venerdì 7 settembre 2012

Bella addormentata - Marco Bellocchio

vedere e ascoltare i senatori nella sauna ricorda i senatori romani alla fine dell'impero, fulminante, e Roberto Herlitza che analizza i senatori, le due scene da sole valgono il biglietto.
il film entra nella carne viva dei dilemmi etici e nazionali attraverso la crisi di coscienza di Toni Servillo, sempre grandissimo.
un film forse non perfetto, ma vivissimo, da non perdere - Ismaele




Un cast importante e superlativo rende l'operazione ancora piu' memorabile e riuscita, e situazioni e dialoghi unici come lo strepitoso duetto Servillo/Herlitza sono gemme preziose che testimoniano che i grandi momenti di cinema possono ancora trovare anche a casa nostra una magica insperata fiamma di calore che bruci ed incendi i nostri cuori di spettatori, forse un po' inariditi, ma ancora in grado di percepire ed apprezzare emozioni vere e sincere.

Allora: una ragazza pro-life di nome Maria (una perfetta Alba Rohrwacher) che prega e protesta davanti alla clinica di Udine perché non venga tolta l’acqua a Eluana. Un ragazzo che sta lì esattamente per la ragione opposta e sostiene il diritto alla buona (buona?) morte. Il padre di lei (l’onnipresente Toni Servillo), deputato del centro-destra il quale per disciplina di partito dovrebbe votare il disegno di legge che si sta varando per impedire la morte di Eluana, e che ha però ha una crisi di coscienza, non vuole ottemperare alle direttive del partito perché lui la morte per eutanasia l’ha praticata alla moglie sofferente (e la figlia pro-life non lo sa). Più un’attrice (Isabelle Huppert) cha ha lasciato tutto, carriera e lavoro, per assistere la figlia in coma, esattamente come Eluana, e che non rinuncia alla speranza e forse spera in un miracolo. Più una tossica (Maya Sansa) finita in ospedale e assistita da un medico che chissà perché ha preso a cuore la sua vicenda, e pure lei in semi-coma. Ora, uno dei problemi è che questi diversi racconti non si incastrano mai alla maniera fluida e coerente, per dire, dei film di Arriaga-Inarritu, vengono iniziati poi abbandonati poi ripresi senza mai, così mi pare, un disegno narrativo forte. Almeno due terzi del film sono occupati dal deputato e dalla figlia, solo dopo e molto tardivamente rientrano in ballo le altre due storie, come se fossero meno essenziali delle prime (e difatti così è). Quella con Maya Sansa, a essere franchi, non c’entra niente, è sconnessa dal resto, e non si capisce perché ci venga raccontata…

Bellocchio esamina questi temi con la consueta maestria registica, un gusto sublime nella costruzione delle inquadrature, supportato dal grande lavoro di Daniele Ciprì alla direzione della fotografia, nell'uso contrappuntistico della colonna sonora. Ma il merito più grande del film è quello di aver concentrato il nucleo emozionale del racconto in un finale commovente come pochi, un epilogo che dà senso all'intera storia, la libera dalla 'logicità' del fatto, dalla fredda successione temporale. E' un'opera fortemente politica, Bella Addormentata, e non solo per l'ironica e feroce accusa all'intera classe dirigente, ma soprattutto per il modo di Bellocchio di parlare di etica e libertà di scelta…

È come se in Bella addormentata confluissero due delle anime del regista. Da un lato quella del narratore incalzante e lucido dei fatti come ai tempi di Sbatti il mostro in prima pagina e dall'altra quella di un Maestro del cinema in grado di trasfigurare in forma concretamente astratta e simbolica le tensioni di una vicenda. In questa doppia anima stanno la forza e la debolezza del film. La debolezza perché una storia (quella della Divina Madre interpretata da una mimetica Isabelle Huppert) risulta aderire in modo forse troppo marcato a quel teatro a cui fa riferimento. Dall'altra invece troviamo delle pagine di cinema allo stato puro nella scena della sauna o in quella del confronto tra lo psichiatra e il senatore…

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