un film con Franco e Ciccio superprotagonisti, con la comparsa anche di un centinaio di attori famosi (vedere per credere).
la storia è ambientata nella prima guerra mondiale, quando Franco e Ciccio (che cerca inutilmente di liberarsi di Franco), sono soldati (e poi disertori) italiani.
per chi ammira Franco e Ciccio è un divertimento senza fine, grazie a Sergio Corbucci.
buona (antimilitaresca) visione -Ismaele
QUI si può vedere il film completo, in italiano
Sergio Corbucci ha a propria disposizione (è un record) circa un
centinaio di attori, fra i quali molti dei più noti nel nostro paese mezzo
secolo fa, che si prestano a far da comparse o poco più: qualcuno non pronuncia
neppure una battuta e la più parte si limita a brevi o brevissimi ruoli
peraltro resi significativi proprio da quei volti e dalle loro capacità espressive.
Se si riesce a non farsi distrarre dalla loro notorietà, emergerà
però che non si tratta affatto di un film "corale": ci sono invece
due protagonisti assoluti (Franco e Ciccio). E alcuni comprimari, assai pochi:
innanzi tutto Walter Chiari (avvocato
difensore dei due) e Virna Lisi (che
vuole a tutti i costi far parte dell'esercito: si chiama Naja); e anche Nino Taranto (la mafia cui nulla
sfugge) e Raimondo Vianello (l'inflessibile Von Gassman: "Chi sbaglia paga!").
Tutti all'altezza, bravi e simpatici, anche Virna, qui in una parte
più vispa di quelle dei suoi primi anni; e naturalmente molto bella.
Tutte le altre sono apparizioni o poco più. Che però oggi assumono -
almeno per me - un fascino sentimentalmente notevole: infatti mi riprometto,
non appena ripassi in tv questo film, di registrarlo.
I due protagonisti Franco Franchi e Ciccio
Ingrassia sono in campo dall'inizio alla fine e fanno
un'ottima figura.
Dico subito che non sono un loro conoscitore, ammetto di averli
sempre "snobbati" (come fu per Adriano Celentano) e non credo di aver
visto in sala neppure uno dei loro tanti film, almeno come coppia. Li ricordo
però da soli: un ottimo Ciccio Ingrassia nell' "Amarcord" di Federico
Fellini e un altrettanto ottimo Franco Franchi in "Ultimo tango a
Zagarol" di Nando Cicero.
Non si creda però che io sia un loro detrattore, tutt'altro. Molte
gags di questa coppia comica le ho apprezzate in televisione e da esse mi è
parso di veder esserci le basi per far ridere ogni platea giacchè, oltre a
trattarsi di due tipi fisici "destinati" a stare insieme (come
Stanllio e Ollio), possedevano i "fondamentali": si capiva che
avevano alle spalle - e forse furono gli ultimi - l'avanspettacolo.
Non sono dunque influenzato, credo, nel mio giudizio positivo, dal
loro grande successo di pubblico, con record di incassi in particolare nella
seconda metà degli anni sessanta. Questo film viene prima (alle spalle avevano
soltanto due film come protagonisti) e, diretta con la solita sicurezza da
Corbucci, la coppia è veramente impeccabile, talora esilarante ma soprattutto
senza cadute di tono nè eccessi che sarebbero fuori luogo, specialmente nella
seconda parte, quella della guerra, che è forse la migliore. Anche il bianco e
nero, scelta opportuna, aiuta e si ride o si sorride in misura consona:
commedia, parodia, farsa? Commedia direi; ma nulla di più: questo film non ha
certo la pretesa di rivaleggiare con il capolavoro "La grande guerra"
del '59 di Monicelli che seppe toccare pure le corde della tragedia con
perfetto irripetibile equilibrio…
La cosa sorprendente di questo film è senz'altro il cast: più
che rifarsi al coevo Giorno più lungo (che è peraltro ambientato nella seconda
guerra mondiale e non nella prima), forse l'accostamento più giusto è quello
con Il giudizio universale di De Sica: se lì comparivano una trentina di nomi
illustri in carrellata, qui le facce più o meno note sono attorno
all'ottantina. E' un'impresa titanica cui prendono parte Tognazzi, Vianello,
Gino Cervi, Chiari, Virna Lisi, la Mondaini, Salce, Franca Valeri e
innumerevoli altri, con ruoli che vanno dai protagonisti Franco e Ciccio, che
compaiono per tutto il film, fino alla singola battuta (Totò, Belmondo). (Con
malizia viene da pensare che il maresciallo Von Gassman sia un accenno polemico
ad un altro grande che si rifiutò di prendere parte: ma questa è solo una
supposizione). La storia di fondo, pur segmentata e ricca di episodi
accidentali e scenette fini a sè stesse per permettere le varie partecipazioni
speciali, non è buttata via e la coppia siciliana, come sempre, offre le sue
scombinate e confusionarie gag, aumentando persino il ritmo e la vivacità del
film. Certo non imperdibile, ma gustoso e curioso…
Film
comico corale con un'infinità di protagonisti del cinema leggero prestatisi
anche per una sola battuta, tutti attorno al duo Ciccio-Franco in versione
pseudo-eroi della Grande Guerra (notevoli Chiari e Vianello in ruoli più
rilevanti). Idea pre-demenziale alla Mel Brooks, che tuttavia non fa il salto
verso il delirio più sfrenato, accontentandosi di sketch da classico teatro di
varietà (mentre le cose migliori sono i nonsense surreali o le battute
fulminanti: vedi Citti che dà degli "accattoni" ai due protagonisti).
Divertente.
Se La grande guerra di Monicelli è il
film che meglio rappresenta la partecipazione italiana alla I Guerra Mondiale,
questo film ne è il degno contraltare comico. 88 fra i maggiori attori del cinema
italiano dell'epoca partecipano (gratis) a questo progetto per salvare la
Titanus e ognuno lascia il segno, rendendo la pellicola un pregevole unicum del
nostro cinema. I due protagonisti si muovono bene, per nulla intimiditi
"da cotanto senno" e il risultato è più che buono, complici una regia
attenta e uno script più rigoroso del solito.
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