martedì 3 novembre 2015

Carneade Muccino, non pervenuto

Dice Gabriele Muccino:"...Ho sempre pensato che Pasolini regista fosse fuori posto, anzi, semplicemente un "non" regista che usava la macchina da presa in modo amatoriale, senza stile, senza un punto di vista meramente cinematografico sulle cose che raccontava, in anni in cui il cinema italiano era cosa altissima, faceva da scuola di poetica e racconto "cinematico" e cinematografico in tutto il mondo..."(qui)


Si leggerà nell’enciclopedia del cinema del futuro prossimo venturo: “Carneade Muccino! Chi era costui?”.

11 commenti:

  1. era quello che pensavo anch'io, poi ho cominciato a guardare tutti i film con la dovuta attenzione. Si cresce, si matura, a vent'anni capita di dire stupidate. Anche a trenta. Ehm.
    (qui mi conviene di fermarmi... sono tuo ospite, poi anche tu diventi responsabile!)
    :-)

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    1. l'importante è capire che lo scherzo dura poco, o Carneade non scherzava?

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  2. anzi, no, ho trovato il metodo: levare il nome di Eisenstein e della Corazzata Potiomkin dal film di Villaggio, e sostituirlo con uno qualsiasi dei film di Muccino, compresi quelli d'America.
    Però, come scrivi tu giustamente, chi si ricorderà più di Muccino fra qualche anno?

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    1. hai ragione, quando fra trent'anni ancora milioni vedranno Fantozzi, e nessuno si ricorderà di Muccino, l'operazione avrà un senso?
      prendere in giro un grandissimo ha un senso, un Carneade no, non resta niente :)

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  3. Anche se ha espresso semplicemente un parere, un'affermazione talmente tranchant che lascia perplessi; fra l'altro poco consona in occasione del tragico dell'anniversario della sua morte. Riguardo i film di Muccino... concordo, soprattutto quelli americani: Sette anime mi ha fatto venire l'orchite.

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    1. mi sa che ho visto solo "L'ultimo bacio", la vita è brev, e c'è tanto bel cinema da vedere (e rivedere)

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  4. fra l'altro, e sarebbe un gran bel discorso da iniziare, Muccino parla di tecnica cinematografica. Se si va a vedere, ci sono decine di interviste ai più grandi del cinema, scritte e anche filmate, in cui gli stessi Fellini, Frank Capra, quasi tutti i più grandi, confessano di aver iniziato sapendo poco o niente di tecnica cinematografica (il più divertente nel raccontarlo è Fellini). Per la tecnica di ripresa, esistono i tecnici: grandissimi, come Storaro, Aldo Tonti, Di Palma, la lista sarebbe lunghissima. E dunque? forse fare le scuole di cinema fa male... è una mia opinione, non pretendo che sia condivisa ma a me sembra ogni giorno di più che dalle scuole di cinema si esca magari ben preparati, ma con poche idee e neanche di prima mano. Vale anche per gli scrittori.
    Come si faceva una volta? Peter Weir dice che per girare Witness prese esempio da una grande mostra di pittori olandesi e fiamminghi, gente come Vermeer per intenderci. Oggi a chi si ispirano i nuovi registi? (provo a indovinare: a Dario Argento e a Jovanotti?)

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    1. come con le lingue, spesso uno parla benissimo una lingua, ma non ha niente da dire, e fa esercizi di stile, che durano fino all'indomani, importante è avere cose importanti da dire.
      spesso la perfezione tecnica è fredda, non ha niente da dire, si dimentica.
      immensi scrittori non sapevano che ci sarebbero stati i corsi di scrittura creativa.

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    2. Pasolini era in contatto con Roberto Longhi, mi ero dimenticato di scriverlo: chi parla e scrive si guardi "La ricotta", e provi a rifare le sequenze a colori...poi ne riparliamo.

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    3. c'è chi era in contatto con Roberto Longhi, chi con Federico Moccia, qualcosa vuol dire no?
      su google Longhi ha 508000 link, moccia vince con 526000 link, temevo peggio

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  5. dai commenti del blog di Lucien:

    Ismaele 5 novembre 2015 05:16

    certo che Muccino è libero di dire quello che vuole, e però anche io sono libero di dire che non sono d'accordo con Muccino.
    anche criticare il criticatore ha la stessa dignità di critica, no?
    perché la critica al criticatore è squadrismo da stadio, o perché è la prima critica ha più dignità?

    mutatis mutandis ho visto da poco uno spettacolo (http://markx7.blogspot.it/2015/10/da-evitare-assolutamente-proposito-di.html) nel quale fra le altre cose si dava del pedofilo a papa Francesco e si descriveva Allende come un povero idiota.
    per i più è stato una satira al potere, e i pochi che lo criticavano, come me, dei borghesi comunisti che non capiscono.
    ecco, per dire che non è che chi critica per primo, positivamente o negativamente, vale di più e chi viene dopo vale di meno, che chi la pensa come Muccino abbia ragione e gli altri torto, è solo una discussione, ognuno con le sue ragioni, e il tempo, che è signore, aiuterà a capire tante cose.


    Lucien 5 novembre 2015 08:04

    Concordo con il tuo ragionamento. La questione non è la critica sacrosanta e anche gli sfottò nei confronti di scrive stronzate, ma quando si va oltre e si passa alle offese gratuite o agli insulti.
    Purtroppo ha ragione Eco quando dice che i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino...

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