sabato 17 giugno 2023

Climax – Gaspar Noé

una festa di balli, in una palestra, per giovani ballerine/i, che sembrano affiatati e che si divertano molto.

col passare delle ore il film film assume i caratteri dell'orrore, qualcuno ha messo lsd nella sangria e iniziano altre danze, quelle della violenza e dell'incubo.

senza sconti per nessuno e senza pietà, neanche per un bambino.

un film estremo, ma merita comunque.

buona (danzante) visione - Ismaele

 

 

…Climax è un’opera provocatoria, angosciante e straordinariamente intensa, che conferma il talento sregolato e spudorato di Gaspar Noé. Il cineasta argentino mette il suo campionario di piani sequenza, voyeurismo e raggelanti primissimi piani al servizio di un racconto imperscrutabile e morboso, che ci lascia annichiliti e privi di punti di riferimento, fagocitati da ciò che abbiamo appena visto ma saziati da un cinema che riesce ancora a osare e a toccare le nostre più intime insicurezze.

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…Gaspar Noé non è, come molti sostengono, un artista sensazionale e superficiale (e basterebbe il dolore incompreso e profondissimo di Love a dimostrarlo): il suo studio dell’uomo è allo stesso tempo estetico, antropologico, poetico. E così è il suo studio del cinema: Climax, nel suo apparente giovanilismo, nell’oltraggio che fa ai codici della visione ribaltando il mondo in un anarchico upside down, nasce da un amore del musical classico; è impossibile infatti non riconoscere le tracce di Bob Fosse, ma persino di Busby Berkeley nel modo in cui i corpi diventano astrazione, movimento puro, arabeschi spaziali.

Partendo dal cinema, Noé trova la strada per l’inferno dell’esperienza umana: la droga, la violenza, il sesso come espedienti per uscire da se stessi, dall’atroce senso di finitezza della vita come incubo irrisolto. Il ballo è l’aspirazione a un’ altezza che non arriva mai: predomina l’impulso alla bassezza, il crudo bisogno di sopraffare l’altro. Nella musica che Noé usa (innestandola all’interno e non all’esterno dell’immagine), nel ballo che sublima l’orrore in bellezza vi è quell’amore cui l’essere umano tende con il proprio istinto malato; ma la violenza è l’approdo, sino al nulla della neve. Un film dal pensiero struggente e dal romanticismo ferito; un musical di morte, da uno dei più grandi uomini di cinema contemporanei.

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…In Climax, il fiume della vulnerabilità è immenso e quasi sempre sfocia nel mare della gratificazione artificiale. Ogni desiderio, ogni bisogno annega in questo mare, dal quale ne nasce una dipendenza fatale. Dipendenza e piacere sono uno stretto nodo della ricerca di estreme emozioni, estremamente brevi ma intensamente estreme per il corpo e la mente dell’individuo.

Nel caso dell’ultima opera di Gaspar Noé, la dipendenza ed il piacere sfociano sempre con maggiore frequenza, come un fiume in piena. Ci si chiede il perchè, e la risposta la troviamo in tutto ciò che è figlio del nostro tempo, in cui la vita dell’uomo è immersa nei fluttuanti piaceri materiali sine poesia.

Ergo la noia ed il mal di vivere tipici di Charles Baudelaire nei suoi scritti I Fiori del Male, arrivando ad oggi in Climax dove danzare sembra gioia, il raggiungimento dell’estasi con ballerini il cui talento cattura fino all’estremo del sogno, che invece si rivela un incubo.

È sempre la noia, ovvero lo “spleen” di Baudelaire che scorre e attraversa le cascate più disparate del piacere chimico, danzando o cantando. Il sublime paradiso “artificiale” dove danzare o non danzare in LSD dipende interamente da chi sei e dalla tua visione reale.

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Otro mérito mayúsculo de Clímax, más allá de la experiencia visual/ sonora en su conjunto y su sustrato morboso fascinante non stop, es el haber conseguido retratar con gran detallismo y desenvoltura el sentir concreto de las raves y esa combinación incesante de house, trance y drum & bass que termina destruyendo los cuerpos de los que se animan a seguir los beats durante horas y horas. Noé retoma cual artesano del inconformismo radical diversos ítems del cine de los geniales Rainer Werner Fassbinder, Pier Paolo Pasolini, Kenneth Anger, Gerald Kargl, David Lynch y Luis Buñuel con el objetivo de pasar de discusiones sobre el comprensible “riesgo” del excremento en el sexo anal a una algarabía esplendorosamente sádica en el primer opus coral del realizador, uno que supera a Love (2015) mientras logra la proeza de aunar poderío retórico con un andamiaje técnico/ formal despampanante que remarca eso de que estamos frente a una epopeya alucinada que -como bien dijo el susodicho- arranca reproduciendo en pantalla una montaña rusa y luego ingresa en un tren fantasma profundamente nihilista, orientado desde el vamos a denunciar la estupidez esencial de hombres y mujeres y la hilarante facilidad con la que suelen caer en el canibalismo y los abusos de todo tipo apenas se asoma una presunta crisis en el horizonte…

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…Climax nos lleva a un casting en los años 90 donde un grupo de jóvenes bailarines son entrevistados para realizar una gira por los Estados Unidos. Todos les ponen ganas y una vez elegido el elenco se encierran en un viejo edificio para  realizar los ensayos Acabados estos empieza la gran fiesta donde todos ponen se ponen a bailar y  beber para celebrar el inicio de la gira, poco a poco los efectos del alcohol y las drogas van haciendo efecto y los componentes empiezan a sacar sus más instintos salvajes animales, lo que viene a continuación es una oda a la violencia y el sexo sin un motivo aparente. Todo lo que sucede en Climax no tiene justificación, Gaspar Noé se dedica a provocar al espectador sin dar una expresión lógica y consiguiendo lo que se propone,  indignar al público. Bien filmada,eso sí, y con unos planos secuencias antológicos la película sin embargo no llega a conectar con el espectador por su falta de guión y su falta de  coherencia en sus imágenes entrando en un bucle  de secuencias llenas de violencia, sexo y diálogos malsonantes, incluso soeces con  la única intención de molestar al espectador, a buena fé que lo consigue.
Climax seduce por imágenes y su ritmo haciéndote creer que estás dentro de la fiesta de una discoteca donde la locura y la incongruencia se ha apoderado de tu mente, otra cosa es que esa convivencia malsana entre los personajes consiga atraerte,todo lo contrario deseas que se acabe enseguida
Climax no es una película para todos los públicos eso está claro, ahora bien es difícil dejarse seducir por una historia donde nada tiene sentido y parece estar rodada solamente para provocar y un servidor no consigue entender el motivo de esto ni de lo  que está viendo. Otra cosa son los seguidores y fans de Gaspar Noe estos  seguramente disfrutaran mucho, los demás mejor abstenerse. Para los amantes de Noé empieza la fiesta.

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