sabato 18 gennaio 2025

Imatra - Corso Salani

fiction, documentario, cinema-verità, il film racconta il "casuale" incontro fra il regista e Blanca (Paloma Calle), a Imatra, una cittadina finlandese a pochi chilometri dalla Russia.

i tentativi di Corso Salani di riallacciare i rapporti con Blanca sono patetici, l'uomo innamorato torna ragazzino.

Corso Salani ci manca.

buona visione - Ismaele




 

 

 

 

Non parlerei male di Corso Salani nemmeno sotto tortura, ed a maggior ragione dopo che ci ha prematuramente lasciati, a nemmeno 49 anni. Questo Imatra, più che un documentario, mi sembra la descrizione di un’ossessione, quella per Blanca (Paloma Calle), l’ex fidanzata che ha lasciato il regista/occhio e si è trasferita in Finlandia, in una cittadina ai confini con la Russia, ad insegnare lo Spagnolo. Gli aspetti documentaristici sono decisamente secondari ed assumono la funzione di un pretesto per le patetiche ed infantili richieste di Corso di avvicinarsi all’amata perduta. Da una parte non si può fare a meno di provare simpatia, o meglio: empatia, per i tentativi del protagonista, dall’altra non si può non notare qualche inevitabile momento di stanca, in un film che non sembra capace di decidersi tra il documento di viaggio e la narrazione introspettiva.

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Imatra è una città finlandese situata ai confini dell'Europa, alla frontiera con la Russia. E' un luogo affascinante dove la natura è ancora pressoché incontaminata. La maggiore attrattiva sono le sue imponenti cascate, nascoste per poter produrre energia elettrica. Non vi è mai stato fatto alcun progetto urbanistico e l'economia è decollata soltanto grazie all'afflusso continuo dei turisti russi, che vi accorrono in ogni periodo dell'anno per fare acquisti a prezzi competitivi. In questo luogo dimenticato da tutti, in bilico tra l'opulenza dei paesi scandinavi e la povertà della nuova Russia, arriva Blanca, una professoressa di spagnolo. Sta cercando un posto dove poter riflettere in pace al termine di una brusca e difficile storia sentimentale. Ma il suo compagno non è disposto a lasciarla da sola e la raggiunge a Imatra con la scusa di volervi girare un documentario.

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Una delle storie ai Confini d'Europa che coinvolge il regista in prima persona con una specie di confessione e ritratto e con cappello iniziale che giustifica il proseguo della storia. Un storia che prende spunto dalla determinazione femminile che ormai ha fatto le sue scelte e la presentazione della debolezza maschile su certi comportamenti che hanno compromesso inesorabilmente un sentimento. La donna reagisce in maniera anche materna, ma determinata, il maschio si arrampica sugli specchi del suo egoismo, tenendo conto che poi questa è un'autentica autocritica, o rappresentazione di un maschilismo di routine quotidiana.

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Imatra è una cittadina finlandese che si trova ai confini con la Russia nella Carelia meridionale. Bianca, insegnante di spagnolo, ci è andata a vivere e lavorare per sfuggire a una relazione complicata. Il suo ex fidanzato la raggiunge: il suo incarico è quello di realizzare un documentario industriale sulla preparazione della pasta di legno.
Corso Salani rappresenta una vera e propria eccezione nel panorama cinematografico italiano. Regista e attore di indubbie qualità si impegna costantemente in nuovi progetti che abbiano come caratteristica principale l'originalità. È il caso della serie "I confini d'Europa" di cui Imatra costituisce il terzo capitolo. Salani vuole esplorare luoghi che si trovino ai bordi di quell'organismo complesso che è ormai l'Unione Europea. È in piccole o grandi città che rispondano a questa caratteristica di base che va a cercare il senso liminare di realtà sociali che sono divenute punto di snodo (talvolta anonimo ma non per questo meno significativo) di scambi culturali e umani. La ricerca è indubbiamente interessante, anche se lascia qualche perplessità la scelta di costruire intorno all'indagine sociologica una storia di finzione che non sempre regge al vaglio della verosimiglianza.

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