mercoledì 1 gennaio 2025

Il giorno più corto - Sergio Corbucci

un film con Franco e Ciccio superprotagonisti, con la comparsa anche di un centinaio di attori famosi (vedere per credere).

la storia è ambientata nella prima guerra mondiale, quando Franco e Ciccio (che cerca inutilmente di liberarsi di Franco), sono soldati (e poi disertori) italiani.

per chi ammira Franco e Ciccio è un divertimento senza fine, grazie a Sergio Corbucci.

buona (antimilitaresca) visione -Ismaele

 

 

QUI si può vedere il film completo, in italiano

 

 

Sergio Corbucci ha a propria disposizione (è un record) circa un centinaio di attori, fra i quali molti dei più noti nel nostro paese mezzo secolo fa, che si prestano a far da comparse o poco più: qualcuno non pronuncia neppure una battuta e la più parte si limita a brevi o brevissimi ruoli peraltro resi significativi proprio da quei volti e dalle loro capacità espressive.

Se si riesce a non farsi distrarre dalla loro notorietà, emergerà però che non si tratta affatto di un film "corale": ci sono invece due protagonisti assoluti (Franco e Ciccio). E alcuni comprimari, assai pochi: innanzi tutto Walter Chiari (avvocato difensore dei due) e Virna Lisi (che vuole a tutti i costi far parte dell'esercito: si chiama Naja); e anche Nino Taranto (la mafia cui nulla sfugge) e Raimondo Vianello (l'inflessibile Von Gassman: "Chi sbaglia paga!").

Tutti all'altezza, bravi e simpatici, anche Virna, qui in una parte più vispa di quelle dei suoi primi anni; e naturalmente molto bella.

Tutte le altre sono apparizioni o poco più. Che però oggi assumono - almeno per me - un fascino sentimentalmente notevole: infatti mi riprometto, non appena ripassi in tv questo film, di registrarlo. 

 

I due protagonisti Franco Franchi e Ciccio Ingrassia sono in campo dall'inizio alla fine e fanno un'ottima figura.

Dico subito che non sono un loro conoscitore, ammetto di averli sempre "snobbati" (come fu per Adriano Celentano) e non credo di aver visto in sala neppure uno dei loro tanti film, almeno come coppia. Li ricordo però da soli: un ottimo Ciccio Ingrassia nell' "Amarcord" di Federico Fellini e un altrettanto ottimo Franco Franchi in "Ultimo tango a Zagarol" di Nando Cicero.

Non si creda però che io sia un loro detrattore, tutt'altro. Molte gags di questa coppia comica le ho apprezzate in televisione e da esse mi è parso di veder esserci le basi per far ridere ogni platea giacchè, oltre a trattarsi di due tipi fisici "destinati" a stare insieme (come Stanllio e Ollio), possedevano i "fondamentali": si capiva che avevano alle spalle - e forse furono gli ultimi - l'avanspettacolo.

Non sono dunque influenzato, credo, nel mio giudizio positivo, dal loro grande successo di pubblico, con record di incassi in particolare nella seconda metà degli anni sessanta. Questo film viene prima (alle spalle avevano soltanto due film come protagonisti) e, diretta con la solita sicurezza da Corbucci, la coppia è veramente impeccabile, talora esilarante ma soprattutto senza cadute di tono nè eccessi che sarebbero fuori luogo, specialmente nella seconda parte, quella della guerra, che è forse la migliore. Anche il bianco e nero, scelta opportuna, aiuta e si ride o si sorride in misura consona: commedia, parodia, farsa? Commedia direi; ma nulla di più: questo film non ha certo la pretesa di rivaleggiare con il capolavoro "La grande guerra" del '59 di Monicelli che seppe toccare pure le corde della tragedia con perfetto irripetibile equilibrio…

da qui

 

La cosa sorprendente di questo film è senz'altro il cast: più che rifarsi al coevo Giorno più lungo (che è peraltro ambientato nella seconda guerra mondiale e non nella prima), forse l'accostamento più giusto è quello con Il giudizio universale di De Sica: se lì comparivano una trentina di nomi illustri in carrellata, qui le facce più o meno note sono attorno all'ottantina. E' un'impresa titanica cui prendono parte Tognazzi, Vianello, Gino Cervi, Chiari, Virna Lisi, la Mondaini, Salce, Franca Valeri e innumerevoli altri, con ruoli che vanno dai protagonisti Franco e Ciccio, che compaiono per tutto il film, fino alla singola battuta (Totò, Belmondo). (Con malizia viene da pensare che il maresciallo Von Gassman sia un accenno polemico ad un altro grande che si rifiutò di prendere parte: ma questa è solo una supposizione). La storia di fondo, pur segmentata e ricca di episodi accidentali e scenette fini a sè stesse per permettere le varie partecipazioni speciali, non è buttata via e la coppia siciliana, come sempre, offre le sue scombinate e confusionarie gag, aumentando persino il ritmo e la vivacità del film. Certo non imperdibile, ma gustoso e curioso…

da qui

 

Film comico corale con un'infinità di protagonisti del cinema leggero prestatisi anche per una sola battuta, tutti attorno al duo Ciccio-Franco in versione pseudo-eroi della Grande Guerra (notevoli Chiari e Vianello in ruoli più rilevanti). Idea pre-demenziale alla Mel Brooks, che tuttavia non fa il salto verso il delirio più sfrenato, accontentandosi di sketch da classico teatro di varietà (mentre le cose migliori sono i nonsense surreali o le battute fulminanti: vedi Citti che dà degli "accattoni" ai due protagonisti). Divertente.

da qui

 

Se La grande guerra di Monicelli è il film che meglio rappresenta la partecipazione italiana alla I Guerra Mondiale, questo film ne è il degno contraltare comico. 88 fra i maggiori attori del cinema italiano dell'epoca partecipano (gratis) a questo progetto per salvare la Titanus e ognuno lascia il segno, rendendo la pellicola un pregevole unicum del nostro cinema. I due protagonisti si muovono bene, per nulla intimiditi "da cotanto senno" e il risultato è più che buono, complici una regia attenta e uno script più rigoroso del solito.

da qui

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