domenica 26 febbraio 2017

Train to Busan - Yeon Sang-ho

una storia di zombie come tante, diranno i miei venticinque lettori.
e invece no.
protagonista è una bambina, Soo-an, che deve capire tutto in poche ore, su un treno lanciato a bomba sulla Corea, da Seoul a Busan.
l'invasione esponenziale degli zombie è fuori controllo, e su un treno è difficile restare a distanza di morso.
ma qualcuno ci riuscirà, e la vita per loro avrà un nuovo inizio, all'uscita del tunnel.
di sicuro un film miglior di quello che ti aspetti, non trascurarlo - Ismaele

qui il film completo con sottotitoli italiani




Per il protagonista Seok-wu, detestabile workaholic del mondo della finanza, l'apocalisse zombi diviene un processo di apprendimento, che lo porta dalla massima espressione di una logica "cane-mangia-cane" al suo opposto. Ma Romero non è l'unica influenza che porta a Train to Busan: se il treno della disparità sociale richiama infatti quello del più celebrato regista sudcoreano attuale, ossia Snowpiercer di Bong Joon-ho, alla base dell'incidente e del comportamento dei personaggi più negativi del film di Yeon c'è il naufragio del traghetto Sewol, un disastro in cui hanno perso la vita trecento persone e in cui i media hanno recitato un ruolo di tragica complicità con le multinazionali responsabili.
Per Yeon la transizione dal cinema di animazione a quello live action si rivela quindi un passaggio indolore, che gli permette di sostituire ciò che non può più filmare per ragioni di budget con la capacità di sfruttare le intense performance dei suoi attori. Su tutti spicca il personaggio del caratterista Ma Dong-seok, quasi uno stereotipo del rozzo (ma di "buon cuore") uomo del popolo, che diviene il protagonista morale della storia. Nonostante un finale incolore e che avrebbe giovato di una maggiore sintesi, Train to Busan resta un momento di divertimento e insieme di riflessione da consigliare e non sottovalutare.

 Métaphore grossière mais délectable de nos sociétés, le microsome appréhendé et mis à mal par Yeon Sang-Ho se dessine comme un bestiaire du genre humain, entre lâcheté et égocentrisme des uns, et l’héroïsme sacrificiel des autres. Si la finalité de l’action n’a que peu d’importance – après tout les personnages cherchent bêtement à sauver leur peau pour ne pas finir en pâtée à zombies – l’écho que confère la réalisateur à la narration est quant à lui éclairant jusque dans la caractérisation des mort-vivants dont l’aveuglement et l’agitation (digne de poules fraichement égorgées) est une critique limpide d’un aveuglement généralisé de la population sud-coréenne (et pas que).
Fort de son expérience du cinéma d’animation, Yeon Sang-Ho pense habilement son découpage tout en travaillant avec soin l’hypothèse sonore afin d’exacerber notre tension tout en ne cessant de nous surprendre. Il dirige avec brio une brochette de comédiens dont le ponctuel surjeu est impayable. Et bien que le film se morde quelque peu la queue dans sa résolution, nous en demendons encore !

…Train To Busan es vibrante, una película donde la acción te persigue sin tregua consiguiendo una primera hora que te deja sin aliento. Si es verdad que en su segunda parte baja el listón-quizás demasiado- en lo que acción se refiere y se centra mas en el drama social de esa gente que quiere sobrevivir cueste lo que cueste. El fallo posiblemente del film es que es un cambio de ritmo brutal entre una parte y otra, creo que tendría que estar dosificado esos ritmos durante toda la película.
Train To Busan es un titulo para el entretenimiento que hará disfrutar a -casi-todo los amantes de la acción pero a la que no le falta su crítica a una sociedad cada vez mas egoísta.

 Il risultato è una specie di Snowpiercer più casinista e con meno pretese, ma soprattutto è quel che sarebbe stato bello trovare in World War Z: un horror d'azione teso, divertente, sanguinario, appassionante, pieno di piccole idee azzeccate nella messa in scena, senza alcun riguardo nell'insozzare di sangue i sedili del treno, privo di pudore nell'uccidere i suoi personaggi e comunque sempre attento a non perdere di vista quel che vuole raccontare. Al centro di tutto c'è il dramma familiare di un padre in viaggio con la figlioletta (e chiaramente, da neo padre di figlioletta, ci sono cascato con tutti i piedi), ma si aggiungono diversi personaggi azzeccati e c'è un giocare semplice, ma efficacissimo, sulla discriminazione sociale e su quanto, nelle situazioni peggiori, la logica del gruppo possa spingere a tirare fuori il fango nascosto nel cuore di chiunque. È un filmetto semplice, riuscito, divertente, messo in scena come si deve, che per una buona metà della sua durata non sbaglia un colpo e anche quando si lascia un po' andare intrattiene con gusto fino alla fine, senza mai diventare cretino. Avercene.

una fábula de supervivencia, del nacimiento de un padre, de crecimiento personal tanto para él como para su hija, de cómo un hombre comprende que su rol en la sociedad es mucho más que el resultado de su trabajo, de reconocer en la sonrisa de su hija que su vida nunca estuvo tan completa.
De fondo, la manada de zombies que atiborran la pantalla durante todo el metraje no son más que el medio, la frontera que nos sumerge en la ficción, pero que de manera críptica esconden todos los miedos y fantasmas de Seok Woo, toda la infancia perdida lejos de su padre de Soo-an. Además, la concepción y evolución de los infectados están muy lejos de las risas del espectador, siendo estos capaces de generar un terror real que traspasa la pantalla. El hecho de no profundizar en el origen del virus también es un gran acierto y reafirma la intención del director a la hora de darle prioridad al verdadero hilo narrativo. Pero ningún mensaje sería suficiente sin el trabajo experto de efectos especiales, el gran tratamiento de la historia, la conmovedora música incidental y el sobresaliente trabajo actoral, tanto de protagónicos como de secundarios, en donde cada uno permite identificarnos con su comportamiento y evaluar nuestra postura ante cada uno de los sucesos, donde sin duda la pequeña Kim Soo-an se roba la pantalla.
‘Train to Busan’ demuestra que, aunque parezca una paradoja, el sub género zombie no está muerto, sólo hacen falta buenas ideas y espectadores que nunca dejen de creer.

…Le quasi due ore della pellicola passano come un ruscello impetuoso ed in piena: tensione sempre alta, scene di grandissima spettacolarità, il giusto pizzico di ironia, una morale ben riscontrabile, buoni e cattivi scolpiti nella pietra grazie ad una caratterizzazione che non lascia spazio all'ambiguità, qualche sfumatura da melodramma, convergono nei canoni del più classico degli zombie movies, facendo di Train to Busan un lavoro di genere solido, tecnicamente inappuntabile con un cast di primo ordine…



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