un'americanata ben fatta di Tonino Valerii, nella quale ci sono i tanti temi del western, la vendetta, la missione impossibile, sparatorie senza fine, fra gli altri.
attori adatti, James Coburn, Bud Spencer e Telly Savalas sono perfetti per la parte assegnata.
non è certo un capolavoro, ma si vede benissimo, con un Bud Spencer che non picchia, ma riesce a compiere la sua missione.
buona visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo
…La sceneggiatura del film è semplicemente
perfetta: con un inizio piuttosto convenzionale, pian piano la storia si ampia
e prende ritmo, risultando agile ed incalzante, con un epilogo finale da
brividi. Sebbene il soggetto ricalchi leggermente la trama di "Quella
Sporca Dozzina" di Robert Aldrich, lo sviluppo di "A Reason to Live,
a Reason to Die" è abbastanza diverso dal film bellico statunitense e le
ambientazioni e i dialoghi asciutti tengono costantemente lo spettatore sotto
una tensione crescente, che va via via a diradarsi con l'avvicinarsi
dell'epilogo. Inoltre il tono della narrazione è molto serioso e convincente,
il che va fortemente ad opporsi a quello più picaresco ed ironico del film di
Aldrich.
Bellissima è, inoltre, la colonna sonora di un
grande Riz Ortolani e suggestive e ben ricercate risultano le ambientazioni,
col forte sudista situato in una posizione strategica tra le montagne del New
Mexico, semplicemente inespugnabile.
Da cultore ed appassionato di questo genere, non
posso che non suggerirvi la visione di questo film, purtroppo poco conosciuto,
che porta la firma di Tonino Valerii, e che probabilmente, assieme a "I
Giorni dell'Ira" (forse un po' eccessivo nella violenza) e a "Il Mio
Nome è Nessuno", è sicuramente il miglior film di questo rinomato regista
italiano di film western.
E' uno di quei film che avevo visto da bambino , e ne ho
sempre avuto un buon ricordo . Si tratta infatti di una bella pellicola di
quell' ottimo artigiano dello Spaghetti Western che è stato Tonino Valerii ,
più volte assistente di Leone . La storia è questa ed è ambientata durante la
Guerra di Secessione : il colonnello nordista Coburn viene radiato dall'
esercito per aver ceduto al nemico senza combattere un munitissimo forte e ,
con il solo aiuto di qualche riottoso galeotto salvato dalla forca , cerca di
riprenderlo al crudele maggior sudista Savalas . Anche se la trama non è
proprio originalissima ( come si vede c' è il solito manipolo di disperati
impegnati in un' impresa pressocchè impossibile ) e c' è qualche lungaggine di
troppo , il film intriga ed avvince anche per la simpatia di un ben assortito
cast , con un ottimo , tenebroso James Coburn, un Bud Spencer
inaspettatamente gigione ed un Telly Savalas sempre a suo agio nei ruoli da
viscido bastardo .
Una variazione sul tema della vendetta
(ricorrente nel western), cui Valerii dà personalità ambientandola nella Guerra
di Secessione e concludendola con una riflessione su legge e violenza. A
rendere questo film uno dei migliori western italiani degli anni ’70
contribuiscono il reduce leoniano Coburn e Telly Savalas (nella parte di un
ufficiale sadico e vigliacco) ma anche Bud Spencer, convincente in un ruolo più
“serio” di quelli abituali. Le musiche di Ortolani danno solennità alla
vicenda.
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