giovedì 8 febbraio 2024

Gli imperdonabili - André Téchiné

una storia ambientata a Venezia, uno scrittore in crisi (André Dussollier) cerca casa e l'agente immobiliare (Carole Bouquet) gliela trova e anche si sposano, ci sono complicazioni, una figlia sparita, un figlio (di una mamma anziana, Adriana Asti) un po' disperato, il suo unico amico è un cane, il sorgere della gelosia, i barchini in laguna corrono sempre.

forse troppe sottostorie non sono approfondite, ma il quadro è abbastanza chiaro.

buona (lagunare) visione - Ismaele 


 

 

Une belle œuvre de maturité d’André Téchiné, à qui le décor de Venise offre une inspiration pour revisiter ses thèmes de prédilection : les tensions familiales, les transgressions amoureuses, les doutes personnels... Moins lyrique que ses classiques des années 80-90, Impardonnables séduit et confirme que le cinéaste reste un merveilleux directeur d’acteurs : André Dussollier, Carole Bouquet, Mélanie Thierry ou Adriana Asti renouvellent leur art avec brio. Notre réserve porte sur le matériau de base : un roman de Philippe Djian peu transcendé par l’adaptation, et qui ne permet de retrouver que par instants le romanesque et l’émotion du Lieu du crime ou des Roseaux sauvages.

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Le début, sous forme de rencontre André Dussollier / Carole Bouquet n’est pas désagréable avec son ton léger et son petit air de marivaudage sympathique. Mais la chape de plomb du destin va bientôt s’abattre sur les personnages… et malheureusement sur le film. Très vite, les protagonistes vont se multiplier, avec leurs passés sombres, leurs problèmes et leurs souffrances. Le film, avec une maladresse rare, va alors passer de l’un à l’autre, tout en étant vite dépassé par un récit qui part dans tous les sens sans parvenir à échapper à un certain ridicule. Finalement, ni les dialogues empesés, ni la réalisation disgracieuse ne parviendront à insuffler aux personnages de ce triste Impardonnables le moindre souffle de vie ou de crédibilité.

André Téchiné, qui nous offrit il y a bien longtemps quelques petites merveilles (BaroccoHôtel des Amériques), semble ne plus s’arrêter de s’enfoncer dans un cinéma de plus en plus indigeste. Nous ne pouvons que le déplorer… tristement impuissants!

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Diciamo che siamo in pieno cinema francese, di quel cinema che ha una miriade di detrattori nel nostro paese, di quel cinema non capito e per lo più odiato. Va da sé che io non faccio parte di questa schiera negativa ma che pur essendo una grande amante del cinema d'oltralpe non posso gridare al miracolo per questo film. Interessante ed inedita l'ambientazione veneziana, intriganti le relazioni tra i personaggi e anche la storia non sarebbe del tutto malvagia ma c'è un vago sentore di qualcosa di irrisolto, di alcuni aspetti della sceneggiatura lasciati incompiuti a favore di momenti inutilmente scavati e ripetuti. Tratto dal romanzo omonimo ma pare piuttosto stravolto dal regista che lo ha praticamente riscritto in fase di sceneggiatura, Impardonnables lascia anche il dubbio su chi siano gli imperdonabili e perché. Fondamentalmente un'occasione sprecata, una sufficienza là dove ragionevolmente poteva esserci qualcosa di più...

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Sono quei tipi di film che scorrono lentamente e che scivolano troppo spesso nella ripetitività,caratteristica che li contrassegna e che viene facilmente ravvisata dallo spettatore, il quale desiste dall'interrompere la visione perchè stuzzicato dal fascino che emanano... Eleganza che emerge dalle ambientazioni e dal modo con cui vengono strutturati i dialoghi ed in alcuni casi anche dal lavoro compiuto per tratteggiare la psicologia dei personaggi.

Questa, come ho scritto in precedenza, è una pellicola che possiede tutti i requisiti per far parte di quel genere: il luogo in cui è stata girata è particolare e suggestivo e la trama, sebbene sia poco entusiasmante, non è da disprezzare...

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