venerdì 21 dicembre 2018

Cockneys vs Zombies (London zombies) - Matthias Hoene

se penso a un'altro film inglese, Shaun of the Dead, o a un film cubano, Juan de los muertosCockneys vs Zombies non regge il confronto, sì, alcune parti si salvano, ma alla fine resterebbe poco, l'umorismo inglese invece abbonda, meno male, e questo non fa male.
buona visione, se vi va - Ismaele




Con motivo de las obras en la villa olímpica londinense un antiguo mal, que convierte a los muertos en seres ávidos de carne humana, sale a la superficie. Mientras tanto, Andy y Terry, dos hermanos que viven en el East End londinense, junto a un estrafalario grupo de amigos, deciden atracar una sucursal bancaria. Con el dinero, intentarán salvar la residencia de unos abuelos del barrio que va a ser demolida por una constructora sin escrúpulos. Al salir del banco descubren la ciudad tomada por hordas de zombies caníbales. Su prioridad ahora es rescatar a esos adorables ancianos lo antes posible.



Entretenida, excéntrica y también muy gamberra. Incluso tiene un trasfondo de crítica social muy ácida, algo poco usual en este tipo de producciones. Recomendable para cualquier aficionado dispuesto a divertirse con las zomedias de la actualidad.

… Di commedie horror se ne trovano a quintali, ma London Zombies, dell’esordiente Matthias Hoene ha quella marcia in più che lo rende una visione nocturniana consigliata. Perché si tratta del classico film caciarone in cui si ride di gusto, grazie a gag dai tempi perfetti, scene splatter ingegnose e un cast di vecchietti irresistibile, su cui spiccano lo sboccatissimo Alan Ford e la rediviva Honor Blackman (la Pussy Galore di Goldfinger). Certo, alcune sequenze action tradiscono il budget ridotto della pellicola e la comprimaria Michelle Ryan ha qualche rotolino di ciccia di troppo per competere con Milla Jovovich come affetta-zombi, ma sono piccole pecche che in fondo ci rendono il film ancora più simpatico. Ideale per una serata di divertimento ruspante e genuino.
Momento grottesco indimenticabile: la scena in cui un nonnetto fugge dagli zombi col deambulatore. Per gustarvelo al meglio, raccomandiamo la visione rigorosamente in lingua originale (le sgangherate rime in cockney sono da sbellicarsi) e con qualche birretta in corpo.   da qui

I cockneys del titolo sono infatti gli abitanti dell'East End londinese, noti, in maniera certamente stereotipata, per il loro dialetto poco comprensibile e per lo smodato uso di parolacce: ovviamente, tutti aspetti che la produzione porta al limite, esacerbandoli. Un meccanismo necessario per la costruzione di un film che punta moltissimo sull'ironia e che ha intenti chiaramente parodistici, e che funziona perfettamente, con lo spettatore che difficilmente riesce a trattenere sguaiate risate nelle fasi più assurde. In particolare tutte le scene che hanno come protagonisti i vecchietti della casa di riposo, minacciati anche loro dagli zombi, vanno dal divertente all'esilarante, con il personaggio icona del film, il nonno interpretato da Alan Ford, che ruba la scena, sboccato, arrabbiato, risoluto, vero massacratore di zombi…

Magari “miracolo divino” è un po’ un parolone; ci sono stati altri film più degni di questo titolo, quelle cose tipo Tucker & Dale vs Evil che ti fanno davvero aprire gli occhi e credere che il mondo potrà finalmente essere migliore d’ora in poi, però, però, Cockneys vs Zombies fa quella cosa lì che oggi pare essere diventata una rarità: si approccia al genere con modestia, senza alcuna pretesa di essere il film con gli zombi più divertente del pianeta e senza cercare di fare la storia del cinema spacciandosi per chissà quale innovazione di genere. Non fa nulla di veramente nuovo ma spinge sui cliché del caso con dell’ironia che, forse, non avevo mai visto in un film di zombi; nello specifico, questo è un film di zombi in cui i protagonisti sanno cosa sono gli zombi, pure i vecchiacci internati nella casa di riposo lo sanno, e quei vecchiacci siamo noi da vecchi che passiamo le giornate al bar a parlare di quando l’horror era una figata. Non voglio dire che sia il primo film a tirare fuori una cosa del genere e sono abbastanza sicuro che ce ne siano stati altri prima (tipo: ho visto Shaun of the Dead troppo tempo fa per ricordarmene adeguatamente ma forse lì succedeva) ma sicuramente è il primo in cui l’ho notato e che mi ha fatto pensare “cazzo, finalmente”. Frasi come “devi colpirli alla testa, coglione, lo sanno tutti” o “certo che sono lenti, coglione, sono dei cazzo di zombi, mica jamaicani”, che potrebbero essere mere parafrasi dei discorsi effettivi, io non le avevo ancora sentite e si basano su un’ironia semplice ma furba e sottovalutata…

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