giovedì 2 agosto 2018

Optimisti - Goran Paskaljević

un film a episodi, cinque storie con lo stesso protagonisti.
la realtà fa schifo, la bisogna essere ottimisti, secondo qualcuno.
un umorismo nero terribile mostra che è impossibile che quello sia il migliore dei mondi possibili.
il film si chiude su un gruppo di disperati che credono che i fanghi tossici di miniera siano l'elisir di lunga vita.
un film di Goran Paskaljević è sempre un film un bel vedere - Ismaele







 il racconto ad episodi OPTIMISTI (“The optimists”), basato sulle celeberrima novella di Voltaire Candido e il suo famoso motto sull’ottimismo. Il film è articolato in cinque parti segnate dall’interpretazione di uno dei mostri sacri del cinema belgradese: Lazar Ristovski (“Underground”, “The Powder Keg” aka “Cabaret Balkan” in the USA, “Midwinter Night’s Dream”), che a Toronto 2006 ha ricevuto il Premio come miglior attore. Ambientato ai giorni nostri, nel dopo-Milosevic, la pellicola è imperniata di un divertente cinismo e umor nero: storie dove speranza e disperazione si mescolano tra loro, insieme a ottimismo vero e falso, e dove realtà e finzione coesistono…

Lo spunto di partenza per "Optimisti" è "Candido" di Voltaire
Sì, è un gioco con una frase del "Candido", quando dice "Tutto va bene anche se va male". Questa è una specialità serba! Ma in fondo anche di Berlusconi o Bush. Il falso ottimismo esiste in tutto il mondo. Al tempo di Voltaire questo era rappresentato da Leibniz. Oggi è l'idea che si possa vivere senza problemi, che bastino solo i soldi, che si pensi solo alle vacanze. La gente è un po' addormentata da questa globalizzazione e perde la propria personalità, la libertà. Una vera democrazia è la possibilità di cambiare le cose se non piacciono.
La sceneggiatura è di Vladimir Paskaljevic.
E' mio figlio, ha 32 anni, ha fatto dei corti, pubblicato una raccolta di racconti, ha scritto due sceneggiature che non sono ancora state realizzate... Quando un giorno gli ho parlato del falso ottimismo, mi ha fatto leggere delle storie che aveva. Mi sono piaciute, ne ho scelte quattro e ne ho aggiunta una, quella iniziale, che ho scritto io.
Il primo episodio si svolge durante un'alluvione. È quella del Danubio di qualche mese fa?
Sì, l'ho girata durante la vera alluvione. L'idea delle cinque storie legate fra loro mi è venuta dalla tradizione italiana dei film a episodi di Risi, Fellini, Pasolini... In quegli anni portò a bei risultati, peccato che oggi sia considerato un handicap dai distributori, che si spaventano a sentir parlare di film a episodi. Ma il fatto che "Optimisti" funzioni in Spagna dimostra il contrario. Quando iniziai a fare cinema fu per causa e merito del neorealismo italiano, film come "Ladri di biciclette" e poi "Senso". A 16 lavoravo alla Cineteca di Belgrado a staccare i biglietti d'ingresso, così potevo vedere i film gratis. Per quei film ho scelto di fare cinema anche se mi piaceva pure scrivere. Oggi forse ho cambiato idea, penso che la letteratura duri per sempre, il cinema non lo so…

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