giovedì 7 marzo 2013

Mars (Mars- Dove nascono i sogni) - Anna Melikyan

un altro film da "realismo magico", un po' come Luna Papa, ma più "russo", i russi quando fanno "realismo magico" gli "esce" più triste.
una storia lunga un giorno, e quasi tutti vogliono fuggire, verso la mecca che è Mosca.
bravi gli attori, l'ambientazione è ancora sovietica, ma il muro è caduto e ha lasciato ancora più macerie.
un film dolceamaro, una visione interessante, merita - Ismaele



…Anna Melikian (classe 1976) ci regala con Mars un gioiellino capace di stupire con melanconica dolcezza e, al contempo, di far pensare. Perché a questo film non manca l'accesa fantasia visiva (vedi i riferimenti a Chagall così come alla tradizione popolare) mista a un livello surreale che fa pensare a un Kaurismaki che abbia passato la frontiera. Nella nuova Russia il denaro è riservato ai ricchi. Gli altri vengono pagati 'in natura'. È geniale l'idea per cui, essendoci in loco la più importante fabbrica di peluche ogni dipendente venga ricompensato con dei pupazzi più o meno grandi a seconda della propria prestazione. Toccherà poi ad ognuno di loro cercare di rivenderli ai passeggeri dei treni che fanno sosta in una stazione nel cui atrio troneggia un Lenin seminpacchettato. Se poi in città trionfano enormi poster con Marx attorniato da coniglietti e orsacchiotti, nei cuori domina il desiderio in andare via. Che sia l'"A Mosca" di cecoviana memoria o le foto false per raggiungere un ipotetico principe azzurro a Parigi, nessuno sta bene dove sta. Solo il mito del nuovo zar Putin fa vibrare gli ormoni della bellezza locale che, a sua volta, riuscirà ad andarsene solo in effigie…

…Mars è la classica storia delle  solitudini che si incontrano e che si scontrano col passato di Boris che è il convitato di pietra e che presto tornerà a far sentire la sua voce, 
Tra reale e soprattutto surreale si dipana una vicenda in cui il nonsense è il padrone assoluto alla ricerca di quella vena poetica e malinconica che ha fatto grande il cinema di Kusturica del primo periodo.
La regista è brava a mettersi in scia  alle stravaganze narrative del cinema di Iosseliani,cita  con deferenza anche Fellini con sequenze figurativamente complesse e che fanno risaltare una visionarietà debordante con personaggi assolutamente fuori dei canoni ordinari.
Purtroppo non tutto fila per il verso giusto in Mars perchè a tratti la vicenda è schiacciata dall'urgenza di dare a tutto un tono grottesco e surreale tra riferimenti pittorici piuttosto evidenti e la ricerca della leggerezza propria della commedia.
Ma è un film a suo modo curioso da vedere, un ibrido citazionista che regala sicuramente qualche momento piacevole. 

… La trentenne Anna Melikyan, esordiente, dimostra di aver ben assimilato la lezione di Maestri comeFederico Fellini, Emir Kusturica, Aki Kaurismäki e di saper il fatto suo nell’intrattenere lo spettatore stupendolo continuamente, catturando la sua attenzione con intelligenza e arguzia. Dimostra altresì un notevole talento nella direzione degli attori, tutti bravissimi… nessuno escluso.
Il non sense, l’onirico, l’irreale dominano in questa opera coloratissima e piena di sorprese, stralunata e poetica, bizzarra e caleidoscopica, fantasmagorica e tenera, visionaria e paradossale, tutta metafore e simbolismi che al Festival di Berlino (e non solo) ha entusiasmato critica e pubblico ma distribuita in Italia con quattro anni di ritardo.

Marx, a forgotten Soviet city closed off from the outside world, has been transformed by filmmaker Anna Melikan into Mars, a Felliniesque place caught somewhere between the old Soviet reality and an unknown yet hopeful future. The city is now known for its stuffed animal factory, and the citizens barter with this 'soft currency' as they plan their moves to Moscow and other dreamscapes. The central story is of a boxer who gets off the train at random and finds himself swept up in the schemes and dreams of Mars' wacky denizens. This movie is my personal favorite of the fest. After years of seeing dour films about Russia tinged with irony, this film is simply bursting with life, beauty, and visual ideas. Mars may or may not be about the new hope of Russia despite its lingering problems, but, for me, it is all about the rapturous joy of filmmaking.

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