venerdì 2 giugno 2023

L’arbre de Guernica - Fernando Arrabal

il film fu girato durante il franchismo, a Matera, in francese, e racconta la storia di una cittadina (Villa Ramiro) assaltata dai fascisti durante il colpo di stato di Francisco Franco.

è la storia della resistenza degli abitanti di Villa Ramiro, combattono e perdono, e verranno poi ammazzati dai franchisti.

bravissima Mariangela Melato.

buona (antifascista) visione - Ismaele

 

ps: qui una piccola biografia di Fernando Arrabal

 

 

Fernando Arrabal ya nos mostró su visión de la Guerra Civil en su debut cinematográfico, “Viva la muerte”; pero mientras en dicha obra se centraba en como le marcó la guerra a él de niño, a través del personaje de Fando, aquí la contienda no es solo el marco en el que transcurre la acción, sino la verdadera protagonista de la función, ya que se nos muestra varias de las caras de la misma. Arrabal sigue apostando una vez más por su particular surrealismo, pero mientras en sus dos anteriores trabajos la diferencia entre mundo real y el mundo onírico era clara, aquí ambos se fusionan para retratar los horrores de la guerra con toda su crudeza. El surrealismo de Arrabal sirve para conectar la Guera Civil y al franquismo directamente con la Inquisición y la historia de España previa, subrayando la pésima importancia que tuvo la Iglesia y el prejuicio en ella, algo que define también al ejército vencedor de la contienda, al fascista, al régimen que se instituyó, el franquismo, y, por supuesto, a su herencia actual.

La brutalidad del fascismo, para Arrabal, hay que combatirla por todos los medios, tanto por la fuerza del fúsil como, principal e ineductiblemente, por la cultura. Por eso, el llamado que hace Arrabal, y que se aprecia en toda la cinta, a la educación de las masas, a la lectura, a la formación de los trabajadores, como medio de enfrentar y vencer a la brutalidad de las clases dirigentes.

da qui

 

The Spanish Civil War as experienced by a small Spanish village, with a heavy bias towards the Republicans, seekers of democracy, liberalism, Communism and even anarchy. The opposing force consisted of conservatives, Catholics, Fascists and even monarchists. The bias blames atrocities, torture, murders and wrong-headedness only on the winning side while the villagers are portrayed as mostly peace-loving, much weaker victims. As this is an Arrabal movie however, surrealists are emphasized, Catholic imagery is attacked and blasphemed with midgets masturbating on Mary statues, etc., and violence is mixed with numerous shocking, bizarre images to underline the didactic political propaganda. A village woman is almost raped by rich powerful men but she fights back with snakes, midgets want equality but are treated as toy bulls in a cruel matador performance, the imagery associated with villagers are innocent, dancing naked children, and the tree of Guernica stands as a symbol of liberty after surviving a bombing massacre.

da qui

 

L'albero di Guernica (come pianta) è una quercia, che fu l'unica cosa rimasta in piedi dopo il terrificante bombardamento della cittadina basca ad opera dell'aviazione nazista (immortalato da un celebre dipinto di Picasso), durante la Guerra Civile Spagnola. Rappresentò anche l'ultimo brandello di speranza per una vittoria repubblicana contro i fascisti. Naturalmente, ad Arrabal, che è un fuoriuscito spagnolo ed a suo modo un surrealista, non interessa indagare sulle cause della sconfitta del fronte repubblicano: egli accenna ad una generica superiorità in uomini e mezzi, dovuta all'appoggio delle Germania nazista e dell'Italia fascista (in realtà il governo legittimo ebbe notevoli aiuti militari dall'Unione Sovietica staliniana, seppure a caro prezzo), senza menzionare le divisioni all'interno delle "sinistre", tra stalinisti, trotzkisti ed anarchici, che condussero alla catastrofe. L'intento di Arrabal è di coltivare la speranza nella lotta contro le dittature, mettendo al contempo in una luce sinistra e grottesca il regime franchista: a questo proposito vi sono scene significative, come quella in cui Onesimo in divisa da falangista si scambia il copricapo con un prete, mentre quest'ultimo gli lecca la faccia, oppure quella del processo farsa al maestro elementare, condannato a morte per omicidio, anche dopo che la presunta vittima si è presentata in tribunale. Lo stile cinematografico di Arrabal è molto simile a quello - per chi li abbia visti - dei film di Jodorowsky (che, tuttavia, ha un andamento più onirico e un sottofondo più filosofico), e le simbologie abbondano, come dimostrano i nani martirizzati e crocifissi, come simbolo di una Spagna violentata e poi proposta all'estero sotto la forma del suo folclore, come dimostra la tremenda pantomima della corrida con il toro sostituito da un nano legato a una carriola. Un film imperfetto ma interessantissimo. Brava, come quasi sempre, e qui anche bella, Mariangela Melato in un ruolo da pasionaria della resistenza al fascismo.

da qui

 


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