sabato 8 marzo 2025

Happy Days Motel - Francesca Staasch

in un posto desolato, in un motel, si incrociano: uno che consegna valigette, piene di non sappiamo cosa, mandato in Sardegna per punizione, un tossicodipendente estremo insiem a una ragazza adolescente, in un rapporto malato, un meccanico che fa il gigolò ma anche usa il sesso come terapia, e infine una madre che ha perso sua figlia per un tumore.

un film che non fa ridere, e che ha un suo perchè.

buona visione - Ismaele


  

QUI si può vedere il film completo, su Raiplay

 

  

Noir inquieto e malinconico. I personaggi di Happy Days Motel sembrano sospesi nel tempo, smarriti in solitudini che provano a curare come possono.

Sulla trama

«Qui non c'è niente e niente succede sul serio. Qui è il paradiso»
Balti è un padre separato. I suoi incontri con la figlia sono regolati da un semaforo. Dustin ama solo quando soffre. Candy ha bisogno di essere al centro dell'universo di qualcuno. Lupo è ossessionato da una pubblicità di biscotti. Laura vive un dolore troppo grande e scopre di avere uno strano dono.
Questi personaggi si incontrano all'Happy Days Motel, sembrano sospesi nel tempo, smarriti in solitudini che provano ad affrontare come possono anche prendendosi cura di chi sta loro accanto. L'arrivo di Balti al motel rappresenta un punto di rottura nelle loro esistenze. Ognuno sarà costretto a guardare dentro di se per capire cosa vuole davvero.

Sulla colonna sonora

La musica on the road è suggestiva e adatta a raccontare questa storia.

da qui

 

Uno strano hotel come terra franca dove le alienazioni personali arrivano a una resa dei conti che modifica la vita: un impiegato frustrato, un gigolò masochista, una madre in lutto, un tossico maturo, una ragazza senza riferimenti... insomma, una fauna un po’ stereotipata ma interessante, calata in un’atmosfera sospesa in quello che è evidentemente un algido apologo sulla condizione esistenziale. A tratti ficcante, a tratti noioso. A tratti intrigante, a tratti banale e prevedibile. Comunque interessante come opera prima.

da qui

 

Il nulla, il vuoto è l'unico protagonista. Le esistenze che si incontrano in questo squallido motel con la piscina verde sono avvolte da una solitudine difficilmente colmabile, ciascuno è sprofondato nel proprio abisso.

Dialogo tra solitudini

Atemporalità, depressione e vuoto: sono gli ingredienti di questa placida pellicola che non sprigiona, forse, alcuna emozione nello spettatore, ma regala la rarefazione del senso che è centrale nella nostra contemporaneità.

L'incomunicabilità tra gli atipici frequentatori del motel viene aggirata solo attraverso atti di violenza o di sesso. Spezzano questa norma solo Lupo e Candy, o almeno così vorrebbero...

Balti è il protagonista e dovrebbe essere il filo conduttore del film, ma la sua fiacchezza non gli consente neppure questo, eppure è l'unico che conserva un filo razionalità (e bontà) ove i personaggi sfilano solitari come equilibristi precari fra dolore e follia.

"Un film sull'essere persi" mi suggerisce la regista

da qui

 

In un hotel in mezzo al nulla confluiscono alcuni personaggi sconclusionati che non hanno niente in comune se non le loro fobie personali,chi si droga ,chi vende prodotti,chi "sopravvive".Un film che non va da nessuna parte e si arena nel nulla piu' assoluto tra dialoghi senza senso e comportamenti al limite della follia.Io arrivo a considerarlo un film SPERIMENTALE e nulla piu'.Ai limiti della visibilita'...ma non penso che in sala abbia avuto molti spettatori...e questo un po' mi dispiace perche' e' un film italiano e perche' e' stato girato interamente in Sardegna da una giovane (penso) regista.Rimandato...a data da destinarsi....

da qui

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