venerdì 3 agosto 2012

Die fetten Jahre sind vorbei (Los edukadores) - Hans Weingartner

non credo sia passato nei cinema italiani, ed è un peccato.
bravi attori, tra cui il grande Daniel Brühl, Burghart Klaussner, attore di Haneke e 

Julia Jentsch, la Sophie Scholl de "La rosa bianca"

il film è davvero bello, personaggi convincenti, un signor film.
da non perdere - Ismaele



QUI il film completo in spagnolo

Borghesia contro proletariato. Per fortuna, nel panorama sempre meno audace del cinema contemporaneo c’è ancora qualcuno che ha il fegato di schierarsi. Il giovane regista austriaco Hans Weingartner ha vissuto esperienze di attivista politico, frequentando movimenti di estrema sinistra. Ha la rabbia in corpo e si vede. In questo lungometraggio, non immune da limiti di scrittura filmica e da momenti eccessivamente “gridati”, Weingartner ha saputo comunque realizzare un gustoso e brillante saggio, su come la fiction cinematografica possa e debba dar voce alle tensioni sotterranee, alle insoddisfazione profonde di un universo giovanile meno compatto di quanto i media vorrebbero farci credere. Ovvero, un universo giovanile non del tutto anestetizzato dallo sciocchezzaio televisivo e dai micidiali ingranaggi della società capitalista, di fronte ai quali ci sono ancora individui animati dalla volontà di ribellarsi, di alzare la voce per dire semplicemente: no! La prima sequenza di "The Edukators" vale quanto una dichiarazione di poetica, e forse di più. È un autentico atto di sfida…

Girato in video e illuminato non artificialmente, cosa che regala una piacevole immediatezza alle vicende narrate, Die fetten Jahre sind vorbei (che al di fuori dei Paesi germanofoni è uscito con il titolo The Edukators), mette in scena le vicende di tre persone dalle motivazioni distinte. Se i raid notturni di Peter e Jan sono improntati a una protesta anti-capitalista svolta penetrando in case di persone molto benestanti e riarrangiando il mobilio e gli oggetti preziosi senza creare danni ma lasciando scritti sui muri messaggi come quello del titolo (“gli anni delle vacche grasse sono finiti”), Jule, nel convincere i due a entrare nella casa del ricco uomo d’affari cui lei è debitrice a causa di un incidente da lei causato, è motivata dal desiderio di vendetta contro l’uomo che l’ha messa in serie difficoltà finanziarie. Il film cambia registro più volte e il regista si prende il tempo per costruire la storia includendo un triangolo amoroso che ha il compito di scatenare un conflitto all’interno del gruppetto (ed è la parte forse meno convincente della storia). Il film è in parte studio sull’attivismo in parte dramma con ostaggio nonché un tributo al valore dell’amicizia.
Ben costruito, con i suoi cambi di ritmo e con il suo non volere identificarsi con un unico genere, Die vetten Jahre sind vorbei è un film che tratta i temi in modo intelligente e onesto nell’evidenziare l’ingenuità che muove talvolta l’ideologia dei protagonisti…

De uma inteligência magnífica. 
Com poucos mas óptimos actores. 
Uma mensagem de alerta para as "mentes adormecidas" dos nossos dias. 
Um escape à querela que atormenta a juventude de hoje, que graças ao individualismo quotidiano, julga sempre ser o único com vontade de mudança. Um filme fantástico, idealista, mas sem cair nas obrigações dogmáticas e ideológicas da política.

"The Edukators" wraps up with a series of montages set to a pop song, a bit of a surprise given how little music has previously been superimposed on the action, and also, in this case, a sign of creative fatigue. The song happens to be a version of Leonard Cohen's "Hallelujah," which you may recall hearing put to oddly similar use in another, very different recent movie. In other words, it may be difficult to watch the denouement of this serious, ambitious movie without being reminded of "Shrek."There's a lesson in that: resistance is futile; the system always wins.

Tour à tour grave ou amusant, anarchiste ou conservateur, ambitieux ou mièvre, « The Edukators » ne laisse pas indifférent. Nécessairement il incitera le spectateur à se forger une opinion, à s’exprimer. Passant aisément du pamphlet politique tendance anarchiste à la jolie histoire d’amour et d’amitié, le film de Hans Weintgartner berce idéalement le spectateur au milieu de sentiments mitigés. Surtout, il invite les jeunes à se former une opinion politique, il réinvente à sa manière l’engagement citoyen, le film politique.
Bien entendu il est difficilement possible de partager les opinions radicales de ces jeunes idéalistes, ni leurs méthodes, mais ils nous invitent cependant à réfléchir, tout comme le fait le couplet moraliste de leur victime… Au-delà de cette approche politique, « The Edukators » nous conte également une belle histoire d’amour, de haine et d’amitié… qui culminera sur un Hallelujah de Jeff Buckley ô combien approprié et magnifique…

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