venerdì 12 luglio 2019

Netflix ci prova in Swahili e dall’Africa insorgono contro la pessima traduzione - Antonella Sinopoli


traduttori che lavorano ai sottotitoli dei film, serie e documentari per Netflix non conoscono il Swahili, almeno non come dovrebbero. Il servizio di sottotitolazione in una delle principali lingue parlate in Africa, è stato introdotto da poco, ma si presta già a critiche.
Nairobi News scrive che tali sottotitoli sono “in gran parte penosi, se non addirittura ridicoli” e informa che molti abbonati africani sono insorti sui social media chiedendo maggiore attenzione alla traduzione e, ridicolizzando la resa dei dialoghi nella loro lingua madre.
Quelli che seguono sono alcuni tweet o post su Facebook pubblicati dal giornale kenyota.
Con oltre 148 milioni di iscritti a pagamento in più di 190 Paesi, la società californiana che opera nella distribuzione via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento non può certo perdere colpi, soprattutto in un mercato, come quello africano in continua espansione. 
La lingua Swahili, diffusa soprattutto in Africa orientale, centrale e meridionale è parlata da almeno 80 milioni di persone.

2 commenti:

  1. Ma non è che le traduzioni le aveva fatte Gualtiero Cannarsi? XD

    Moz-

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    1. ma tu spari sulla Croce Rossa :)

      https://www.youtube.com/watch?v=h7hfeVvZIXY

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