mercoledì 16 gennaio 2019

A distanza ravvicinata (At Close Range) - James Foley

gli attori sono straordinari, in una storia a 100 all'ora, dove Christopher Walken e Sean Penn sono padre e figlio.
il primo è un delinquente di prim'ordine, il figlio è un bravo ragazzo, un po' ingenuo, che inizia a lavorare per il padre.
quando il gioco si fa duro Sean vuole mollare (intanto si è innamorato), ma la sfortuna e il destino sono in agguato.
un gran bel film,  che non ti dimentichi tanto in fretta, e non potrà non piacerti, promesso - Ismaele





Da sottolineare la prova assurdamente magnifica dei due protagonisti:un Walken totalmente fuori degli schemi con lo sguardo folle e con gesti ancora piu' folli e un Penn che nonostante la giovanissima eta' ci regala un interpretazione favolosa di una gioventu' bruciata che si riesce a redimere....

… Film drammatico ispirato ad un criminale realmente esistito. 
Ben scritto da Nicholas Kazan e con una regia non solo peculiare, ma creativa, ricca di espedienti visivi che creano molta suggestione, ha come protagonista un Sean Penn che già dimostrava di essere in gamba (seppure ancora immaturo), tanto da dare del filo da torcere a Christopher Walken. Nei panni del fratello del protagonista c'è il compianto Chris Penn, vero fratello di Sean. 
Interessante commistione di noir moderno e dramma, riesce a creare la giusta tensione e il giusto pathos nonostante la trama sia piuttosto prevedibile da un certo punto in poi. 
Molto piacevole anche la colonna sonora (che introduce ad esempio il personaggio di Brad e di Terry con una bella atmosfera) scritta da Patrick Leonard e che vede la collaborazione con Madonna - allora moglie di Penn - per la canzone Live to Tell
Un film particolare, dai toni un po' malinconici e caratterizzato da scene inaspettatamente crude. 
Da vedere assolutamente (meglio in lingua originale). Consigliatissimo.

Una piacevole sorpresa questo film di Foley, e non solo perché regala un' occasione più unica che rara di vedere entrambi i giovanissimi fratelli Penn all'opera, ma perché riesce dall'inizio alla fine a trasmettere il giusto ritmo ad un film cupo e crepuscolare, con vicende familiari che si incastrano alla perfezione in un gioco criminale dove tutti i legami di sangue vengono soppiantati dalla legge del più forte. Un film dove però a giganteggiare a mio parere è il padre Walken, cinico, amorale ed al tempo stesso estremamente affabile come si conviene ad un criminale di lungo corso. La fotografia eccellente del paesaggio rurale americano è la ciliegina sulla torta di un'ottima pellicola.

Una sceneggiatura dura e tagliente come una lama, crudele e angosciante come una moderna tragedia di Shakespeare, supportata da un cast di altissimo livello, guidato da due attori sublimi come Walken e Penn. Solo la regia di Foley risulta un po' troppo...formale, quasi distaccata, lasciando in effetti che siano la solidità delle parole e degli attori a far funzionare il meccanismo, privando il tutto di quel pizzico di "inventiva" che avrebbe permesso al film di diventare un capolavoro (magari con uno Scorsese dietro al timone...)
In ogni caso, la sceneggiatura è un autentico gioiello di attenzione alle psicologie dei personaggi e di equilibrio tra azione, sentimento e logica degli eventi. E poi, come già menzionato, il duetto dei protagonisti vale da solo il prezzo del film: per quanto è odioso e senza coscienza Walken (ma in un modo molto umano e non macchiettistico, che lo rende anche più terrificante), così è intenso ed emotivo il giovane Penn (forse il miglior attore ora in circolazione ad Hollywood): poco più che ventenne, ma già incredibilmente dotato.
da qui

2 commenti:

  1. Da non crederci che questo grande regista (che poi dirigerà anche un altro capolavoro assoluto, "Americani") si sia abbassato a girare... non voglio nemmeno pronunciarne il nome!! :(

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    1. forse l'importo dell'assegno che ha ricevuto spiega tutto...

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