Corso Salani, con Anette, ci porta in un paesetto al confine fra Portogallo e Spagna, nella regione povera di Tras Os Montes.
veniamo a conoscenza di un'altra realtà ai confini dell'Europa, in un territorio di emigrati, sopratutto in Francia, che quasi sempre ritornano al borgo natio.
la gente è sorridente e buona, non troppo allegra, ma gentile e ospitale.
un piccolo film da non perdere.
buona (periferica) visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo
Rio de onor è un villaggio situato nel confine
tra Spagna e Portogallo. Una terra di confine divisa in due, che si presenta
come uno spazio fuori dal tempo quasi nel cuore della ridente Europa. Corso Salani con la collaboratrice e interprete Anette Dujisin si
imbatte in un territorio difficile, simbolicamente suggestivo per la sua
neutralità e allo stesso tempo quasi epidermicamente ostile. Nel raccontare questo pezzo di mondo dimenticato, da cui
"gli abitanti fuggono per andare ad arricchirsi in Francia e in Italia, ma
dove prima o poi finiscono sempre con il ritornare", Salani si sofferma su
alcuni personaggi che impongono nella memoria (la coppia proveniente dalla
Svizzera, l’autista di ambulanze che ha lavorato in Italia) e concede molto
spazio alla Dujisin, che quasi subito diventa la protagonista “nascosta” di Rio
de onor. L’aiuto regista si identifica come una sorta di emblema del cinema di
Salani: portoghese, ungherese, sudamericana e un po’ italiana, è a tutto tondo
incarnazione itinerante di una terra di confine, perfetto corrispettivo della
Rio de onor raccontata in questi 54 minuti sospesi tra Spagna, Portogallo,
povertà e bellezza, superstizioni religiose e rappresentazioni intimiste di
un’umanità onesta, ma vagamente dolente.
Il Portogallo è un paese pieno di contraddizioni, nel
quale convivono e coesistono enormi squilibri. Oscilla tra la ricchezza
dell’Occidente e una povertà dalla quale non sembra riuscire ad emergere. Nella
parte settentrionale del paese ci sono valli nascoste tra le montagne, isolate
e dimenticate, che conservano una bellezza antica e sorprendente. Il villaggio
di Rio de Onor, tagliato in due dal confine con la Spagna, appare come una
traccia di medioevo rimasta fuori dalla modernità.
I tetti grigi delle case in pietra, il
silenzio dei campi abbandonati, il misterioso suono del mirandese, l’antica
lingua parlata dai pochi abitanti, il senso soffocante di solitudine e
isolamento… Il primo desiderio che inevitabilmente si prova arrivando a Rio De
Onor è quello di fuggire il più in fretta possibile. Eppure le immagini di questo
strano posto ritornano alla mente come flash violenti e portano con sé un senso
di disarmante nostalgia.
Anette, l’aiuto regista portoghese, ci guida
nel cammino alla scoperta di questa microscopica e sorprendente fetta di mondo.
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