giovedì 15 giugno 2017

The girlfriend experience – Steven Soderbergh

Steven Soderbergh riesce a fare un film su una puttana (sorry, escort), con un'attrice che arriva dal porno, e non si vede neanche una donna nuda.
ma non ce n'è bisogno, a Chelsea le si vuole bene, è una ragazzina (in)sicura, che tutti usano e vogliono sfruttare sempre più.
e però è fragile, come un pezzo di sughero nel mare, resta a galla, ma come.
un gran bel film, piccolo e tormentato, buona visione - Ismaele





Soderbergh con "The girlfriend experience" sembra aver tentato di scattare l'istantanea di questi anni. Chelsea (Sasha Grey) è una squillo newyorkese d’alto bordo, che ha un fidanzato (Chris Santos) che la ama e la sostiene e la incoraggia incondizionatamente (non un protettore, ma un vero compagno di vita che ne accetta la professione). Lei fa di tutto per imporsi sul mercato, in particolare attraverso il suo sito internet. I clienti di Chelsea sono uomini d'affari americani di oggi ossessionati dalla crisi economica: tutti le parlano di crolli di azioni, mercati internazionali, stimulation package (che forse nasconde qualche doppio senso), eccetera. E questi businessmen moderni si pongono anche loro come il ritratto dell'America contemporanea, sembrano parenti di quello che Michael Douglas è stato in "Wall street" per gli anni ottanta, o sono sulla lunghezza d'onda di "Nella società degli uomini" e "Americani" per gli anni novanta. I tempi sono più che mai attuali, perché il film è ambientato durante la campagna per la presidenza americana tra Obama e McCain. Perfino il ragazzo di Chelsea tenta di intraprendere un proprio business (non ha a che fare col sesso), e si sente ripetere la stessa cosa: tempi di crisi. Mancano i soldi, dunque, anche se non mancano per il sesso…

Esteriorità, apparenza, perfezione. Ma poi oltre a tutto ciò  cosa rimane? Forse un senso di insoddisfazione e di inadeguatezza, una sensazione di inappagata frustrante incompletezza che ti fa sentire sporco e usato, logoro e abusato.
Soderberg racconta, rappresenta, esplicita stati d'animo sempre in modo piuttosto asciutto e quasi asettico, come se le emozioni stentassero ad emergere, come se l'indifferenza rendesse ancor più dolorosa questa presa di coscienza della effimera provvisorietà del successo di ognuno di noi, un lampo forse anche potente, ma che può svanire di colpo da un momento all'altro immergendoti in un buio fitto in cui si torna, dopo esser stati spremuti ed utilizzati a dovere, nella massa incognita, grigia e senza distinzione.

Grey wasn't hired because of her willingness to have sex onscreen; there's no explicit sex in the movie and only fleeting nudity. I suspect Soderbergh cast her because of her mercenary approach to sex -- and her acting talent, which may not be ready for Steppenwolf but is right for this film. She owns her own agency and Web site, manages other actresses, has a disconnect between herself and what she does for a living. So does Chelsea.
The film is intent on her face. It often looks over the shoulder of her clients. She projects precise amounts of interest and curiosity, but conceals real feelings. It is a transaction, and she is holding up her end. Notice the very small nods and shakes of her head. Observe her word choices as she sidesteps questions without refusing to answer them. When her roommate/boyfriend insists on knowing the name of one of her clients, she is adroit in her reply.
Once she allows her mask to slip: a surprising moment when she reveals what she may feel. Grey perfectly conveys both her hope and her disappointment, keeping both within boundaries. You wonder how a person could look another in the eye and conceal everything about themselves. But the financial traders who are her clients do it every day. Their business is not money, but making their clients feel better about themselves.

En The Girlfriend Experience, cuanto más habla un personaje, más comprobamos que apenas tiene vida interior.
Ni los clientes de la prostituta, quienes no buscan tanto sexo como una ocasión para hablar, ni la propia meretriz, quien escribe un diario tan frío como el del American Psycho Pat Bateman, albergan nada similar a pasiones o ideas interesantes.
Toda la charla de estos tipos, en especial la que pretende ser más inteligente y profunda, no es más que cháchara o, como se diría en inglés, bullshit.
No despierta mucha simpatía ninguno de los personajes, que no son más que una panda de idiotas pagados de sí mismos y, en el fondo, gente asustada con corazas caras. Incluso la protagonista, interpretada por Sasha Grey –la más bella actriz del cine porno, la más nauseabunda en sus películas X y una intérprete más que solvente–, demuestra ser una persona carente de empatía, que no se interesa en nada que no vaya más allá de su cotizado ombligo.
Por esas tristes razones, The Girlfriend Experience es un retrato muy acertado del mundo actual. Y si lo que se muestra no gusta o enfada, eso es síntoma de salud…

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