domenica 21 settembre 2025

El verdugo (La Ballata del Boia) - Luis García Berlanga

film sceneggiato (benissimo, ca va sans dire) da Rafael Azcona e Ennio Flaiano, diretto da Luis García Berlanga, interpretato da ottimi attori, sopra tutti Nino Manfredi, è una commedia che vira in tragedia, fare il boia non è facile, per chi ha un animo gentile.

girato nel 1963, in pieno franchismo, all'inizio fu autorizzato dai censori spagnoli, che forse non avevano visto tutto il film, come una commedia divertente.

la realtà era ben altra.

un film da non perdere, promesso.

buona (garrota) visione - Ismaele

 

 

QUI si può vedere il film completo 

 


 

"La garrota inumana?! Ghigliottina e sedia elettrica ben di più". Questo il parere dell'anziano boia spagnolo cui il bravissimo Nino Manfredi finirà per imparentarsi anzichè emigrare in Germania a fare il meccanico e non più il becchino. Ma talvolta la vita è dura e ti porta dove non vorresti. Bianco e nero che fu boicottato in Spagna, da vedere.

da qui

 

Manfredi vive in Spagna ed è un pacifico addetto alle pompe funebri. Un giorno si sposa con la figlia di un boia e deve accettare di succedergli per avere un appartamento. Poi arriva la sua prima esecuzione...

Bellissimo dramma d'impegno civile contro la pena di morte. Qua e là, vista anche la presenza di Manfredi, la storia si alleggerisce e si ammanta di umorismo, ma il tono della pellicola è tragico ed è pregna di una cattiveria degna di Ferreri. Bravissimo ed intenso, come sempre, Manfredi.

da qui

 

il finale è tragico e fa intravedere un futuro amaro: l’apprendista boia, per quanto disgustato dal proprio compito, si avvia a diventare l’indifferente macchina di morte che era stato il suocero (“Non lo faccio più” “L’ho detto anch’io la prima volta”). Così com’è, resta un documento dell’atmosfera plumbea della Spagna franchista; ma sospetto che sarebbe stato ancora più efficace lasciando l’ambientazione indeterminata.

hda qui

 

Il film è scritto benissimo e alcune sequenze sono davvero indimenticabili: Amadeo che tenta di onorare il proprio lavoro quarantennale, spiegando all'appena conosciuto Josè Luis, contrario alla pena di morte poiché "la gente dovrebbe morire nel proprio letto", che la garrota è ben più umana della ghigliottina francese o della sedia elettrica statunitense, è un momento incredibile, perché visto oggi da una parte raggela, ma dall'altra è veramente esilarante.

Allo stesso modo è di grande comicità la sequenza in cui José Luis e Carmen vengono scoperti seminudi in casa dopo un pomeriggio d'amore, ben prima del matrimonio, da un furioso Amadeo, davanti al quale il personaggio di Nino Manfredi si presenta ancora trafelato per riparare chiedendo ufficialmente la mano della figlia, ma nel farlo perde i pantaloni. Altri due passi, almeno, sono degni di un film comico dell'era del muto: il corteo funebre sulla pista dell'aeroporto, con la vedova che avendo sposato il marito per corrispondenza non riconosce il defunto; e il matrimonio dei due protagonisti, che si svolge in una chiesa in cui durante la celebrazione vengono portati via tutti i fiori e le decorazioni del matrimonio precedente…

da qui

 

 

 


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