martedì 21 gennaio 2025

Il medico della mutua - Luigi Zampa

fino a pochi anni fa il film era di attualità, ora è pura fantascienza, i medici mancano, i medici di famiglia sopratutto.

Alberto Sordi è bravissimo a interpretare un medico avido (figlio di mamma, d'altronde).

la classe medica nel film fa una pessima figura, interessati ai soldi e marginalmente ai pazienti, se non come fonte di reddito.

un film da non perdere, promesso. 

buona (malata) visione - Ismaele

 

 

QUI si può vedere il film completo

 

 

Una delle commedie all'italiana di maggior incasso, una riuscita satira non troppo corrosiva sulla sanita' statale e sul mondo dei medici (dipinti tutti come arrivisti senza scrupoli e assolutamente disinteressati ai pazienti visti solo come numeri in grado di muovere denaro).Il gruppo di attori è eccellente a partire da Sordi che stavolta è assai misurato(come non gli accade nei film in cui è protagonista)per non parlare della Valeri che dipinge un personaggio memorabile. Ottime le musiche, sempre molto presenti e un finale che puo' essere visto come un'azzeccata premonizione per il futuro.....

da qui

 

chi meglio del nostro Albertone nazionale poteva interpretare questo mostro partorito da una società improntata al consumismo?!? Una società in cui si lucra anche sulla salute dei cittadini.

Guido Tersilli rappresenta proprio l’italiano medio per antonomasia in quanto risulta essere mammone, donnaiolo, cinico e qualunquista. La grandezza di Alberto Sordi, che grazie a questo ruolo ottenne il David di Donatello e il Globo d’oro come miglior attore protagonista, stava nel riuscire a fare amare al pubblico personaggi che nel quotidiano avrebbe disprezzato.

Il medico della mutua, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe D’Agata (che curò anche il soggetto del film), possiamo tranquillamente definirla come una commedia satirica che, uscita nelle sale italiane nel 1968, sbancò letteralmente i botteghini italiani (il film è stato il secondo maggior incasso della stagione cinematografica italiana 1968-69 con £3.032.637.000), tanto che l’anno successivo il regista Luciano Salce realizzò il sequel dal titolo Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue.

Al grande successo di questa opera, sceneggiata da Luigi Zampa, dal talentuoso Sergio Amidei e dallo stesso Sordi, contribuì anche la colonna sonora di Piero Piccioni con l’indimenticabile Samba fortuna, rimasta nell’immaginario collettivo di milioni di spettatori.

Pertinente con il lungometraggio in questione risulta essere il seguente aforisma sarcastico dell’indimenticato artista Groucho Marx: “L’ultima volta che sono andato dal dottore mi ha dato tante medicine che, una volta guarito, sono stato male per un mese intero.”

In definitiva non si può proprio dire che il dott. Guido Tersilli abbia tenuto fede al giuramento di Ippocrate, possiamo invece affermare con convinzione che ha rispettato piuttosto lo spergiuramento di Ippocrate. Vi auguro buona visione constatando che bisogna essere prudenti nello scegliere il medico della mutua.

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Senza dubbio tra le migliori commedie italiane degli anni Sessanta, e tra i più memorabili personaggi di Sordi. Zampa gira con stile fluido e moderno (i titoli con la soggettiva dalla sirena dell'ambulanza sembrano anticipare uno stilema da poliziottesco), il cast folto e trans-generazionale infila personaggi (o mere comparsate) uno più cult dell'altro. Dalle visite a domicilio al grande ambulatorio, la sceneggiatura è un vortice senza buchi, nonostante la durata -specie per l'epoca- superiore alla media. Indimenticabile lo score di Piccioni.

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Commedie del genere hanno sempre un sapore dolceamaro perché, se da una parte riescono a intrattenere con brillantezza e senza particolari intoppi, dall’altra evidenziano il malcostume che si cela nei palazzi del sistema sanitario nazionale. Il carisma di Sordi maschera bene il cinismo del ruolo, rendendo un personaggio negativo quasi accettabile. Viene da chiedersi se sia cambiato qualcosa nel tempo o se sia rimasto tutto uguale. La forza dell’opera risiede anche nell’universalità dei temi affrontati.

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Ricordo quanto mi piacesse questo film da piccola. Quando ancora il cinema era un'incredibile scoperta capace di procurarmi stupore e meraviglia (ma ci riesce spesso anche oggi, vi assicuro) mi divertivo sempre a guardare Alberto Sordi nei panni del dottor Guido Tersilli, giovane medico rampante oppresso da una madre arpia ed arrivista, andare a caccia dei cosiddetti mutuati. Non sapevo neppure cosa fosse un mutuato ma capivo lo stesso che il cinismo col quale li sfruttava Sordi nel film non doveva essere né cosa buona né giusta. 
A rivedere adesso questo film di Zampa resto colpita dalla cura con cui al tempo si riusciva a far ridere e, nello stesso momento, si cercava di dire qualcosa, di lanciare un messaggio. Il cosiddetto cinema di evasione che conosciamo adesso (volgare, becero, insolente e grossolano) è ben diverso da quello che era allora. Allora si scrivevano sceneggiature, si sapeva dirigere e recitare adesso tutto questo non è più necessario.

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Uno dei più famosi film di Sordi ed uno dei più celebri film italiani di sempre. E' un bellissimo esempio di commedia all'italiana, perfettamente riuscita, che tratta di sanità, di mutua, ma in special modo dell'italiano di allora che, sopraffatto dal mito del benessere e della ricchezza, è disposto a tutto pur di portare a casa qualche lira in più, anche, come il medico di questa pellicola, a sedurre un'orrenda vedova per avere più mutuati, a lavorare giorno e notte fino ad avere un collasso, a perdere la fidanzata di una vita ed a fottere tutti i colleghi.

Tutto ciò ce lo spiega con raffinata e sottile intelligenza, utilizzando la chiave della comicità (poiché spesso è attraverso le gag che passano i messaggi più crudi) Luigi Zampa che, con una regia spiritosa e spietatamente cattiva e disillusa, realizza un film di culto ancora attualissimo (nonostante la mutua non esista più) e probabilmente immortale. Il suo protagonista è un Alberto Sordi in assoluto stato di grazia che rispolvera il suo repertorio comico degli esordi per strappare una risata che morda e faccia pensare.

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