

  1. hai citato praticamente il mio regista preferito!!
    dove posso vedere questo film in italiano o almeno in francese coi sottotitoli in italiano?

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  2. l'ho visto in francese con sottotitoli in spagnolo, se ti vanno bene scrivimi, vediamo come fare

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    Risposte
    1. ti ringrazio per aver risposto..
      ma coi sottotitoli in spagnolo non credo capirei molto..
      coi sottotitoli in italiano niente?
      deve essere favoloso!!voglio vederlo!!

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