sabato 11 aprile 2020

Il giudice meschino – Carlo Carlei

Raiplay è una miniera di film, sceneggiati, fiction, serie non italiane, recenti e non.
ieri mi è capitato un film per la tv con Zingaretti che interpreta un magistrato senza nessuna voglia, da prendere a schiaffi, e poi rinasce e lavora come si deve.
ambientato in Calabria, parte piano e poi acquista sempre più spessore.
non sarà un capolavoro, ma merita di sicuro.
buona visione - Ismaele




QUI il film completo


…Il racconto è dosato sapientemente e si distacca dalla qualità media della fiction made in Italy, prova a cancellare ogni traccia di retorica e ad offrire personaggi tridimensionali e interessanti, ben scritti e ottimamente diretti. Grazie ad un cast ben assortito e sempre in parte, i protagonisti arrivano dritti al cuore del pubblico e qualche volta lo lasciano senza fiato, proprio come un pugno nello stomaco.
La storia ha ritmo, grinta e rabbia miscelati insieme nelle dosi giuste. Dopo eroi irraggiungibili e modelli di assoluta perfezione, la serialità nostrana si concentra maggiormente su imperfezioni e contrasti, per rendere finalmente la narrazione avvincente e persino sorprendente.

La trama della fiction ha suscitato diverse reazioni: la prima per la piacevole interpretazione di Luca Zingaretti, sempre bravo e per l'intensità dell'espressione - anche se la regia ha scelto una tecnica di recitazione che, mettendo in risalto le incertezze intime del giudice l'hanno obbligato ad un'interpretazione un po' più goffa rispetto ai ruoli ricoperti finora, come per il ruolo del Commissario Montalbano, di superiore identità recitativa e di intime certezze in essa configurate.
Mi é piaciuta tanto l'ambientazione scarna, quasi desertica, che fa volare la fantasia dello spettatore ad una regione che, forse, non esiste più, ma rende il senso di immensa solitudine di chi si trova a lottare in solitudine vicende e fatti legati alla mafia nelle sue varie sfaccettature territoriali, fino a lambire i motivi di difficile applicazione del diritto contro i grandi poteri nazionali ed internazionali che riversano tragiche conseguenze su una popolazione incolpevole che espia una pena immeritata sia in termini economici e di equità non rispettata. Complimenti a tutto il cast, egualmente speciale.

Quando si inizia a identificare un attore con un personaggio specifico diventa poi difficile vederlo in un contesto diverso. E così, considerato anche il plot, è quasi impossibile non immaginare Montalbano, in alcune scene. Soprattutto perché Zingaretti ha degli standard recitativi buoni ma ripetitivi. A parte questo, il livello della fiction è superiore alla media dal momento. Carlei sa come gestire questo tipo di prodotto e il cast, seppur con qualche volto ricorrente, è di buon livello. Anche la sceneggiatura non è la solita minestra riscaldata.

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