Corso Salani e Ana, un'attrice di Madrid viaggiano a Ceuta e Gibilterra, per vedere l'effetto che fa vivere in quei posti, Cauta è spagnola, ma si trova in Africa, Gibilterra è britannica, ma si trova nella penisola iberica.
ogni viaggio è un'avventura, da vedere senza dubbio.
buona visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo
C’è un luogo, all’estremità dell’Europa occidentale, dove in
pochi chilometri quadrati convivono problemi politici irrisolvibili,
rivendicazioni territoriali, inflessibilità doganali, ritorsioni economiche e
perfino minacce di guerra. Si potrebbe pensare a un normale contesto
geopolitico, se questi territori non fossero parte di nazioni europee come la
Gran Bretagna e la Spagna. Il Regno Unito possiede Gibilterra – un minuto
possedimento circondato dalla Spagna, che lo ha rivendicato sin dall’inizio.
Oltre lo Stretto, nel continente africano, la Spagna possiede
la città di Ceuta, interamente circondata dal Marocco.
In CEUTA E GIBILTERRA una giovane attrice madrilena scopre
come si vive in luoghi così particolari. Sarà suo compito radunare quanti più
spunti e suggestioni per costruire il personaggio di un ipotetico film da
realizzare in quel confine d’Europa.
Corso va girando per Ceuta/Gibilterra con un'attrice
madrilena 23enne e un operatore. L'attrice ha il compito di inventare un film
che unisca le suggestioni dei luoghi e delle situazioni che va visitando
insieme a questa ristretta troupe (i suoi appunti di sceneggiatura li sentiamo
fuoricampo letti in un tenerissimo italiano stentato). Ad un certo punto sembra
che la storia del film da costruire coinvolga una coppia, il cui “lui” è
interpretato da Salani, che va ad informarsi dalla bella donna bionda che tiene
un ufficio che organizza matrimoni-lampo a Gibilterra. La sequenza è
documentaristica, Salani chiede informazioni alla donna, si fa mostrare i
luoghi della cerimonia, si fa raccontare aneddoti. E' così che finiamo in un
piccolo cortile con scalinata in pietra, dove vengono officiati i matrimoni in
primavera: la scalinata viene utilizzata per far discendere la sposa verso
l'altare, con un rustico tocco scenografico. E' a questo punto che Salani ha
una trovata che davvero può appartenere solo al suo modo di fare e vedere il
cinema: chiede alla responsabile dell'Agenzia Matrimoniale, che va continuando
la sua descrizione dei matrimoni flash di Gibilterra, di fingere di essere la
sposa, e di scendere le scale di pietra mentre lui la riprende. La donna è
prima ragionevolmente imbarazzata, un po' ride mentre “gira” la scena (“non
ridere!” le intima Corso fuoricampo), alla fine compie il tragitto e si ferma
davanti all'obiettivo di Salani. Ennesimo, commovente frammento del cortocircuito
su se stesso che Corso faceva puntualmente compiere al cinema.
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