venerdì 30 maggio 2025

L’ombra del giorno – Giuseppe Piccioni

ad Ascoli Piceno i fascisti imperversano, Luciano (Riccardo Scamarcio), fascista non militante, assume nel ristorante Anna (Benedetta Porcaioli), un'ebrea in fuga.

lui la protegge dai fascisti in camicia nera, finchè può.

bravi i due protagonisti, Riccardo Scamarcio di più.

buona visione - Ismaele


 

QUI si può vedere il film completo, su Raiplay


  

Un film di impianto classico attraverso il quale Giuseppe Piccioni racconta una pagina tragica della nostra storia e un amore difficile e appassionante, capace però di sovvertire gli ideali più forti e biechi, fronteggiando i più grandi pericoli. Un film nel quale grandi protagonisti sono gli sguardi, le diverse angolazioni della realtà, tra l’apparenza di un regime votato all’ordine e all’armonia, e la realtà delle leggi razziali, dell’intolleranza e della violenza. Tra chi come Luciano guardando attraverso la vetrina del suo ristorante si nasconde e finge di non vedere, e chi come Anna vede chiaramente la realtà piano piano sgretolarsi, il futuro lastricato di sangue e morte. “Chissà perché non vedo le cose che vedete voi”, chiede a Luciano verso il quale capirà subito di provare un sentimento, ricambiata a sua volta…

da qui

 

Una certa raffinatezza di scrittura cinematografica, elemento di riconoscibilità per  una personalità autoriale toccata talvolta dalla grazia, riscatta alcuni passaggi narrativi più convenzionali e una regia che cede il passo ad un andamento televisivo, con la lunga durata più adatta  a uno sceneggiato che alle esigenze di un Kammerspiel, come lo ha definito il regista (aggiungeremo concentrico e concentrato, visto il passaggio piazza-ristorante-cantina). Ed essendo il cinema di Piccioni fatto anche di parole e di attori, non si possono ignorare le prestazioni di Riccardo Scamarcio, la cui fissità in questo caso rende bene il contrasto con le accelerazioni di quello che accade e scorre davanti agli occhi enormi e spalancati di Luciano, e soprattutto Benedetta Porcaioli: il modo in cui equilibra certi impulsi da eroina battagliera e protofemminista (forse un po’ troppo contaminata da suggestioni e riflessioni contemporanee per essere completamente credibile come ragazza di quel tempo) , con l’ambiguità di una seduzione giocata prima per spirito di sopravvivenza e poi per autentica passione ,  ne fanno un’interprete carismatica e versatile per molti altri sguardi sulle donne, in un cinema italiano asfittico da questo punto di vista e dove proprio Piccioni si è sempre distinto per varietà e complessità…

da qui

 




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