martedì 16 luglio 2013

The Ugly Swans (Gadkie lebedi) - Konstantin Lopushansky

Konstantin Lopushansky ha fatto pochi film, e tutti da vedere.
non sono facili, ambientati in situazioni estreme, con qualche disastro o apocalisse in corso,
magari non è  semplicissimo entrare, ma se riesci poi sei catturato dalla storia, non sono mai storie banali.
a me è piaciuto molto, anche se non è il suo migliore, ma anche questo merita molto - Ismaele



QUI il film completo, con sottotitoli in inglese


Qualcosa di simile vale per i "Gadkie lebedi" (i "brutti cigni") del film omonimo, ragazzini dotati di un'intelligenza superiore, iniziatori di una nuova razza probabilmente destinata a soppiantare la nostra, ma la cui consapevolezza superiore li porta soltanto alla coscienza del Nulla di cui è fatto l'uomo ("...Qui, nel punto della maggiore indefinibilità, della non garanzia e della non confermazione dell'esistenza umana per la prima volta appare la nota chiarezza, s'illumina la notte del mondo. Il senso terribilmente reale della nostra esistenza non nel mondo, ma da qualche parte tra i mondi, non è nella delimitata realtà, ma è nello spostamento e formazione, non è nell'assestamento casalingo, ma è nell'insensato pellegrinaggio...è stato possibile solo rovesciare il velo di Maya e osservare tutto dalla parte opposta, non da quella parte che ti culla e ti dona un senso di calma, ma dalla parte del Niente, che rivela la nostra presenza vitale come un avanzamento del Niente."), tematica affascinante ma che purtroppo non viene sviluppata del tutto lasciando il film un po' irrisolto.
Lopushanskij è forse l'erede più originale di Tarkovskij (almeno fra i pochi pervenuti), non il più grande (un Sokurov gli è probabilmente superiore), il suo cinema è imperfetto ma viscerale, le sue immagini veicolano un'angoscia sincera e nascono da un'urgenza espressiva che a tratti diventa quasi esigenza didattica.

Ugly Swans is based on the Arkady and Boris Strugatsky book of the same name and is set in an unidentified, but near, future. Lopushansky doesn't appear to make happy films and so far all his movies that I have seen are prinicipally about how humanity destroys the world. In Ugly Swans the protagonist is a writer and a UN officer who goes to Tashlinsk to find his estranged daughter and bring her safely back. What he finds when he gets there is a town that looks similar to the world in Letters from a Dead Man: A single colour (red in this instance) dominates the landscapes and the perpetual rain has flooded much of the city - the boat trip to the town through the submerged houses is strikingly haunting. His daughter is in the school for the gifted and has no intentions of leaving when he suddenly reappears in her life. To call it a school for the gifted is a bit of an understatement: the children are almost inhuman and closer to the kids in Village of the Damned. They are taught by a small group known as wetters. These are strange people with skin like stone - are they alien or human's with a strange disease? It is a question often asked but no concrete answer is forthcoming. As the rest of the world fear these 'new' people and the strange anomaly occuring in the town they take the decision to eradicate the problem all together…

Nonostante le forti suggestioni fantascientifiche, nonostante i volti inespressivi dei bambini prodigio ricordino inevitabilmente le celebri sequenze di un film comeIl Villaggio Dei Dannati, THE UGLY SWANS risulta un'opera difficilmente catalogabile all'interno di un genere ben preciso.  Alla suspence e al gore (del tutto assente), il regista preferisce la suggestione, veicolata attraverso scenografie di sicuro impatto e un'interpretazione, quella di Gregory Gladiy (Victor Banev), di grande intensità.
Il ritmo posato e le oculate scelte registiche risultano funzionali alla lettura personale di una tematica dalle molteplici sfaccettature, mentre la splendida colonna sonora sottolinea la poesia malinconica di un film che raggiunge il suo momento di maggior commozione in un finale capace di offrire un ultimo , ma cruciale, spunto di riflessione, lasciando un segno indelebile nell'animo dello spettatore.

…Le film ne propose aucun effet spectaculaire. L'utilisation de filtres: jaune, rouge puis bleu, suit l'évolution de l'histoire. Le rouge, qui domine la partie centrale du film, provient du dôme de protection mis en place par les mutants. Rouge -qui signifie aussi beau dans la langue russe-, comme si malgré la décrépitude de Tashlinsk, la beauté résidait encore dans la pensée…

Lopushansky firma The Ugly Swans (2006) all’età di 59 anni ritornando ai temi così cari abbandonati nel lontano ’89, data in cui girò Posetitel muzeya al quale l’inizio di questo film sembra strizzare l’occhio: un treno che avanza nella notte buia illuminata improvvisamente da fuochi sparsi nella campagna circostante. L’aggancio non solo con il film appena citato, ma anche con il resto della sua filmografia, è la costante rappresentazione di ambienti che sovrastano l’uomo obbligandolo ad un’esistenza ancora più misera di quanto gli toccherebbe. Più che di post-nuke per questo regista è lecito parlare di post-mankind poiché il suo obiettivo affonda il coltello sui residui di humanitas piuttosto che concentrarsi sugli aspetti fantascientifici…

In un certo cinema visionario ormai è diventato una costante: ogni volta che l'umanità deve confrontarsi con una civilizzazione aliena agisce sempre allo stesso modo: distruggendola o cercando di sottometterla. La triste storia dell'umanità è strapiena di esempi di questo tipo. Si continuano a sterminare indigeni e diversi in nome di non si sa cosa figurarsi con gli Alieni... Sembra che gli errori commessi non siano serviti a nulla...
Un giornalista alla ricerca della figlia giunge in un villaggio sperduto della Russia dove sono atterrati gli Aquatters, un popolo (se ne vedono solo due: incappucciati e con una maschera) proveniente da un altro pianeta. La zona naturalmente è off limits ed è controllata dai soldati (ma chi controlla chi in realtà…
da qui

2 commenti:

  1. Ed ecco, arrivare l'ottantaquattresimo titolo della "lista Marks". Al centesimo si festeggia :)

    RispondiElimina
  2. Markx, non Marks :)

    guarda che anche tu sei uno che poi le liste aumentano, non crederti assolto :)

    RispondiElimina