Tomas Milian è il protagonista assoluto del film, si chiama Rambo, e combatte i cattivi, con la sua inseparabile moto.
un film d'azione senza esclusione di colpi.
domanda: un poliziottesco senza la polizia è ancora un poliziottesco?
buona (Rambo) visione - Ismaele
QUI o QUI si può vedere il film completo
Si chiama Rambo, sette anni prima
di Stallone,
ed è un Tomas Milian quasi Giraldi,
anche se della Polizia non vuol sentir parlare, neanche di quella privata.
"Per me esiste una sola legge, la mia", dice prima di montare in
motocicletta e compiere una strage. Un personaggio da fumetto, eroe solitario
che per salvare un bambino affronta ben due cosche mafiose, lasciando per
ultimo, ovviamente, quello soprannominato il padrino.
Divertimento assicurato, gran ritmo, Lenzi non sbaglia un'inquadratura.
Come appaiono
lontani quei tempi: per me che non li ho vissuti sembra quasi un'altra Italia.
Un po' come diceva Pasolini quindic'anni dopo aver girato Accattone, certe
realtà sociali durano il tempo di qualche stagione, possono essere immortalate
da chi ha l'occhio giusto per guardare, ma a distanza di tempo sorge il dubbio
che il cambiamento non sia stato in meglio ma in peggio, forse perché da quella
realtà ci si è sempre più distaccati per qualcosa di più effimero, intangibile.
E' lontana quella realtà dove ogni muro era ricoperto di simboli politici, è
lontana quella realtà del cinema popolare come ingenuo svago o dei bar come
luogo altrettanto spensierato per parlarsi. Certo, la maggior parte dei
poliziotteschi non sono film memorabili, ma hanno tutti quell'essenza
artigianale e spontanea che oggi sarebbe irriproducibile, anche i film che
cercano di calcare certe orme risultano al confronto forzati. Forse solo
Tarantino, con le sue cineprese e le sue pellicole, era riuscito a riprodurre
qualcosa di affine, seppur spingendo il lato autoriale al limite, conferendo a
questo genere di film un sottotesto noir/hard boiled quasi inedito. Venendo a
questo film di Umberto Lenzi, devo dire che l'ho trovato una piacevole
variazione rispetto ai canonici "X a mano armata"…
Lenzi gira
dominando la mdp, Milian cavalca una moto e conclude la sua epopea personale
(cominciata malvolentieri) senza un graffio, come un immortale. Conclusa la
visione è immediato pensare a un western urbano; c'è molta azione e non mancano
le scene memorabili (concentrate sulle uccisioni cruente), le facce da galera,
le battute scurrili, il cinismo irriducibile. Nell'insieme è un buon prodotto
nero, non eccezionale ma che gli appassionati del genere (e di Lenzi e Milian)
non possono perdere.
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