un grande e grosso regista (il bravissimo John Goodman), nel pieno della crisi dei missili con Cuba, proietta il suo film di paura, con effetti speciali, semplici ed efficaci, in una cottadina con una base militare, in Florida.
storie di amori di ragazzine e ragazzini, della paura della Bomba, in un film imperdibile, come è successo e tutti i (pochi) film di Joe Dante.
buona (matinée) visione - Ismaele
ps: quando il bambino era bambino, quando ero bambino i cinema la dimenica mattina facevano i matinée, a centinaia i bambini ci trovavamo a godere con Stanlio e Ollio o Tarzan, in un casino gioioso e memorabile.
QUI si può vedere il film completo
Un atto d'amore per l'ingegno del cinema dalla serie B
alla serie Z nei favolosi anni 60.Accanto alla storia di un impresario
cinematografico/regista/produttore con idee meravigliose in testa(sedili
elettrizzati,il mostro del film che si aggira per la sala con i personaggi
sullo schermo che guardano verso la sala in un impennata di
metacinematografia)c'è la psicosi di una nazione che si sente sull'orlo di una
crisi atomica irreversibile(siamo all'epoca della crisi con Cuba,i 13 giorni
che per fortuna non sconvolsero il mondo).Accanto alla sindrome da bunker c'è
l'amore per il cinema visto con valenza sociale,il cinema come punto di
incontro dei ragazzi del luogo.Dante usa tutta la sua ironia in modo molto
elegante,il film (di cialtroneria cosmica)proiettato nel cinema di Key Largo in
Florida(il titolo è strepitoso...Mant ,un incrocio tra uomo e formica)in bianco
e nero con una grammatica cinematografica che al confornto Ed Wood poteva
essere considerato un grande perfezionista,si mescola alla vicenda dei ragazzi
della cittadina (rigorosamente a colori).E John Goodman è immenso sia dal punto
di vista fisico che dal punto di visto della prestazione d'attore.Un film che
guarda con affetto al passato e che ne celebra la naivete ingenua ma di
simpatia assolutamente irresistibile....
…Lawrence Woolsey
è l’esatta incarnazione della passione vera per il cinema. Il suo obiettivo è
quello di intrattenere e stupire le masse. Gli spettatori devono morire
letteralmente di paura per gli effetti speciali usati nei suoi film, così come
per gli espedienti pratici usati durante le proiezioni in sala. Perché?
Perché lo
spettatore non è stupido, e Woolsey questo lo sa, e se gli sarà stata data un
esperienza limite davvero indimenticabile non potrà far altro che volerci
tornare, portando più persone possibili (ma, e questa è una nota personale per
questo millennio, senza dimenticare la qualità).
E questo, signori e signore, è il Cinema. Un gioco di
prestigio, che inganna, sorprende ed emoziona, con un trucco…
…Da cinefilo
incallito, Dante orchestra il film come una giostra impazzita e coloratissima:
i rimandi filmici si susseguono con precisione filologica, intelaiando un
dialogo d’amore nei confronti delle immagini che fecero vibrare l’infanzia del
regista.
Cos’è Matinée se
non la confessione dei primi amori cinefili, la fede in un cinema che salva la
vita, l’atto d’amore sconfinato nei confronti di quella grande illusione
chiamata lieto fine? A rivederlo oggi il film di Dante presenta il fascino
ingiallito del giocattolo vecchio, capace di riscaldarsi frame dopo frame,
mentre rianima i feticci della fantascienza più amata, quella degli anni ’50.
Ma va anche oltre: King Kong rivive in Mant mentre
la fuga dal cinema riecheggia la celebre sequenza d’inseguimento de L’invasione
degli ultracorpi. Quello di Dante è un film pullulante di emozioni, il
puzzle di un bambino che vuol continuare a giocare, nonostante lo scorrere del
tempo. Egli rifiuta il cinismo e l’aridità di qualsiasi tendenza postmoderna
che sarebbe venuta nei decenni successivi, a favore di un’illuminata,
profondissima, beata ingenuità…
QUI Federico Greco fa un ritratto di Joe Dante
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