lunedì 4 agosto 2014

Noordzee, Texas – Bavo Dafurne

un altro film dal Belgio, ambientato negli anni '70.
due ragazzini, con delle strane madri, senza marito, una fisarmonicista, ogni tanto va a suonare nei locali con un meccanico "accompagnatore"a loro modo, l'altra praticamente sempre chiusa in casa.
Pim, il figlio della fisarmonicista è quasi sempre solo, e diventa parte dell'altra famiglia, dove ci sono il suo  amico Gino e la sorella Sabrina, il loro padre era un italiano che per un po' è stato con la madre.
Pim e Gino si innamorano, poi Gino mette "la testa a posto", e si fidanza con una ragazza, ma Pim non si dimentica (e Gino neanche).
niente di morboso nel film, è una descrizione perfetta del periodo nel quale un amore è per sempre.
cercatelo, è un gran bel film - Ismaele








La sensibilità con cui Bavo Defurne coniuga i verbi di questo passaggio dell’adolescenza è enorme. Si ammanta di magia, come è ancora magico lo sguardo di Pim che, ancora panteisticamente si sperde nel sesso e vi ritrova un legame con il mondo, con l’erba che si piega gentile al vento, con le onde del mare che ritornano alla sabbia, con le emozioni di una natura giammai indifferente. E anche le emozioni negative, i momenti di gelosia, trovano l’incanto delle dune spazzate nottetempo dal vento, coi granelli di sabbia che riflettono la luna come lucciole impazzite. 
Infine arriva il mondo adulto e passa per il lutto e la rigenerazione. La scatola dei giochi d’infanzia la si brucia nel fuoco, mentre il corpo lo si bagna nei flutti del mare. L’alfabeto raggiunge la sua ultima lettera. Pim è adulto e non c’è più spazio per lo sperdersi nella natura, non c’è più tempo per cercare i limiti. Il mondo li ha trovati per noi e ci ha definiti con l’amore di una madre sul letto di morte, ci ha detto che crede che noi siamo e sta a noi accettarne in toto o in parte gli esiti. 
Noordzee Texas racconta tutto questo con un gesto registico lieve e a suo modo sereno. È un piccolo gioiello di incantata poesia che racconta il diventare grandi senza nascondersi dietro il paravento della didattica dell’infanzia. Lo stile del suo film, Bavo Defurne, lo forgia nel cambiamento, nei passaggi. È in divenire come il personaggio che lo vive e lo sperimenta. E in questo è coadiuvato da un attore perfetto per il ruolo (Jelle Florizoone) che è la benedizione di ogni regista che, in cerca di se stesso, trova anche l’altro. Gran parte della magia del film sta tutta negli occhi del suo interprete, nei suo sguardi, nei suoi mezzi sorrisi e nel suo essere in tutto e per tutto Pim. 
Defurne viene dal cortometraggio di poesia e si vede. Approccia il film con la stessa sensibilità con cui un autore di lieder alla fine si cimenta in una Messa per soli, coro e orchestra. E ci lascia con una sinfonia sull’adolescenza che non perde mai, neanche per un solo momento, il tocco intimo di una sonata dolce.

Assez proche de « La Mertitude des choses » (de Felix Van Groeningen) dans son propos sur la solitude adolescente, mais beaucoup plus doux dans sa forme et son issue, « Sur le chemin des dunes » est un bonbon cinématographique au goût doux-amer. Cheveux blonds et visage poupon, Pim, que l’on voit d’abord enfant puis adolescent, fait abstraction de la cruauté du monde réel pour se réfugier dans un univers qu’il s’est construit tout seul. Son quotidien, aussi monotone soit-il, se voit ainsi truffé de petits moments de bonheur : ses visites quotidiennes à la famille de Gino en prétextant d’apporter le journal, une boîte à souvenirs dans laquelle il conserve ses objets fétiches, ses séances de travestissement avec les accessoires de sa mère, ex-reine de beauté, qui préfère sortir au bras de son amant que s’occuper de son fils… Cette vision subjective, le jeune réalisateur belge la délivre avec beaucoup de délicatesse, jouant habilement des contrastes du paysage (à la fois désertique et follement poétique) et de l’aspect patiné so 60’s de l’image (façon Erwin Olaf)…

…North Sea Texas, like Pim, is a quiet and contemplative film. Defurne keeps the film’s palette fairly grey, except for pops of bright reds, yellows, and oranges. The colors, plus the melancholic, dreamy feel, are reminiscent of a Douglas Sirk film. What becomes most interesting about the drama is how it uses those features to tell a frank coming-of-age story. The complex relationships circling around Pim (played with bold composure by Florizoone) creates a confining world, where few other people wander into. While Pim’s sexuality is certainly a strong theme throughout, his love for Gino isn’t represented as overly taboo, especially considering when the film is set. Rather, relationships between all the characters are illuminated as intertwining emotional issues, and both Pim and Sabrina’s unrequited love stories are told with equal emphasis.
Unlike comparable American teen films, Pim’s sexuality isn’t utilized to point out prejudices, but becomes part of a multifaceted drama, making the movie much more mature than the usual sex-driven teen drama. It’s a familiar genre where love and sexual exploration is key, but in North Sea Texas, high school hallways and misunderstanding parents are replaced by bleak landscapes and fascinatingly complicated interactions.
da qui

2 commenti:

  1. Non lo conoscevo caro Francesco..una vera "chicca!"a quanto sembra..
    Felice di vederlo..grazie!
    Un abbraccio affettuoso!

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    1. sì, proprio una bella sorpresa, dopo che l'avrai visto mi dirai,
      e buone visioni :)

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