lunedì 2 settembre 2024

Appello di centinaia di artisti contro il Festiva di Venezia: “Indignati dal silenzio sul genocidio in corso a Gaza”

  

Articolo pubblicato originariamente sul Fatto Quotidiano

“Noi sottoscritti, artisti, registi e operatori culturali, rifiutiamo la complicità con il regime israeliano di apartheid e ci opponiamo all’artwashing del genocidio di Gaza contro i palestinesi all’81° Festival del cinema di Venezia. Due film proiettati al Festival, Of Dogs and Men e Why War, sono stati creati da società di produzione israeliane che sono complici nel mascherare l’oppressione di Israele contro i palestinesi”.

È un passaggio dell’appello di solidarietà con il popolo palestinese e di critica al festival di Venezia firmato da oltre 700 tra artiste, artisti, tecnici e professionisti del cinema. Tra i sottoscrittori ci sono Laura Morante, Antonio De Matteo, Brian Eno, Enrico Parenti, Alessandra Ferrini, Niccolò Senni, Simona Cavallari, Chiara Baschetti, Paola Michelini e Davide Serino.

L’appello ricorda come “la più alta corte del mondo, la Corte Internazionale di Giustizia, ha dichiarato che Israele sta plausibilmente perpetrando un genocidio contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza e che il suo regime di apartheid e di occupazione militare è illegale. Il procuratore della Corte penale internazionale ha chiesto alla Corte un mandato d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, con l’accusa di “sterminio” e di “aver affamato deliberatamente la popolazione civile e causato la morte di decine di migliaia di persone innocenti”.

E ancora: “La Mostra del Cinema di Venezia è rimasta in silenzio sulle atrocità di Israele contro il popolo palestinese. Questo silenzio ci indigna profondamente. Come operatori artistici e cinematografici di tutto il mondo, chiediamo misure efficaci ed etiche per chiedere a Israele dell’apartheid di rispondere dei suoi crimini e del sistema di oppressione coloniale contro i palestinesi”

I promotori della sottoscrizione ricordano come in Europa già molti artisti si siano mossi con campagne di sensibilizzazione sul tema. Tra i nomi presi ad esempio Ken Loach, Brian Eno e Roger Waters che hanno anche espresso il loro sostegno alla campagna Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) nei confronti di Israele.

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