venerdì 9 giugno 2023

Le streghe son tornate (Las brujas de Zugarramurdi) – Álex De la Iglesia

un film di streghe come si deve.

un gruppetto di sfigati, con bambino al seguito, cercano di fuggire in Francia, e arrivano in un paesetto maledetto al confine spagnolo.

tutto bene, se non fosse che tutto va da schifo.

e poi quella notte succede che quei sgifati devono essere sacrificati in una grande cerimonia di streghe.

il film è una gioia per gli occhi, un film d'avventura come pochi.

buona (stregonesca) visione - Ismaele

 

QUI si può vedere il film completo, in italiano

 

 

Alex de la Iglesia torna a girare un film in cui ambisce a godere e far godere, unendo tutto ciò che provoca piacere a lui e agli spettatori. Il thriller, l'azione, l'umorismo, i corpi, il sesso, il sangue, il mangiare, l'amare, il piangere e il correre, l'obiettivo del regista sembra di nuovo (e finalmente) essere quello di riuscire a comprendere nella stessa immagine tutto ciò che suscita sensazioni piacevoli e di farlo con una tecnica filmica magistrale, seria più di quella di qualsiasi altra commedia, capace di trovare sempre il tempo o il luogo per dire qualcosa di audace con le ambientazioni e le immagini.
Se infatti da una parte Le streghe son tornate può sembrare il massimo del disimpegno godereccio, dall'altra è evidente che senza sottolinearlo mai il film incastri nei dettagli segmenti potentissimi come la folgorante apertura in cui viene rapinato un negozio ComproOro (il simbolo stesso della crisi economica di questi anni) da un uomo armato di fucile a pompa, vestito e truccato da Gesù Cristo, accompagnato dal figlio di meno di 10 anni. Nessuno oggi in Europa è in grado di usare in questa maniera i generi cinematografici più commerciali che ci siano (azione, horror e commedia) per urlare con tale chiarezza la propria visione del presente.
Peccato allora che anche questo film soffra della consueta difficoltà del duo di autori nel chiudere le proprie parabole, indugiando in un finale molto lungo, esagerato e privo della concretezza del resto del film.

da qui

 

che cos’è successo ad un film come Las brujas de Zugarramurdi, che ha vinto innumerevole premi (otto Goya vi bastano?), tanto da rimanere inedito in Italia? Un lungometraggio divertente, dinamico, superbamente interpretato e, soprattutto, con effetti speciali di straordinaria efficacia. E inoltre è un’opera che non si prende mai sul serio.
E se mettiamo, poi, quel “sano” tono di blasfemia che c’è all’inizio, un uomo travestito da Gesù Cristo (letteralmente un povero Cristo) con il figlio di 10 anni che tenta una rapina in un negozio “ComprOro”, si ha un quadro chiaro. Crisi sì, ma c’e’ un limite a tutto! Per il regista di Bilbao sembrerebbe di no!

Il resto è un mix esplosivo (per davvero) di generi: inseguimenti in macchina, locande isolate con aperture curiose e innominabili verso luoghi stregoneschi, fattucchiere belle e brutte guidate da una sublime Carmen Maura che dà sfogo a tutto il suo istrionismo in una delirante cena antropofaga e una festa pagana senza precedenti…

da qui

 

Mortali e sarcastiche, cattive ma dotate di un sprezzante humor nero, le streghe in realtà non sono tornate perché mai se ne sono andate. Sono  appunto le donne, per de la Iglesia, che fonde la commedia nera con la satira sociale  e la schermaglia amorosa tipica della commedia romantica, qui sventrata dal gusto per il disgusto e un sano apporto di gore.
Se la congrega di streghe è la versione attuale de La famiglia Addams all female, gli uomini sono i loro oggettini di ripiego. Instupiditi dalla quotidianità, divorziati, padri inetti e infelici, lasciano alle donne, le streghe, la totale gestione della loro vita, e quando la riprendono in mano quello che al massimo riescono a fare è travestirsi da Cristo in croce  per rapinare gli anelli, pegno d’amore infranto, di poveri cristi al monte di pietà…

da qui

 

Lo spirito è insomma quello della comicità a base di cretinerie e assurdità, con un taglio costantemente sopra le righe e gag a ripetizione. Ma, per quanto notevole, quella è solo una parte del gioco. C'è poi, per esempio, la solita grande messa in scena di de la Iglesia, come sempre capace di fare genere hollywoodiano all'europea, imprimendo un taglio personale e fortissimo su una cura per l'immagine e un'efficacia dei momenti action che non hanno nulla da invidiare a quel che combinano oltreoceano. E c'è poi un sottofondo narrativo tutt'altro che banale, con una schiera di personaggi indifendibili a mettere in piedi una guerra tra i sessi in cui non si salva praticamente nessuno e quasi ogni personaggio "positivo" o "negativo" si dimostra squallida creatura egoista e pure piuttosto cretina. Insomma, Le streghe son tornate è un tripudio di divertimento "intelligentemente scemo" ed è un film pieno di trovate fantastiche. Poi, certo, a voler cercare il pelo nell'uovo, possiamo dire che, come spesso gli accade, de la Iglesia si perde un po' nella parte conclusiva, tirandola troppo per le lunghe e disinnescando quello che dovrebbe essere l'apice del macello, ma trova comunque un finale delizioso con cui chiudere un film divertentissimo. 

da qui

 

 

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