mercoledì 16 novembre 2011

Carlos Reygadas - Stellet licht - Luz silenciosa - Silent light

è un film stranissimo, inattuale, lento, succede poco, trama esilissima, immagini bellissime.
più nordico che messicano, qualcuno cita Dreyer.
una curiosità: appare  Jacques Brel alla tv, e piace, magari capiscono le parole, sembra strano Brel tra i Mennoniti.
di sicuro un film molto diverso dal soliti, occorre pazienza, merita la visione - Ismaele




Se analizziamo la trama si scopre, con un po’ di sorpresa, la sua risibilità se rapportata ai 145 minuti di proiezione. Di fatto abbiamo un uomo di mezz’età che ha una relazione con la cameriera di un ristorante, il resto, compresa l’amante, è contorno: la numerosa prole diventa massa indistinta, il padre e l’amico di Johan sono solo accessori, la moglie, consapevole del tradimento, figurina passiva, e lo stesso protagonista appare in alcuni frangenti vittima di uno slittamento ruolistico in subordinazione alla maestosità della natura...

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Stellet Licht runs a leisurely 132 minutes, and Reygadas manages to imbue every moment with spiritual weight—or what one character calls "the pure feeling of being alive." Given the filmmaker's attention to ambient and off-screen sounds, Stellet Licht is far from silent. It is, however, profoundly still. As with the earliest motion pictures, it's the quality of the light that really holds you.
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As a Mexican, I forget that this country is formed not only by cities'and country inhabitants. There is an almost infinite number of variables between those to macro worlds. A movie like this helps you remember how diverse and rich human race is, and that you are surrounded by so many different types of individuals, but it's just that you don't want to look carefully. This movie is really art cinema, and it was great for me watching this kind of production in a commercial location. From the moment of the initial sequence -that resembles the long scenes in Russian movies and theater- I knew that what I was about to witness was a display of delightful movie making. This one is definitely not for the average movie goer that wants to see explosions all over the place and easy to understand plots. No, definitely not. But If you are one of those, I strongly encourage you to see it, but do that with an open mind, knowing that it will be an extremely hard to digest film. And sometimes, you need to sacrifice something in order to enjoy the worthy things in life. And with the closing sequence, parallel to the opening one, I felt I paid to watch a real movie, and believe me, that does not happen often to me.

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3 commenti:

  1. Mesi fa, nei municipi di Buenaventura y Namiquipa, nel nord del frontaliero stato di Chihuahua (Messico), varie centinaia di agricoltori e piccoli allevatori hanno divelto decine di pali della luce per protestare contro il permesso che le autorità federali avevano appena concesso agli agricoltori mennoniti canadesi per avviare coltivazioni intensive da esportazione.
    In queste terre semi desertiche, dove la nappa freatica è fragile e l'acqua è razionata, solo negli ultimi due anni sono stati dati permessi, illegali secondo i produttori locali, per almeno 600 nuovi pozzi acquiferi, senza contare lo sfruttamento illegale dell'acqua della conca del rio del Carmen.
    (dal Manifesto del 15-12-2012)

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  2. Ti ha proprio preso Brel alla Tv ;) Una cosa invece che giustamente fai notare è l'abbaglio che uno può prendere, sapendo poco o niente sui mennoniti (più nordico che messicano), infatti, come ho chiarito all'inizio del mio post, la lingua ha origini russe.

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  3. sembra una visione, un ufo, ecco perché mi ha colpito:)

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