lunedì 21 maggio 2012

Transsiberian - Brad Anderson

un film formidabile, con bravissimi attori e un grande regista.
si inizia sorridendo, ma si continua in un incubo senza fine.
chi si annoia in un film così si faccia visitare da un esperto.
a me è piaciuto moltissimo (e anche al 91% delle recensioni di Rottentomatoes).
non fartelo scappare, non ti deluderà - Ismaele



…Il mistero degli spazi attraversati dal treno nonché l'enigmaticità di una Russia in cui, come afferma il luciferino personaggio interpretato da Ben Kingsley, "Quando c'era il comunismo gran parte della popolazione viveva nell'ombra mentre oggi muore alla luce del sole" aggiungono fascino alla storia. Il treno poi, sin dalle origini del cinema (La grande rapina al treno, 1903) è un mezzo di trasporto del tutto congeniale alla costruzione di atmosfere di tensione. Se poi ci si aggiunge la menzogna grazie alla quale, come ricorda un adagio russo, si può andare avanti nella vita ma poi non si può tornare indietro, il gioco è fatto. Anderson sa condurlo magistralmente grazie anche al faccino innocente di Emily Mortimer…

non abbiamo paura di dire che con Transsiberian noi ci siamo entusiasmati. Un film compatto, tradizionale nella struttura: un viaggio in treno nelle lande innevate siberiane si trasforma in incubo per i suoi protagonisti. Quello che ci ha colpito è che, da questo punto di partenza, Anderson (anche autore della sceneggiatura) cava una pellicola che riaggiorna le situazioni, i topoi e le particolarità del genere giallo–thriller, imprescindibilmente guardando a Hitchcock e Polansky ma con il coraggio di autodefinirsi. Diciamocelo: benché prodotto per lo più dalla più grande casa spagnola di cinema thriller e fantastico, è chiaro che, dopo i successi dei film precedenti, Anderson aveva libertà di movimento…
…Ma Transsiberian, che a prima vista gli assomiglia concettualmente, è molto di più: il viaggio infinito di questo treno si sdoppia, anzi si triplica, attraversando parallelamente e simultaneamente almeno tre temi. Quello di uno Stato, la Russia, che dal crollo dell’URSS non è riuscita più a sentirsi Paese, con tutto quello che ne consegue; quello più strettamente cinematografico in cui la tensione viene continuamente rilanciata  con acume e sottile morbosità, soprattutto nella prima parte (poggiandosi sul fatto che noi spettatori sappiamo che ciò che stiamo vedendo nasconde sempre qualcos’altro); e quello di un viaggio nella debolezza caratteriale della protagonista, incapace di assumersi davvero le proprie responsabilità e che per non guardarsi in faccia preferisce percorrere la strada della bugia (però, come dice un impagabile Ben Kingsley, “con le bugie puoi andare avanti ma non puoi mai tornare indietro”). Non si può negare che Brad Anderson sappia sfruttare con ingegno le location che ha a disposizione e il disorientamento dell’americano medio in terra straniera a lui ignota, conferendo veridicità narrativa agli avvenimenti (cosa che talvolta in pellicole simili latita)…

Brad Anderson, già regista del riuscito Session 9 e dell'inquietante L'Uomo senza sonno, ci regala un’altra esperienza da incubo. Il treno che attraversa la Siberia è claustrofobico come solo l'Orient Express di Agatha Christie prima di lui. La sensazione che si avverte è quella di un viaggio attraverso lo spazio in cui il tempo non solo si è fermato, ma è tornato addirittura indietro, ai tempi in cui i banditi non erano il destino peggiore di un viaggiatore incauto.
Una leggera paranoia invade ogni spazio lasciato libero dall'immaginazione e presto i protagonisti dovranno fare i conti con le verità terribili che si celano sotto la leggera patina di normalità che ricopre la loro situazione. Il treno metafora e segno di un tempo che non è più, qua assume la valenza di ricordare a chi percorre il cammino per suo mezzo, che non sempre il progresso è cosa buona per chi si trova a vivere i momenti di transizione che lo accompagnano…

3 commenti:

  1. Cazzz!!!! Mi sa che 'sto Anderson è uno dei meglio sulla piazza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Robabuonissima!

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  2. E scopro solo ora che ha appena fatto questo, tratto da un bellissimo e poco conosciuto racconto di Poe: http://it.wikipedia.org/wiki/Stonehearst_Asylum , e anche che ha diretto sei episodi di Fringe, una delle serie tv di questi tempi più notevoli (ma non così notata).

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    1. Brad merita, sì :)

      http://markx7.blogspot.it/2012/07/happy-accidents-felici-incidenti-brad.html

      http://markx7.blogspot.it/2012/06/session-9-brad-anderson.html

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