domenica 2 agosto 2020

Á annan veg (Either way) - Hafsteinn Gunnar Sigurðsson

due lavoratori in una terra desolata, hanno vinto qualche appalto per lavorare in una strada dove non passa nessuno.
la storia dei due giovani che alla fine diventano amici è esemplare, davvero un peccato non conoscere Alfred e Finnbogi.
un piccolo film da non perdere, sicuro - Ismaele





è un film deliziosamente autentico, girato con grande maturità e grande senso estetico da Sigurðsson, che grazie al formato panoramico ha trasformato questa storia d'amicizia quasi in un film fantascientifico, con i due protagonisti alla pari di due alieni che cercano in tutti i modi di conoscersi ed entrare in contatto. Azzeccatissima la scelta di ambientare la storia nei mitici anni Ottanta, un'epoca in cui per comunicare si mandavano ancora le lettere scritte a mano, in cui per mandare dei soldi non bastava un click o una strisciata della carta di credito, un'epoca di grande sperimentazione, sia musicale che nella moda. Un passato e un presente che si scontrano nei gusti musicali dei due protagonisti, che contrappongono il rock al pop elettronico e neomelodico, ma soprattutto nel loro modo di pensare e di vestire.
Either Way: una scena del film diretto da Hafsteinn Gunnar SigurdssonSorretto dalle intense e buffe interpretazioni dei due protagonisti Hilmar Guðjónsson e Sveinn Ólafur Gunnarsson (il più 'anziano' dei due, anche co-sceneggiatore del film insieme al regista) bravissimi nell'instaurare con lo spettatore una grandissima empatia, Either Way sorprende per la sua semplicità, per la scorrevolezza della narrazione e si trasforma in qualcosa di davvero raro quando entra in scena il personaggio del camionista, un uomo baffuto e senza peli sulla lingua che ogni tanto li va a trovare portando loro i rifornimenti di alcol, coca cola e rassicurandoli con perle di saggezza di grande efficacia. Un piccolo grande esordio quello di Sigurðsson, un film intenso, essenziale e incisivo, di quelli che vorresti non finissero mai.

El director nos muestra una puesta en escena desprovista de particulares artificios estéticos, utiliza unos primeros planos muy bien elaborados. Los diálogos están llenos de entusiasmo y le dan al juego un ritmo cada vez más frenético. Pero aparte de esos diálogos lo que más destaca son los silencios que se van produciendo entre una escena y otra.
El árido paisaje de esas montañas al norte de Islandia es otro personaje más dentro de esta historia. Es una película pequeña pero con un gran mensaje.
Recomendable.

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