giovedì 14 febbraio 2013

The mighty (Basta guardare il cielo) – Peter Chelsom

ci sono film magari imperfetti, ma che riescono a smuoverti qualcosa dentro,
cose come l'ingiustizia e l'amicizia, le capiscono meglio i bambini, ma se qualcosa, di quello, ti è rimasto vivo, questo film riesce a riportarlo a galla.
altrimenti condoglianze.
un piccolo grande film ti aspetta, se ancora non l'hai visto - Ismaele



Max è uno di quei ragazzi grandi e grossi, molto timidi e perennemente impacciati. Vive con i due nonni perché sua mamma è stata uccisa da suo padre, ora in galera. Kevin invece è uno di quei ragazzi che parlano molto, con un'intelligenza acuta e un buon senso dell'umorismo. Vive con la madre, suo padre un giorno è andato via e non è più tornato. Kevin è malato gravemente, può muoversi solamente con l'aiuto di stampelle. I due faranno amicizia, scoprendo la bellezza della vita e il dolore della morte.
"Basta guardare il cielo" è uno dei migliori film per ragazzi mai realizzati. Malinconico e divertente, triste e spensierato allo stesso tempo. Una sceneggiatura davvero bella è la colonna portante del film che pecca un po' in ingenuità nella regia, sebbene queste pecche non si facciano troppo notare. Il film procede in modo lineare, senza virtuosismi e affini, mantenendo uno stile sobrio e misurato, senza eccessi. Quello che però fa di questo film un piccolo capolavoro del suo genere, sono certamente le interpretazioni…

non si dimostrerà verosimile in ogni suo aspetto, però è innegabile come tale eventuale difetto sia in realtà dovuto alle squisite citazioni (ad esempio il nome Gwendella madre di Kevin, associato a Ginevra) del ciclo arturiano, che dunque sono certamente perdonabili ed anzi costituiscono un valore aggiunto.
Un film grazioso, con una storia accattivante e dei protagonisti memorabili. Riesce nel suo scopo formativo, scegliendo il giusto approccio per affrontare tematiche altrimenti risapute. Vanta diversi momenti simpatici ed altri sinceramente commoventi. Una riflessione sempre attuale, che andrebbe mostrata senza dubbio ad ogni individuo nell'età fra l'infanzia e l'adolescenza, ma che saprà conquistare pure un cuore più maturo…

E' una favola "nera" commovente e liberatoria, insegna come "fuggire" dalla dura realtà per poi affrontarla a viso aperto con l'ingegno e la prodezza, superando i traumi ed i complessi che la crudeltà degli altri costringe a subire. I limiti possono trasformarsi in pregi nel momento in cui si uniscono le forze, quelle del cuore e del cervello, in sincrono. Senza retorica e facili meccanismi, Chelsom ci fa eccitare, gioire e piangere in simbiosi con i due simpatici protagonisti: anche noi, nel finale, corriamo disperati e proviamo un misto di ira e ammirazione davanti ad una beffarda sorpresa…

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