sabato 25 ottobre 2025

Legend - Brian Helgeland

nella Londra dei gangsters, non quella dei Beatles e della swinging London, due fratelli diventano i leader del crimine.

sono i due fratelli Legend, Reginald e Ronald (entrambi interpretati mirabilmente da Tom Hardy), uno innamorato, l'altro pazzo, eppure non ce n'è per nessuno, tutti capitolano.

niente di straordinario, a parte Tom Hardy, ma è un film che non annoia.

buona (banditesca) visione - Ismaele


QUI si può vedere il film, su Raiplay



…Si parla molto in compenso in Legend, in articolati dialoghi che sfiorano il vaniloquio, dove ogni tanto si cita la Grecia, per ragioni enogastronomiche (si ordina del retsina al ristorante), etimologiche (ci viene spiegato il significato del termine “utopia”) e narrative (si allude al ritorno di Odisseo ad Itaca, anche se lo si confonde con Agamennone), ma dell’unità di luogo tempo e azione della tragedia non vi è traccia. Né si respira il dramma di questi personaggi, che vengono dal nulla e vanno verso un epilogo narrato in didascalia (d’altronde, bisogna ricordarcelo, questa è una storia vera), non hanno traumi né obiettivi (l’utopia della Nigeria non riesce a mascherare questa assenza), non sono mai realmente in pericolo. Bisogna accontentarsi di una rissa al pub, di un cattivo che viene ucciso con un colpo sparato in fronte, e poi c’è anche un corpo a corpo tra gemelli che naturalmente, data la doppia interpretazione di Hardy, è tutto in montaggio proibito…

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…La vera particolarità di Legend sta nell’avere il protagonista Tom Hardy impegnato in entrambi i ruoli dei gemelli Kray. Negli anni, Hardy si è confermato come uno degli attori più esplosivi e carismatici della sua generazione, e in possesso di una carica espressiva e fisica non comune, ma, anzi, assai rara. Basti pensare ai suoi recenti impegni in Mad Max: Fury Road Revenant – Redivivo, per averne un esempio. In Legend, l’attore britannico si “sdoppia” interpretando contemporaneamente (nella pellicola) due ruoli così simili quanto diametralmente opposti, praticamente dicotomici. Con grande impegno e intelligenza, Hardy “entra” alla perfezione sia in Reginald che in Ronald, e il risultato è spettacolare. E anche la sola e unica nota positiva di questo film…

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…Un mix di violenza e spettacolarità che, dal punto di vista drammaturgico, fa sì che "Legend" possa contare da una parte sul contrasto caratteriale dei protagonisti, uniti da un legame indissolubile ma distanti sia sul piano della personalità (omosessuale dichiarato, Ron era affetto da disturbi mentali) che su quello della predisposizione mentale, con Reggie  differente dal gemello per la visione pragmatica e imprenditoriale della sue "attività"; dall'altra sul pathos prodotto dal tormentato e romantico legame che contraddistinse l'unione tra Reggie e la bella e fragile Frances, la donna che sarebbe diventata sua moglie e che nel corso della loro relazione avrebbe cercato - senza successo - di convincere il marito a non lasciarsi coinvolgere dalle tendenze autodistruttive dell'imprevedibile fratello…

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...Se il titolo suggerisce l’ambizione a un respiro epico per la vicenda dei fratelli Kray, l’obiettivo è ben lungi dall’essere stato raggiunto: Legend incespica al contrario in una narrazione che, indecisa se dare risalto alla dimensione pubblica (e mediatica) della vita dei due fratelli, o alle sue implicazioni più intime, resta sospesa in una sorta di terra di mezzo. Problematica, seppur non priva di motivi di interesse, è infine la doppia interpretazione di Hardy: la sua prova nei panni dello psicopatico Ronnie, infatti, appare tanto marcata nella resa delle idiosincrasie del personaggio, talmente smaccatamente sopra le righe, da perdere presto in misura e credibilità. Un limite che, più che all’ottimo interprete britannico, va imputato a una sceneggiatura che sembra affidarsi in misura eccessiva alle sue doti attoriali.

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