mercoledì 4 gennaio 2017

Paterson – Jim Jarmusch

ho visto il film insieme ad Antonella, ecco la sua bella recensione:
"Ci sono due coincidenze che mi risuonano dopo aver  gustato Paterson.  La prima , gli auguri  di buon anno scritti da Rosa Luxemburg dal carcere (“...Ne hai ora abbastanza come auguri per l'anno nuovo? Procura allora di rimanere un essere umano. Rimanere un essere umano è la cosa principale. E questo vuol dire rimanere saldi e chiari e sereni, sì sereni malgrado tutto, perché lagnarsi è segno di debolezza.
Rimanere umani significa gettare con gioia la propria vita "sulla grande bilancia del destino" quando è necessario farlo, ma nel contempo gioire di ogni giorno di sole e di ogni bella nuvola; ah, non so scrivere una ricetta per essere umani, so soltanto come si è umani...”. La seconda  il titolo del saggio di Judit Butler “ a chi spetta una buona vita?”
Il film condensa nel restare umani vivendo una buona vita, una settimana nell’esistenza di un driver della cittadina di  Paterson ( un eccellente Adam Driver , driver, appunto), della sua compagna (bravissima e divertentissima  Golshifteh Farahani),  il loro cane. Gli occhi di un poeta leggono la poesia di una cittadina e dei suoi abitanti che giocano a scacchi, amano, sentono buona musica e cucinano ( chi cucina negli USA?)  Negli occhi del driver non entrano la violenza, gli inseguimenti rocamboleschi in auto, le esplosioni, la paura.
Avrei scommesso che non sarebbe accaduto nulla, nessun evento scatenante; non avrebbe aggiunto nulla alla stupenda narrazione. Ma il cane si incarica di inserire l’elemento di aggressività non sublimata, l’irrazionale e umanissima gelosia.
Lo spazio bianco di una nuova pagina riapre gli occhi, sottraendoli all’angoscia della privazione.
Una felice sottrazione all’offerta pervasiva dell’american dream.
Grazie Jarmush "

ed ecco la mia:

potrei scrivere che Jim Jarmusch è davvero bravo, che Adam Driver (già protagonista di Hungry hearts) è driver di nome e di fatto, e che sembra il fratello minore di Adrien Brody) potrei scrivere che Golshifteh Farahani (33 anni, è nata nel 1983) è bellissima e bravissima (già protagonista di due capolavori come About Elly e Niwemang), potrei dire che è bello vedere un film Usa nel quale non c'è violenza, non ammazzano nessuno, e c'è molta gentilezza, potrei dire che la ripetizione e le abitudini non sono noiose, e ancora non ho scritto nessuna recensione, poi mi ricordo che un mio amico aveva scritto qualcosa che è perfetta per Paterson, anche se non aveva ancora visto il film, ma lui era poeta, come l'autista Paterson, di Paterson.

Los Justos
Un Hombre que cultiva su jardín, como quería Voltaire.
El que agradece que en la tierra haya música.
El que descubre con placer una etimología.
Dos empleados que en un café del Sur juegan un silenzioso ajedrez.
El ceramista que premedita un color y una forma.
El tipógrafo que compone bien esta página, que tal vez no le agrada.
Una mujer y un hombre que leen los tercetos finales de cierto canto.
El que acaricia a un animal dormido.
El quel justifica o quiere justificar un mal que le han hecho.
El que agradece que en la tierra haya Stevenson.
El que prefiere que los otros tengan razón.
Esas personas, que se ignoran, están salvando el mundo.

I Giusti
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo
(traduzione Domenico Porzio)

adesso ho scritto tutto (grazie a Jorge Luis) quello che serve per uscire di casa e cercare il cinema dove lo proiettano.
fatevi un regalo, andate a vedere Paterson - Ismaele





…Quello che ci troviamo di fronte è un lungometraggio semplicemente squisito, summa di tutta la filmografia di Jarmusch: con un anti-eroe incarnazione dell’anti-sogno americano, che da un lato ci stupisce dall’altro rispecchia l’indole “trascinata” che risiede in ognuno di noi, con una splendida fotografia, con note pensate e inserite al momento giusto e con inquadrature che sono un quadro nel quadro. L’incedere è lento come lente sono le giornate del protagonista. L’ironia è leggera e sempre in un contesto intimo, per lo più davanti ad un bancone con in mano una pinta di birra, senza esagerare. E la trasformazione di Adam Driver in Paterson è stata così convincente da illudere molti di noi non avesse rivali nell’aggiudicarsi un premio lo scorso 22 maggio.
Paterson è un’opera che trascina e avvolge, che ci porta dentro quella casa e ci fa sentire a nostro agio, che si spiega con linearità e dolcezza senza scossoni che turberebbero un equilibrio fondamentale per coloro ai due lati dello schermo, non ci sono urla o schiamazzi e nessuna parola di troppo. Possiamo osservare, pensare e sognare. Le persone che incontriamo sprigionano armonia. Tutto è poesia nella poesia, e di tanta bellezza non riusciremo mai a farne a meno.

Paterson no necesita despertador. Tampoco necesita teléfono móvil ni ordenador para escribir sus poemas. Paterson es el reflejo del mismo Jarmusch, escondido siempre detrás de sus protagonistas. Un cineasta que en sus últimas películas parece rehuir el mundo moderno que le ha tocado vivir. Personajes que se refugian en la música, en la literatura o en el cine que aman, que se alejan de lo masificado, solitarios y huraños en ocasiones (como el vampiro de Solo los amantes sobreviven [Only Lovers Left Alive, 2013], el samurái negro de Ghost Dog, el camino del samurái [Ghost Dog: The Way of the Samurai, 1999] o el sicario interpretado por Isaach De Bankolé en Los límites del control [The Limits of Control, 2009]). Seres fuera de su tiempo, quijotes contemporáneos, exiliados en su intimidad, en su pequeño mundo cotidiano y personal que los salvaguarda de los vaivenes, cambios y estridencias de la modernidad. En ese terreno se sitúan Jarmusch, su fantástica película y los poetas que la habitan.

in Paterson il protagonista è costretto all’elaborazione di un “lutto” anomalo e personalissimo, cioè la perdita del suo prezioso taccuino su cui annotava la propria visione del mondo. Salvo poi scoprire, nel classico finale alla Jarmusch intriso di inaspettata magia, che il ciclo può sempre riprendere, se il desiderio di fondo è quello di mantenersi vivi. Perché al tirar delle somme Paterson è un film romantico nel senso maggiormente completo del termine, quello verso se stessi e il mondo circostante. E dove il profondo umanesimo dell’autore nativo di Akron si esprime nell’unico modo a lui conosciuto: credere nel surrealismo per viaggiare un gradino oltre le sofferenze comuni. A qualcuno dei personaggi della propria filmografia l’impresa riesce, ad altri no. Così va la vita. Ed è bellissimo che, ogni tanto, qualcuno ce lo ricordi.
Cari lettori, per le imminenti feste fatevi un bel regalo e andate a vedere Paterson. Non ve ne pentirete.

Paterson es una delicia, una historia que te atrapa desde esa primera escena en la que vemos a Paterson despertando para empezar su día, una escena que se repetirá durante toda la semana. Jarmusch recrea sus fantasías creando un personaje a su semejanza poniéndole la forma de Adam Driver, las vivencias del propio artista son parte en la película donde algunas conversaciones ocurridas en el autobús son diálogos escuchados por el propio director. También hay homenajes a sus amigos como el que acontece en el bar donde hay un divertido dialogo de  su adorado Iggy Pop como protagonista,  ya hace poco pudimos ver el fantástico documental Gimme Danger que Jim Jarmusch hizo sobre los Stooges.
Paterson es por muy obvio que parezca poesía pura, una delicia donde se recita de una forma no convencional al ritmo de los poemas de Ron Pagett- poeta amigo del autor- que escribió personalmente para la película algún poema y cedió otros al director para introducirlos en el film. Una historia cargada de melancolía donde personaje y ciudad se funden como una pareja de enamorados que es imposible de separar, un relato con apariencia  amarga pero que esconde un caramelo en el interior que según avanzas vas descubriendo la dulzura que transmiten los personajes

…Vita da millennials poveri, creativi, eleganti dentro e fuori. Passaggi e visioni squisitissime di un Jarmusch in stato di grazia, come in certe giapponeserie. E però è difficile sottrarsi a un senso di vuoto vedendo Paterson. Un interno di famiglia non-famiglia dove ognuno cercar di ‘realizzare se stesso’ in un solipsismo narciso. Dove i cani prendono il posto dei figli che non ci sono più, ormai spariti dall’orizzonte culturale. Non è un bel mondo, nonostante la squisitezza e il garbo infiniti di Jarmusch.



4 commenti:

  1. Belle recensioni!😊 A presto! 👋
    http://gattaracinefila.blogspot.it/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dando noi da mangiare a gatti a due cifre, è un complimento di chi se ne intende ;)

      Elimina
  2. Lo abbiamo proiettato stasera. Pubblico divisissimo. Grande film

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è bello quando chi vede un film ne discute, buon segno, no?
      poi qualcuno vede qualcosa che non aveva visto e ne guadagnano tutti :)

      Elimina