giovedì 21 agosto 2025

Al massimo ribasso - Riccardo Jacopino

una storia su un uomo con un senso spiccato per capire i pensieri degli altri, passandoci vicino.

dopo un incidente che gli segna la vita vive di questa sua facoltà, vendendo (a pagamento) delle informazioni ai merda che nelle aste al ribasso, grazie a lui, riescono a battere tutti.

sembra una brava persona, ma fa un lavoro prettamente mafiono, chissà se se ne rende conto, ma è intelligente, lo sa.

un giorno incontra una ragazza, e la sua vita cambia, finchè dura.

un film un po' d'amore, un po' d'economia (capirete cosa sono le aste al massimo ribasso, da abolire in un sistem economico sano), un po' di mafia.

il protagonista, Matteo Carlomagno, è bravissimo.

il film non sarà perfetto, ma merita.

buona (economica) visione - Ismaele 

 

 

QUI si può vedere il film, su Raiplay

 

 

Nella storia portata sugli schermi il quarantenne Diego, un ex poliziotto ombroso e solitario, riesce sempre a conoscere quale sarà l’offerta più bassa nelle gare d’appalto della pubblica amministrazione e ‘vende’ l’informazione a un’organizzazione malavitosa che si nasconde dietro a un ingegnere dal colletto bianco, apparentemente irreprensibile. I metodi di Diego sono diversi, ma gli fa gioco in particolare una sua caratteristica: riesce a leggere nel pensiero dell’interlocutore. Così finiscono in rovina piccoli imprenditori e cooperative che riuscirebbero a sopravvivere solo aggiudicandosi ogni tanto un appalto. Un giorno Diego viene posto di fronte a una scelta etica: continuare nell’azione truffaldina o far fallire la cooperativa dove lavora la ragazza che ama.
Tra pestaggi, suicidi e omicidi Al massimo ribasso è un buon noir di ambientazione tutta torinese, scegliendo tra l’altro scorci non convenzionali, come la passerella Chiaves-Carrara. Ma è soprattutto cinema di impegno civile e una produzione coraggiosa. Sono spesso severo con il cinema italiano ma in questo caso auspico almeno una buona circuitazione…

da qui

 

Un racconto abbastanza genuino che zoppica e interessa allo stesso tempo. Il personaggio di Diego, stretto tra pulsioni buone e cattive e prigioniero di un superpotere che forse non vorrebbe, catalizza l'attenzione in una storia che vorrebbe fluttuare tra noir contemporaneo e denuncia sociale ma ci riesce solo parzialmente e offre dialoghi non sempre convincenti. Ritmo non eccelso, ambientazioni promettenti, cattivi che non fanno sconti e una protagonista femminile discreta ma limitata dal copione. Altri personaggi con alti e bassi e un cameo della "Lucianina" forse evitabile.

da qui

 

Irritante. Soprattutto considerato quanto di buono mette per altri versi in luce. Raccontare una storia in questo modo, rifiutandosi così a lungo di spiegare le funzioni dei personaggi all'interno della stessa, lasciandoli comparire dal nulla e nel nulla ricacciandoli per poi riprenderli, affastellando dialoghi smozzicati privati delle parti che aiuterebbero a contestualizzarli nel modo corretto, significa penalizzare fortemente la godibilità del tutto. Perché va bene suggerire, mascherare per lasciar intuire solo parzialmente, nascondere quella verità che poi rappresenta l'unico vero colpo di scena del film, ma se per ottenere un clima di mistero - ben reso peraltro da una raffinata colonna sonora e dalla scelta non banale delle location torinesi - tocca macellare a tal punto l'azione interrompendola con flash che il più delle volte paiono fuori luogo o inutili... allora vuol dire che si è esagerato…

da qui

 


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