lunedì 26 settembre 2022

Criminali Come Noi (La Odisea De Los Giles) - Sebastián Borensztein

un film argentino che racconta una storia simile a quella che potrebbe essere la nostra in un futuro prossimo.

ottimi attori, con una storia che ricorda un po' Nueve Reinas e El ultimo tren, un gruppo di disperati e illusi cerca di riprendersi quello che gli è stato rubato.

buona (disperata) visione - Ismaele

QUI si può vedere il film completo, su Raiplay



 

Tra gli attori emergono per la loro simpatia e bravura nella recitazione Carlos Belloso che interpreta Medina e Luis Brandoni che interpreta Fontana; anche gli altri, comunque, fanno tutti quanti una buona figura nel complesso. La nota dolente, invece, riguarda principalmente la lentezza eccessiva nello svolgimento della trama, che rende il prodotto in certi momenti un po` stucchevole. A questa fa seguito un finale telefonato e di cui ci si rende conto molto presto nel corso dello svolgimento della storia. Nel complesso, quindi, un film piacevole anche se non eccelso, che piacerà a tutti coloro che amano il divertimento senza pensieri e anche a quelli che vogliono saperne di più su che cosa effettivamente successe nella Nazione Sudamericana in uno dei momenti più difficili e tristi della sua ancora giovane storia. Buono.

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Tutta la credibilità della sceneggiatura si gioca sulla collocazione degli avvenimenti all’indomani del Corralito argentino (3 Dicembre 2001): il provvedimento del governo che restrinse l’accesso ai conti correnti di tutti i cittadini, gettandoli ulteriormente nella disperazione. Nulla di ciò che accadrà poi, dopo la notizia del Corralito, potrà apparire allo spettatore più incredibile e inverosimile del provvedimento stesso: un fatto storicamente accaduto viene posto a immagine dell’assurdità e del non senso della vita; e – in questo caos – i protagonisti del film non saranno soltanto chiamati a trovare un modo per sopravvivere (dal punto di vista economico), ma, ancor più, a ritrovare e creare un nuovo senso, dopo lo sconvolgimento iniziale…

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… El humor del film es estándar, directo, por momentos demagógico, pero al mismo tiempo amable. Los perdedores son, antes que cualquier otra cosa, perdedores y eso los une más allá de cualquier otra posible diferencia. Imposible no identificarse en esta lucha entre David y Goliath. Y es esa conexión la que lleva a los momentos más emocionantes, que los hay varios, de la historia. Hay una gran inteligencia en lograr transmitir que detrás de los eventos históricos de un país, está la vida de la gente, sus sueños, su fragilidad, su fortaleza y sus tristezas. Qué lo que se ve como un gran golpe para una sociedad que logra superarlo, puede ser demasiado para alguien y simplemente darle un golpe final.

Algunas risas y muchas emociones conviven con detalles menos prolijos, como el interés entre el hijo de Perlassi (Chino Darín) y la secretaria de Manzi. Y aunque el tono de Frank Capra a la argentina que puede adivinársele al film lo libera de cualquier realismo, hay en el desenlace algo de exceso que no terminar de cerrar. Pero en el total la película es divertida y movilizadora, con un elenco verdaderamente inspirado y con un narrativa impecable. A pesar de que en Argentina la sensación de derrota es parte del ADN, la película lejos de amargar es una experiencia emocionante y luminosa. Un pequeño tiro para el lado de la justicia, como dice uno de los personajes.

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